sabato 31 dicembre 2011

TUTTO E' BENE QUEL CHE FINISCE BENE!

Da qui riesco a trovare la giusta distanza per poter guardare indietro.

alessandro gottardo merry christmas 2
da una finestra della casa ligure in cui mi trovo





















E' stato un anno in cui ho faticato, mi sono spesso emozionata, ho fatto alcune cose intelligenti, ho vissuto momenti complicati, ho avuto un po' paura, sono stata talvolta intraprendente, talaltra incerta, mi sono spesso sorpresa, ho vissuto momenti vivaci, spesso mi sono agitata, sono stata molte volte contenta, altre malinconica, ho conosciuto belle persone e anche qualche tonto, sono stata capace di essere vicina vicina e lontana lontana...
poteva andarmi peggio e, piuttosto soddisfatta, mi incammino verso il prossimo.

A voi auguro la stessa serenità che può dare a un cane una palla rossa, nuova...

 Carla

venerdì 30 dicembre 2011

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


IL SIGNOR GAMBALUNGA E IL BAMBINO DI UNA VOLTA

IL GIOCO DEL TEMPO, Alfredo Stoppa, Chiara Carrer

ILLUSTRATI PER MEDI (dai 6 anni)

Gira, rigira, vira a destra, devia a sinistra.
Saltella soffiato dal vento.
Sbatte le ali. Precipita!
No...risale, rincorre il sole. Uno sbuffo, una capriola, scende in picchiata?
Si schianta! No, riprende quota e punta dritto...sul mio naso.
SCRACH!



Ecco, un aeroplanino di carta è appena planato sul naso di un signore alto alto che, come un pacco postale, si è fatto 'spedire' in un rumoroso centro commerciale. Sta lì, seduto su una panca, e osserva ciò che gli accade intorno: negozi pieni di oggetti colorati e di luci abbacinanti, altoparlanti stonati che gracchiano messaggi per vendere e tanta gente che, frastornata, brulica nei corridoi e riempie ogni angolo vuoto.
Ma cosa ci fa un aeroplanino di carta in un posto così? E' stato lanciato da un bambino di una volta.
L'atterraggio di fortuna sul naso del signor gambalunga li fa incontrare: un signore di oggi e un bambino di ieri. Ma forse si potrebbe dire meglio che l'incontro è tra l'oggi di quel signore e il suo ieri di bambino. Ed ecco allora che un gioco che si faceva una volta appare in un luogo (non luogo) della contemporaneità.
Il breve racconto di Stoppa altalena con grande delicatezza tra oggi e ieri, tra ricordi e attualità.
Chi ha cinquant'anni da raccontare non fatica a riconoscersi nel bambino di una volta, così anche lui si ricorderà dei gelati mangiati solo la domenica come premio, si ricorderà dei giochi fatti in cortile, dei pomeriggi di noia, o delle battaglie a soldatini. Ma riconoscerà altrettanto bene il panorama 'umano' che l'uomo dalle gambe lunghe lunghe ha intorno a sé nel grande centro commerciale: anziani condotti in pullmann portati a 'comprare' come se fossero a una gita fuoriporta, bambini urlanti che corrono all'impazzata zigzagando tra le gambe di adulti attenti solo alle vetrine, babbi e mamme che stipano con eguale cura bambini, pacchi e sacchetti nelle auto parcheggiate chissadove...
Alfredo Stoppa è maestro nel raccontare il proprio passato. E' un grande affabulatore e narratore di quel passato, di quel passato che è lì, appena dietro l'angolo. Lo fa spesso e volentieri nei suoi libri e la fa con grande garbo. Ma è altrettanto bravo a raccontare certo presente, a coglierne i caratteri, i ritmi e soprattutto a verificarne la sua distanza. Ai piccoli Stoppa sa raccontare con indubbie capacità evocative un mondo che non c'è più, un mondo che loro non hanno mai visto ma del quale lui si sente testimone fedele ed affettuoso. E così racconta e loro lo stanno a sentire incantati. Io li ho visti seduti in un prato a Villa Borghese, durante la Tribù dei lettori, ascoltarlo con il naso per aria (perchè lui è davvero un signor Gambalunga) rapiti dai suoi racconti di un mondo lontano, avvolto spesso nella nebbia di una provincia tranquilla che si distende ai piedi delle Alpi.
Un mondo che sa di ricordi è anche quello raffigurato da Chiara Carrer che, con grande sensibilità e talento, in perfetta sintonia con il tema del libro, attinge al suo inesauribile patrimonio di 'carte di quaderni di una volta' per costruire con giustapposizioni sempre molto equilibrate un tessuto di fondali urbani in cui far agire in primo piano movimentate quanto colorate donne truccate, mamme alla guida di carrelli, signore e signori giovani e vecchi, alcune ritratte stanche su panchine, giovani commesse in pausa sigaretta.
Case a righe, case a quadretti, case rosa di carta millimetrata o gialline ricavate da fogli di estinti quaderni da computisteria, tutte rigorosamente ingiallite dal tempo su cui risaltano decine di finestrine a croce, strade pullulanti di mille macchinine fatte a matita danno il senso di una grande città. Il grande ipermercato è raffigurato con voluta simmetria, quasi fosse un tempio greco classico, davanti al quale le automobili appaiono disposte secondo un ordine perfetto.


