lunedì 17 ottobre 2011

OLTRE IL CONFINE (libri dall'estero)


LA DONNA DEL MARE 

WENN ICH GROSS BIN, WERDE ICH SEEHUND, Nikolaus Heidelbach
Beltz&Gelberg, 2011

ILLUSTRATI PER MEDI (dagli 8 anni)


Nelle isole del Nord Atlantico, le Fær Øer o le Shetland, potete scegliere liberamente, comunque in mezzo a quel mare gelido tra Scozia, Islanda e Norvegia, lì nasce il mito della donna foca. In quell'angolo del mondo, dove le case hanno il tetto fatto di erba verde, si racconta che in alcune notti dell'anno il popolo del mare, ed in particolare le foche, vengano a danzare sulla terraferma, dopo essersi liberate della propria pelliccia.
In una notte come questa, un uomo, vide queste fanciulle danzare e di una si innamorò all'istante. Le sottrasse la pelle che avrebbe dovuto riavvolgerla, impedendole così di poter tornare con le altre nel suo elemento naturale: il mare. La donna andò con l'uomo e con lui visse ed ebbe dei figli, ma quando, dopo tanto tempo, ritrovò nascosta la sua pelle di foca, la indossò nuovamente e, seguendo un richiamo interiore, riprese il mare, il suo destino originario, lasciando nella solitudine marito e figli che non la rividero più.
Una leggenda struggente con molti aspetti misteriosi, che mi ha sempre molto colpito, i cui echi si ritrovano in Ibsen, ne La donna del mare o in Andersen, nella Sirenetta.
La lessi per la prima volta in un libro bellissimo (naturalmente fuori edizione da anni: Storie di meraviglia, scelte da Berlie Doherty e tradotte da Roberto Piumini, Edizioni EL, 2000) che ho letteralmente spremuto fino all'ultima goccia nelle mie letture con i ragazzi. L'ho reincontrata anni dopo, in un libretto bellissimo ma di difficile reperimento, scritto da Roberto Denti, La moglie antilope la moglie foca, Africa '70 , 1996 (oggi fortunatamente ripubblicato con titolo e veste grafica diversi, L'antilope e la foca, Mondadori 2008). E adesso ne ho una versione straordinaria di Nikolaus Heidelbach.
E questo lo devo ad Eleonora che conosce molto bene i miei gusti in fatto di libri e sa quanto i suoi libri mi piacciano, mi colpiscano, mi turbino. Così, gironzolando nelle librerie parigine, vedendo questo libro nuovo nuovo di Heidelbach, me lo ha segnalato. Ad un suo primo e frettoloso sguardo sembrava una piccola storia di un bambino che ama il mare. Ma Heidelbach non scrive mai storie piccole. Non poteva essere. Dietro la quotidianità di un bambino gran nuotatore, si celava il mito della Selkie, la donna foca di Kalsoy.
Ecco: ancora una volta un grandissimo libro di Heidelbach.
Attraverso una storia fatta con cose di tutti i giorni: una mamma affettuosa e malinconica, un papà pescatore e un bambino con una grande passione per il mare, Heidelbach costruisce, con la sua consueto gusto per il mistero, un grande libro in cui si ragiona intorno al significato del destino che ogni uomo ha per sé, si ragiona sull'identità, sulla duplicità, si ragiona sulla malinconia ed il distacco. Chi lo conosce e lo apprezza, sa che Heidelbach è un raffinato indagatore dell'umanità. Riesce a rintracciarne i valori archetipici, riesce a coglierne e a sintetizzarne i più profondi e basilari caratteri, e lo fa sempre attraverso un'immagine, sebbene per certi versi misteriosa, altrettanto emblematica, 'cristallizzata', bloccata nel disegno di un istante che è al contempo unico, irripetibile ma anche universale.
A me pare chiaro, ma se a qualcuno ho confuso le idee, cerco di chiarirgliele con quest'immagine


Un bambino in braccio al suo papà: c'è la loro tristezza per essere rimasti soli, ma c'è anche in questo stesso abbraccio il Dolore e la Solitudine di tutta l'umanità.

E ora, però, vi metto alla prova:
E' un bambino di spalle che guarda il mare con una conchiglie e alghe tra mani e costume o una persona che è di fronte a una scelta e aspetta?


E' una roccia sulla spiaggia con due pesci abbandonati sulla sommità o è una bella metafora che racchiude l'intero racconto?


Evidente, no?

Carla 

dello stesso autore pubblicati in Italia:
Che cosa fanno le bambine?, Donzelli 2010
Che cosa fanno i bambini?, Donzelli 2011 
e per chi volesse approfondire l'argomento consiglio il catalogo sulla mostra a lui dedicata (a cura di Hamelin, Bologna) Quasi solo. Disegni per tutti. Nikolaus Heidelbach, Compositori 2011

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