domenica 18 settembre 2011

LA MARMELLATA DELLA PREOCCUPAZIONE


La figlia unica e prediletta va a fare l'università a Bologna e parte tra una settimana. Sono giorni convulsi e un tantino agitati. Fino a 48 ore fa non aveva ancora trovato una camera che accogliesse lei e il suo disordine. Ero davvero preoccupata. E quando sono preoccupata, non riesco a pensare molto. Le mie idee vanno sempre verso il problema e lì si avvolgono tra loro. La cosa migliore è fare cose con le mani e la marmellata (soprattutto se già fatta altre volte) è una di queste.
Alle 12 e mezza sono corsa al mercato di Ponte Milvio e dal mio amico di Montelibretti ho comprato - a saldo, vista l'ora - le susine Stanley che sono perfette per questa marmellata. 


E ho cominciato.

CONFETTURA (o marmellata)  di SUSINE

ingredienti:
3,5 kg di susine già pulite
2,8 kg di zucchero
1 bicchiere di rum (facoltativo)
1 cucchiaino di cannella
succo di un limone

Tagliate a pezzettini le susine e mettetele in un pentolone con lo zucchero, il rum, il succo di limone e la cannella, mescolate con un cucchiaio e poi lasciate lì per due ore.



Trascorso il tempo, mettete sul fuoco moderato e di tanto in tanto mescolate e schiumate, se necessario. Passati circa 20 minuti, introducete un minipimer nel pentolone e frullate in modo che non rimangano pezzi troppo grandi (la durata di questa operazione è a totale vostra discrezione, se volete i pezzettoni, poco minipimer, se la volete con la frutta ridotta a molecole, molto minipimer). Se non avete il minipimer, potete tranquillamente passarla nel frullatore: funziona lo stesso.
Continuate a farla cuocere (meglio se scoperta ed eventualmente a schiumate) a fuoco basso per altri 40 minuti circa. Fate i soliti controlli per verificare che non stia caramellando ma che non sia troppo liquida, versando un po' di marmellata su un piattino e facendola freddare rapidamente (un 'giro' nel freezer è l'ideale).
Ancora bollente, la marmellata va versata nei barattoli che vanno riempiti fino all'urlo (così diceva il piccolo francesco, amico di mia figlia, quando ancora non dominava alla perfezione l'italiano) e quindi chiusi e messi capovolti, uno vicino all'altro, tutti avvolti in un plaid caldo, in modo che il calore si disperda il più lentamente possibile. Io non mi chiedo il perché di certi gesti, perché sono ubbidiente, fideista e anche scaramantica. Fatelo anche voi.

 Carla

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