E poi ci sono loro (o forse dovrei dire lui), ritratti a pastello: il bambino di una volta e il signore alto alto che con tenerezza e un bel po' di nostalgia si scambiano uno sguardo...

Carla

mercoledì 28 dicembre 2011

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LA PUBBLICITA' CHE INCANTA

MANIFESTI, Bruno Tognolini, Gek Tessaro
Franco Cosimo Panini, 2011

ILLUSTRATI PER MEDI (dai 6 anni)

Manifesto per l'infanzia.
Il cielo suona il vento,
balla le onde del mare
nessuno è troppo grande per giocare.

Nessuno è troppo grande per giocare: questo è il pensiero che anima tutti coloro che con i bambini hanno a che fare, Tognolini e Tessaro in prima linea, evidentemente.
E allora, grandi o piccoli che siamo, giochiamo. Giochiamo con la pubblicità.
La pubblicità - quella di buona fattura intendo - se non fosse fatta soprattutto per vendere, sarebbe un pozzo inesauribile di piccole e bellissime storie, cui attingere; se di qualità, essa si compone di tre principali ingredienti: un soggetto, una buona idea e delle belle immagini per raccontarlo.
Il fatto è che quasi tutta pubblicità è soprattutto un grande 'gioco economico' utile a pochi e come tale va considerato. Sta all'intelligenza di ognuno l'esserne consapevole.
Le regole del gioco, tuttavia, si possono anche sovvertire. E la pubblicità può diventare un gioco utile a tutti.
Bruno Tognolini e Gek Tessaro, in qualità di 'creativi' dell'Agenzia di Pubblicità Incantata, si sono messi all'opera e hanno intrapreso una nuova quanto insolita campagna pubblicitaria. Basta con le 'reclame' di automobili che in silenzio attraversano grandi foreste, o di gomme americane che piacciono ai cacciatori di alci o di biscotti perfetti da sgranocchiare nella giungla. I due hanno ben pensato che di auto, di gomme e di biscotti se ne vendono e se ne comprano fin troppi. Così la loro campagna pubblicitaria si occupa di quello che davvero ha valore a questo mondo: correre, gli alberi, il silenzio. Tutti soggetti che passano fin troppo inosservati. Chi, la sera, dopo essersi tolto le scarpe, dà un'occhiatina ai propri piedi ed è contento di averli lì, di averli al proprio servizio, di poterli utilizzare? Ecco che diventa necessario pubblicizzare i piedi, ovvero un Manifesto a loro dedicato: I piedi sono in gamba, le gambe sono i[n] piedi e togliti le scarpe tu, se non ci credi (la storia della N scappata ve la racconta qui Tognolini stesso).
A chi è che verrebbe in mente di reclamizzare un bel silenzio? Forse a quella mamma perplessa e dagli occhi sgranati, così come l'ha disegnata Tessaro in pochi tratti, che guarda il suo bambino urlante e disperato. E allora nel manifesto dedicato al silenzio Tognolini scrive una rima tra le più poetiche ed evocative di tutto il libro:

Nella conchiglia si sente il mare,
nella patata la terra russare
Nella pietrina silenzio perfetto
Giulio, stai zitto.

Manifesti è il frutto di un'idea intelligente che va diffusa e incentivata. Ed è per questo che, sfogliandolo, ho subito immaginato quanto sarebbe utile questo libro nelle mani di un insegnante volenteroso di fronte a una classe di bambini intraprendenti. I manifesti si moltiplicherebbero a grande velocità. Ogni bambino avrebbe un suo soggetto preferito da reclamizzare: da Giovanni, il mio miglior amico alla Tenerina al cioccolato che fa sempre la mia mamma. Ed il mondo tornerebbe ad essere degli uomini o non degli oggetti...

