domenica 3 luglio 2011

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


UN LIVRE DE CHEVET
Di questo libro un po' speciale, abbiamo ideato una lettura a teatro e, magari, in un prossimo post, potrò mostrarvi qualcosa in proposito. Per adesso dico solo due o tre cose che penso

NOVE STORIE SULL'AMORE, Giovanna Zoboli, Ana Ventura
Topipittori, 2011

ILLUSTRATO per TUTTI

C'era una donna che non aveva niente, solo una casa piccolissima e un innaffiatoio di latta.
Estate o inverno, andava per le strade col suo innaffiatoio pieno di pioggia a veder se per caso qualcuno avesse bisogno. La gente che non aveva mai bisogno di niente, quando passava, diceva: “E' la matta con l'innaffiatoio”. Le piante, invece,, che avevano bisogno di tutto: “E' la signora degli innaffiatoi”.

Un libro che è molto di più.
Mentre leggevo - finalmente - le Nove Storie sull'amore, addirittura ancora in pdf mandato dall'editore, pensavo: accidenti solo 9 perché solo 9, oddio, stanno per finire..., quindi, scorrendo l'immagine, ne vedevo ancora una sottostante e ricominciavo a leggere contenta....e così sono arrivata alla fine.
Mi pare un libro da tenere stretto e sempre con sé, in un taschino segreto sul cuore o sotto un cappello, nelle giornate più fredde. Tirarlo fuori per far diventare perfetto un momento della giornata. Leggerlo a bassa voce ad un bambino accoccolato. Tirarlo fuori a bruciapelo, in metropolitana, per condividerlo ad alta voce con con i vicini di seggiolino sconosciuti e affaticati. Portarselo nello zaino nella prime passeggiate di primavera o quando fa buio presto e capisci dall'aria che pizzica e che sta tornando l'inverno.
Io lo trasformerò in un
livre de chevet (i miei, in verità son livres de parquet, perché non possiedo lo chevet...)
Ora il libro ce l'ho davanti e ve ne parlo un altro po': vi devo avvisare, non è un libro semplice, ma è un libro che tocca il cuore perché racconta, in 9 diverse declinazioni, come l'Amore passi attraverso cose infinitesimali, gesti piccoli, parole sussurrate, pensieri chiari e trasparenti. In altre parole, mostra quello che è nascosto, ciò che una vita distratta e veloce, superficiale e ignara ci nega ogni mattina.
Già Beatrice Alemagna, nella Storia corta di una goccia d'acqua (Donzelli, 2010), suggeriva al lettore la ricerca di senso nelle piccole cose, quando scriveva in fondo al suo libro: Quante sono tutte quelle cose che scompaiono senza che sia abbia avuto il tempo di vederle?
E nel libro di Giovanna Zoboli e Ana Ventura i protagonisti sono gocce d'acqua, annafiatoi ammaccati, erbette tra le piastrelle, piccole gemme, uccellini. Ma, accanto alle piccole cose, ci sono altre 'cose piccole': bambini, libri, vecchine, donne migranti. E tutti questi personaggi 'laterali' si muovono in un mondo rarefatto, lento, marginale, tranquillo. Il loro muoversi, però, è verso una direzione comune: tutti diventeranno grandi senza smarrire se stessi e sapranno cos'è l'Amore.
Le illustrazioni di Ana Ventura, nate prima dei testi,  sono perfette nella loro essenzialità e nel loro essere altamente evocative. I colori attenuati e i profili netti sul fondo bianco rendono questo popolo di creaturine immaginate, simboliche, piene di linfa vitale (come si sottolinea in ogni pagina con le loro radici, o i loro rami o i loro steli che partono dal cuore e che vanno a conquistare lo spazio circostante), portatori e testimoni quieti della potenza dell'Amore.
Carla

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