Carla

Noterella al margine: questo libro è un esaustivo repertorio della produzione di Gek Tessaro: si passa dal tratto veloce di un pennino a china nera, 


al coloratissimo collage a strappo, 


passando per il pennello o agli oli dai colori pastosi. Meno felice (anche se comprensibile la scelta legata all'iconografia dei manifesti pubblicitari) è il repertorio di font tipografici utilizzati.
Carla

sabato 24 dicembre 2011

E' NATALE!

C'è chi sta ancora lavorando, c'è chi sta ancora correndo, c'è chi lotta con carta e nastrini, c'è chi è in cucina da stamattina alle 7, c'è chi diteggia su una tastiera....ma se ci fosse qualcuno che, volando sopra questo blog (e questa casa), dall'alto desse una sbirciatina attraverso la finestra, vedrebbe un albero profumatissimo 


perché adornato solo da biscotti allo zenzero e da piccoli cachi autoctoni


e un buon cane che, beato, aspetta la sua nuova palla (rossa)...


Un natale sereno a tutti voi, da tutte noi

Carla e co.

giovedì 22 dicembre 2011

IMMAGINANIMALI


IMMAGINANIMALI XI - Nulla è quello che sembra



Ecco a voi, il penultimo esemplare: ama gli spazi aperti e la compagnia, pur avendo un'idole chiusa.

Per le regole del gioco e per vedere le precedenti puntate, cliccate nella colonna qui a destra SULLA LETTURA... all'etichetta immaginanimali.

mercoledì 21 dicembre 2011

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


DI STELLE E DI PECORELLE

IL VIAGGIO DI UNA STELLA. SOGNO DEL TIPOGRAFO STANCO LA NOTTE DI NATALE,
Giovanna Zoboli, Marina Del Cinque
Topipittori, 2011

ILLUSTRATI



Sopra una foresta fatta di T spuntò una stella che proseguì il suo viaggio, brillando su montagne e valli, passando sul l'acqua del mare, attraversando deserti e foreste. La stella si fermò su una palma, vide mercanti intenti a giocare a tresette, passò sopra un campo di battaglia irto di frecce di indiani.
Tutti, nel mondo, notarono il suo passaggio e tutti ne parlarono in mille lingue diverse. Ma poi la stella si fermò sul tetto di una capanna ad U. 
 

E lì, da ogni angolo del mondo, giunsero greggi belanti, guidate da inquieti pastori. Ma come vedete (se cliccate sull'immagine), due piccoli, due pecorelle rimasero indietro....



una di queste due pecorelle, io lo so, si è perduta
perché c'è un libro (un altro) che mi racconta la sua storia

a pagina uno c'è una pecorella che perde il gregge e segue una stella...

 a pagina due scende la sera, la pecorella diventa nera.

a pagina tre la notte è scura, la pecorella ha tanta paura.

Poverina, con gli occhi sbarrati ,vedendo la luna si tranquillizza un po' e cerca un posto dove riposare, ma nel buio quattro fiammelle che paiono proprio occhi di lupo si avvicinano: una mamma lupo con il suo piccolino - un vero lupo, ma ancora bambino.
Forse è la fine di questa storiella e anche della povera pecorella.
Ma la lupa è una mamma (come lo fu l'orsa che allevò Atalanta) e così le parlò:
"Ti sarò mamma, casa e sentiero, ti darò sogni di erba e trifoglio, sonno di latte, letto di figlia"

E così il cielo si illuminò non con una sola stella vagante ma con migliaia di sue sorelle. 
 
Fra zampe di lupa guarda una stella il lupo bambino e la pecorella.

Ecco, finalmente sono riuscita a raccontarvi il senso che do al 24 dicembre. Come al solito, attraverso libri.
Se siete capaci di togliere tutto quello che nel tempo si è appiccicato al Natale, se riuscite a togliere la lettura simbolico-religiosa che porta con sé, forse - come me - riuscirete a vedere sullo sfondo la storia di un bambino (mi raccomando, tipografo stanco, tieni bassa questa b) che nasce e una madre che lo accoglie e lo tiene con sé. 
E se così è il Natale potrebbe essere la festa dell'accoglienza.
Capirete da voi che il passo tra un bambino e una pecorella perduta, tra una signora e una lupa è davvero breve...

Carla


Noterella al margine. Come criterio per stabilire se la libreria dove vi servite fa per voi, verificate se ha questo libro: 

NINNA NANNA PER UNA PECORELLA, Eleonora Bellini, Massimo Caccia, 
Topipittori, 2009. 

Se non lo possiedono, dovete cambiare libreria: non vi merita.
Bel post sulla storia de Il viaggio di una stella.

IMMAGINANIMALI


IMMAGINANIMALI X - Nulla è quello che sembra



Ecco a voi cari lettori pigri e timidi il decimo bestiolino. Luminoso, nel biancore dei ghiacci...




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martedì 20 dicembre 2011

FAMMI UNA DOMANDA!


ANCORA ARTE

Questo è un anno particolarmente generoso per quanto riguarda i libri sull’arte dedicati ai bambini. Spesso in forma giocosa, propongono interessanti carrellate, come abbiamo già visto, dedicate all’arte in generale o più specificamente alla pittura.

Franco Cosimo Panini ci propone dei libri interessanti sull’argomento: il primo è per i patiti della Gioconda: un intero libro per guardare da tutte le angolazioni possibili uno dei quadri più famosi del mondo, con inserti e suggestioni grafiche di diverso tipo, il giovane lettore viene invogliato a guardare da vicino i particolari, a confrontare diversi ritratti, a immaginare Leonardo e i suoi tempi; l’autrice spagnola, Patricia Geis, non si risparmia nel produrre un’invenzione dietro l’altra, la più bella, direi, è il quadro scomposto in tanti quadrati, sul cui retro si spiegano particolari e segreti di un quadro misterioso e allusivo. Come si vede dal video contenuto nella pagina che il sito dell’editore dedica a questo libro, non c’è aspetto che sia trattato in modo pedante o eccessivamente didascalico, con un’eccellente qualità delle riproduzioni.


Ma se dobbiamo giocare, giochiamo per davvero!! Questo deve essere stato il pensiero che ha ispirato chi si è dedicato a A B C D’Arte, sempre dello stesso editore: nei quadri proposti si nascondono - furbissime - alcune lettere dell’alfabeto e sta all’occhiuto bambino individuarle; alla fine del libro le soluzioni e qualche nota storica sui dipinti. Come mi è già capitato di sottolineare, al di là del fascino della selezione e della qualità delle riproduzioni, questo tipo di libri svolgono una funzione essenziale: costituire un primo vaccino all’invasione della bruttezza, allo strapotere degli stereotipi estetici che per i bimbi passa soprattutto attraverso la serialità televisiva ed emuli cartacei; quindi ben vengano le belle immagini, ben vengano i giochi che mettono in contatto con i diversi tipi di bellezza, che rompano la monotonia visiva cui sono esposti i bambini.

Se poi ci vogliamo proprio divertire, ecco Riempiamo questo libro d’arte di Marion Deuchars tradotto dall’edizione inglese da Magazzini Salani: Un po’ manuale di disegno, un po’ libro gioco, invita a scarabocchiare completando, trasformando, ‘digerendo’ i dipinti di grandi maestri, da Picasso a Matisse, da Pollock a Klee. Cosa c’è di più stimolante che provare a riprodurre l sorriso della Gioconda? Questo libro reinventa il fortunato filone dei libri-scarabocchi, mirabilmente iniziato da Taro Gomi; e la sua è stata un’invenzione feconda, che ha positivamente rivoluzionato il concetto dei libri da colorare, tanto feconda da essere stata ripresa da diversi editori, con soluzioni originali, come quella di cui ho appena parlato.

Eleonora


A B C D’Arte”, Franco Cosimo Panini 2011.
Monna Lisa”, P. Geis, Franco Cosimo Panini 2011.
Riempiamo questo libro d’arte”, M. Deuchars, Magazzini Salani 2011.
Per saperne di più:

domenica 18 dicembre 2011

IMMAGINANIMALI


IMMAGINANIMALI IX - Nulla è quello che sembra



Ecco a voi il nono curioso esemplare, 'smisuratamente' lento.




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sabato 17 dicembre 2011

IMMAGINANIMALI


IMMAGINANIMALI VIII - Nulla è quello che sembra



Ecco a voi l'ottavo animale con la passione per gli 'squarci'.


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giovedì 15 dicembre 2011

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


A VOLTE RITORNANO

Questo libro lo avevo 'ibernato' tra i libri da non recensire. I motivi li potrete capire da voi. Poi, alcune circostanze inaspettate, hanno fatto sì che anche dal ghiaccio sia potuto tornare...

THE FROZEN BOY, Guido Sgardoli
San Paolo Edizioni, 2011

NARRATIVA PER GRANDI (dai 12 anni) 
 

In una base scientifica in Groenlandia, un solitario e taciturno professore di fisica che ha sulla coscienza il peso di aver contribuito alla realizzazione della bomba atomica, un matrimonio fallito alle spalle e un figlio perduto in guerra, ha deciso di porre fine ai suoi giorni. E' a un passo dal gesto definitivo quando qualcosa attira la sua attenzione: nell'acqua gelida in cui sta per gettarsi galleggia, come in una bara di cristallo, il corpo ancora in vita di un bambino che un secolo prima aveva fatto naufragio nel suo viaggio da emigrante dall'Irlanda all'America insieme a tutta la sua famiglia.
Uno scienziato, seppure aspirante suicida, non può perdere un'occasione del genere: è troppo allettante dal punto di vista scientifico. Ma questo che sembra essere il motivo dominante per accantonare temporaneamente il suicidio, lascia spazio ad una seconda ragione, tutta emotiva, di riscatto 'umano' del professore. Nella decisione di prendersi cura del ragazzo, si gioca la sua seconda possibilità: quella che lo vede finalmente capace di amare.

Di questo libro ho sentito spesso parlare bene. Talvolta mi son sentita dire che è buona l'idea e che la prima parte sta su, ma poi cede, talaltra mi hanno detto che avrebbero salvato solo le prime 25 pagine... Ma nessuno si sbilancia di più. Forse per non incorrere nel reato di lesa maestà?
Beh, lo faccio io ora: a me non è piaciuto.

Concordo sul fatto che lo spunto di partenza e il nocciolo dell'intero romanzo potrebbero essere interessanti, ma entrambe le cose mi sembano offuscate dall'inverosimiglianza sistematica dell'intera costruzione letteraria. 
In questo romanzo di Sgardoli tutto ha la pretesa di essere molto realistico, ma nulla ha la capacità di essere men che meno verosimile. Alludo per esempio alle capacità da super eroe del professore che è in grado di guidare qualsiasi mezzo di locomozione si metta sotto il sedere. Il suo girovagare con un bambino 'metà ottocento' ogni giorno più rinseccolito, per l'intera America (con anche un po' di Canada). Il pervicace mutismo del piccolo protagonista che non parla e pare non farsi neanche troppe domande su ciò che gli succede attorno, salvo poi rispondere in perfetto gaelico all'intuitiva e materna vicina di casa.
Mi pare inoltre che Sgardoli peschi a piene mani da una serie di stereotipi letterari (ma purtroppo sembrano essere soprattutto anche televisivi): la fuga con lo scambio di persona nascosta in un grande cappuccio; i poliziotti della Cia in nero con gli occhiali da sole; la vicina di casa cicciottella (magari anche con due bigodini in testa), vetero femminista ma risolutiva per l'intera vicenda; l'ambiente rude dei militari alla base in Groenlandia.
Un altro non trascurabile difetto del libro sta nella prospettiva di lettura che mi pare molto adulta e non so quanto 'leggibile' da un ragazzo. Senza contare che il finale, così come è costruito, non lascia scampo al giovane protagonista: un po' difficile da spiegare ai ragazzi che lo leggeranno che il sacrificio del giovane è il prezzo da pagare per dare al professore la sua seconda seconda chance. Soprattutto in tempi come quelli in cui viviamo.
D'altronde, per come è concepita la vicenda, Sgardoli non poteva prevedere altro finale che questo.
L'unica cosa che mi pare funzionare nell'intero romanzo è lo stile: fluido e avvincente.
Troppo poco per far sbollire la rabbia di un lettore che non sia proprio alle prime armi. 
 
Carla

noterella al margine: mi pare degno di nota sottolineare comunque la coraggiosa e in qualche modo vincente scelta editoriale di San Paolo Edizioni di continuare a pubblicare libri 'difficili' e 'pieni di questioni aperte' . Da Le Lacrime dell'assassino in poi.

mercoledì 14 dicembre 2011

IMMAGINANIMALI


IMMAGINANIMALI VII - Nulla è quello che sembra



Ecco a voi il settimo bestiolino, timido e facile a chiudersi in sé stesso.


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martedì 13 dicembre 2011

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I LIBRI ALL'ANGOLO

Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria che ha luogo a Roma, ha chiuso i battenti da 48 ore ed è il momento di tirare due somme.

il  segnalibro di LC con il primo libro commestibile

Mi è parso di vedere alcune felici riconferme e una serie di preoccupanti mancanze.
Comincerei dalle mancanze per non rimanere con l'amaro in bocca alla fine di questa breve chiacchiera.
A conclusione del mio intervento Visti in fiera, sorta di visita giudata sedentaria per ragionare sui migliori titoli visti in Fiera, ho parlato del libro che non c'è.
Mi riferivo a Che cosa fanno i bambini? di Nikolaus Heidelbach: uno dei migliori libri del 2011. 


Il libro non era in Fiera perché non era in Fiera il suo editore: Donzelli. La raffinata (anche se costosissima) casa editrice ha ceduto una quota consistente alla Feltrinelli, e quindi ho pensato che la sua assenza fosse dovuta al fatto che forse non può più considerarsi un piccolo o medio editore. E' un altro piccolo editore che fatica a stare a galla. Ma Heidelbach, o chi per lui, mi è mancato anche nell'area Mostre allo Spazio Ragazzi. 
L'anno passato le tavole originali di Che cosa fanno le bambine? e Che cosa fanno i bambini? qualificavano lo spazio e avevano attirato un folto pubblico. Come l'anno ancora precedente lo avevano fatto le tavole di Vittoria Facchini e Xavier Zabala, in occasione dell'anno dedicato a Rodari, accanto a belle edizioni storiche dei suoi libri. 
Due anni fa una poltrona rossa rivolta al centro della sala troneggiava ed invitava chiunque a sedersi a leggere bei libri con figli e nipoti. I libri erano lì a disposizione, dentro ceste a terra, abbordabili anche da lettori a quattro zampe. In verità per i lettori a quattro zampe, da diversi anni, esisteva uno spazio piccolo ma intensamente vissuto di Nati per leggere, in cui spiccavano i migliori titoli di libri per lettori 0-6. Ricordo passeggini parcheggiati con monti di cappottini, sciarpe e golfini accatastati (in Fiera si continua a registrare un clima sahariano) e babbi e mamme seduti a terra con uno o più libri in mano a leggere affettuosi con il loro piccolo e attento uditorio.
Ecco, tutto ciò quest'anno non s'è visto. Un piccolo baracchino del Commercio equo e solidale al posto di Nati per leggere, le belle tavole del fumetto  Fiato sospeso (Tunué) e due grandi monitor per i video giochi arredavano l'area Mostre. Le poltrone c'erano: erano due, piccole e nere e rivolte verso un muro, a uso e consumo dei due monitor. 

 
Le ceste di libri erano relegate in un angolo dell'Area incontri, come ultimo ed estremo presidio della lettura. 


I bei libri hanno ceduto il campo a due ragazzoni vestiti da Jedi con finte spade laser in cerca di pubblico. 
Attenzione, allora. Se è vero che Più libri (rende) più liberi sarà tristemente vero anche il contrario: Meno libri (rende) meno liberi!
Io mi auguro che qualcuno insieme a me abbia notato tutto questo: certe differenze e certe mancanze e mi auguro che lo abbia notato anche chi è più autorevole di me, e chi ha voce più alta della mia e che qualcuno, finalmente, lo dica in giro.
E ora le piacevoli riconferme. Editori che continuano la loro ricerca verso un'editoria innovativa e di alta qualità (Topipittori, Orecchio Acerbo e la loro costola Else, Corraini, la piccolissima Editions du Dromedaire) editori più classici che hanno ampliato il loro catalogo di titoli molto interessanti (Artebambini, Babalibri, la piccola Beisler, Bohem Press, il Castoro, Kite, Lapis, La Nuova Frontiera) editori che alternano, in uno catalogo non sempre condivisibile, uscite di grande pregio (Carthusia, Gallucci) editori piccoli ma tenaci che hanno un loro piccolo posto insostituibile (Sinnos, Nuove Edizioni Romane e Biancoenero edizioni).
A chi non avesse avuto voglia, tempo, modo di venire a curiosare tra gli stand, mi piacerebbe segnalare la mia personale scelta tra quelli che considero i migliori titoli tra le novità dei piccoli e medi editori. Sono 10 titoli per ogni categoria e per molti di loro esiste nel blog un post dedicato. Sta a voi trovarlo!

ALBI ILLUSTRATI: 4-6 anni

BABALIBRI
E.E. Stead, Il raffreddore di Amos Perbacco
C. Boujon, La sedia blu
S. Blake, Facciamo cambio?

BEISLER
T. Thion-Khing, Tortintavola
Q. Buchholz, Dormi bene, orsacchiotto mio

IL CASTORO
J. Jolivet, Schizzo in città
TOPIPITTORI
M. Caccia, C'è posto per tutti

LAPIS
C. Jason, Stan e Mabel

BOHEMPRESS
B. Stanisic, La cicala e la piccola formica

ORECCHIO ACERBO
R. Charlip, Fortunatamente

ILLUSTRATI E NARRATIVA PER PIU' GRANDI 6-9

BIANCOENERO EDIZIONI
V. Cuvelier, La settima onda 

IL CASTORO
Niroot Puttapirat, Aladino

GALLUCCI
F. Negrin, Frida e Diego

KITE
I. Carrier, Il pentolino di Antonino
TOPIPITTORI
K. Crowther, L'omino e Dio

EDT
A.A. V.V., Il libro dei regali straordinari

FANUCCI
S. Roncaglia, Lo specchi racconta: Biancaneve

LAPIS
L. Tolstoi, Di topi e leoni

ORECCHIO ACERBO
S. Silverstein, Chi vuole un rinoceronte a un prezzo speciale?
F. Silei, L'autobus di Rosa

ILLUSTRATI E NARRATIVA PER GRANDI 10-13

CARTHUSIA
G. Tessaro, Il cuore di Chisciotte

BOHEM PRESS
M. Burgess, Il ragazzo fantasma 
 
ARTE BAMBINI
A. Ferrara, Da piccolino caddi in una pagina

FANUCCI
S. De Mari, Mi chiamo Yorsh
B. Masini, Solo con un cane

ORECCHIO ACERBO
E. Salgari, L. Caimmi, L'isola di fuoco

GALLUCCI
A.A.V.V., I nove miliardi di nomi di Dio

LA NUOVA FRONTIERA
G. Zullo, Il più grande calciatore di tutti i tempi

TOPIPITTORI
Tuono pettinato, Il magnifico lavativo

IL CASTORO
B. Friot, Ricette per racconti a testa in giù 

carla 

IMMAGINANIMALI


IMMAGINANIMALI VI - Nulla è quello che sembra



Ecco a voi il sesto curioso animaletto, direi ottimo in 'umido'.


Per le regole del gioco e per vedere le precedenti puntate, cliccate nella colonna qui a destra SULLA LETTURA... all'etichetta immaginanimali. Le vostre sapienti risposte le trovate nei commenti ai singoli post.

domenica 11 dicembre 2011

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LEGGERVI, CHE PIACERE!

ALFABETO DELLE FIABE, Bruno Tognolini, Antonella Abbatiello
Topipittori, 2011

ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni)

BOSCO
Bosco di fiaba, mondo diverso
Fammi trovare il bambino che ho perso
Valle lontana regno incantato
Cerco il bambino che ho abbandonato
rete di rovi, rami più verdi
Prima lo trovi ma poi lo riperdi
La fiaba è antica, la strada è nuova
tanta fatica ma è lui che ti trova
Dagli la mano, non perderlo più
Ora il bambino sei tu.
ORCO
Sudicio orco porco bestiale
Faccia di lurido sporco maiale
Tu sei sbagliato, contro natura
Perché dei piccoli un grande si cura
Li ama e li nutre con il suo lavoro
Tu fai il contrario, ti nutri di loro
Lasciami libero, stupido grosso
toglimi quelle manacce di dosso
Finirai male, stanne sicuro
Perché ti mangi il futuro.

Come per incanto, in un'alchimia sapiente si sono fusi poesia sotto forma di filastrocca, potenza espressa in immagine, raffinato talento editoriale e progetto appassionato.
E il risultato che ne scaturito è questo bel libro nitido ed essenziale.
Come nitide ed essenziali sono le fiabe.
Nitide ed essenziali sono anche le rime di Bruno Tognolini, nitido ed essenziale è il taglio angoloso delle immagini di Antonella Abbatiello, nitida ed essenziale è la pagina, così come l'hanno pensata e costruita i Topipittori. Ma altrettanto nitido ed essenziale è l'intento che è sotteso a questo libro: un 'abbecedario' dell'immaginario di cui servirsi per costruire ulteriori immaginari di piccoli futuri lettori.
Lettere per costruire parole, parole per costruire storie. Storie per costruire mondi.
L'idea di partenza è stata di Anna Maria Di Giovanni, della Biblioteca Centrale Ragazzi, e di Cristina Paterlini, della Biblioteca Europea, che hanno voluto fortemente che il prezioso lavoro fatto sulla fiaba con le insegnanti delle scuole dell'infanzia che hanno partecipato al corso Leggere che piacere potesse 'dilatarsi' in qualcosa d'altro: un libro che traghettasse i suoi lettori verso l'inesauribile patrimonio rappresentato dalle Fiabe italiane curate da Italo Calvino.
Ventuno lettere di un alfabeto che si trasformano in ventuno simboli, che a loro volta alludono a un numero di fiabe ancora maggiore.


La E diventa Enigma. Enigma irrisolvibile e così grande che diventa mondo, scrive Tognolini. Un grande cerchio blu in un cielo tutto nero, così lo immagina in una felice sintesi Antonella Abbatiello. Ma l'enigma, stando alla preziosa tavola sinottica (nascosta nel risvolto di copertina) con simboli e fiabe italiane è anche quello che ne Il vaso di maggiorana, fiaba milanese, si interroga su quante siano le stelle in cielo e quante siano le foglie di maggiorana nella piantina della bella Stella Diana, che ha fatto innamorare il suo giovane dirimpettaio.
Il sentiero è aperto: leggere le lettere, leggere le filastrocche e le figure, leggere le fiabe, giocare con i simboli che le popolano.
E così, il libro, come un ideale tappeto elastico, ti assorbe in sé per poi lanciarti verso altre direzioni, verso altre storie.
Ma questo libro non è solo un abbecedario o una guida per cercatori di fiabe. E' qualcosa di molto di più. Come sempre quando più talenti si incontrano su una stessa pagina.
La parola gioca con la figura e la figura con la parola. Ma la parola gioca anche con sé stessa e così fa anche la figura. Ma la parola gioca anche con i pensieri e così fa anche la figura.

Un re che comanda e un re che domanda.

E così nella N di Notte devi lasciare che il buio ti copra


La T di un Tesoro che non riesci a trovare, ma non ti dannare e fatti coraggio perché il tesoro è nel viaggio.


Io non so se voi amiate le poesie bambine (altrimenti dette filastrocche) di Bruno Tognolini come le amo io, ma è un fatto incontestabile che esse spesso si compongano, proprio perché fatte di materia poetica, di diversi livelli di senso, via via sempre più profondi che vanno a solleticare l'anima, il nostro nocciolo più interno.
Altrettanto non so se voi abbiate amato i percorsi di ricerca di Antonella Abbatiello, come li ho amati io. I suoi passaggi dal pastello, così sfumato e rassicurante, all'acquerello, così luminoso al principio e poi sempre più inquieto, fino ad arrivare a questa immagine così tagliente, potente nei suoi colori assoluti che non permettono deroghe.
Nascosti nei suoi cassetti, così racconta lei stessa, aspettavano per uscire che qualcuno li amasse. E' bastato che i Topipittori tirassero il pomello di quel cassetto e dessero una sbirciata all'interno che, ecco, il grande sberleffo, il potente marameo di un bambino, saltasse loro al collo e si impossessasse della copertina. 

 
Il resto, talmente perfetto, pare venuto da sé, con estrema naturalezza, o quasi.

Dopo la zucca ritorna l'anello,
dopo la zeta non è mai finita
perché la fiaba è una zucca che sfama la vita.

Ciò che finisce cominci di nuovo. E allora sarà bello ricominciare.

Carla

noterella a margine: il libro che consta anche di un gioco da tavolo nascosto nella bandella di destra, ora è distribuito nelle scuole dell'infanzia di Roma, ma da marzo sarà per tutti, nelle librerie. Evviva!!

sabato 10 dicembre 2011

IMMAGINANIMALI


IMMAGINANIMALI V - Nulla è quello che sembra



Ecco a voi il quinto curioso animale. Molto socievole ed estroverso. Quasi festoso.





Per le regole del gioco e per vedere le precedenti puntate, cliccate nella colonna qui a destra SULLA LETTURA... all'etichetta immaginanimali. Le vostre sapienti risposte le trovate nei commenti ai singoli post.

giovedì 8 dicembre 2011

IMMAGINANIMALI


IMMAGINANIMALI IV - Nulla è quello che sembra

IN FIERA!! IN FIERA!! 
Le blogger sono 'sulle barricate' alla Fiera della piccola e media editoria a Roma a parlar di libri, a guardare i libri. Sarebbe bello vedervi numerosi oggi alle 13 nello Spazio Ragazzi per ragionare dei migliori titoli del 2011.
Intanto nel blog rallentano le riflessioni sui libri, ma continua il nostro gioco.


Il quarto animale, visto di schiena (preferibile, se indossate abiti di un rosso sgargiante), mugghiante e dal temperamento di ferro, con un destino 'marcato a fuoco'.
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IMMAGINANIMALI


IMMAGINANIMALI III - Nulla è quello che sembra

Ecco a voi il terzo curioso animaletto, direi molto diffuso alle Canarie.




Per le regole del gioco e per vedere le precedenti puntate, cliccate nella colonna qui a destra SULLA LETTURA... all'etichetta immaginanimali. Le vostre sapienti risposte le trovate nei commenti ai singoli post.

mercoledì 7 dicembre 2011


Oggi inaugura la decima edizione di Più libri più liberi- Fiera della piccola e media editoria. Noi ci saremo! Con Lettura candita saremo tra gli stand e regaleremo il primo libro 'commestibile' che sia mai stato pensato, con annesso segnalibro. 
Domani alle 13, allo Spazio Ragazzi nell'Area incontri vi invitiamo numerosi a Visti in fiera- Ragionamenti sui più bei libri del 2011.

PAGINE FROLLE

Doveva arrivare prima o poi il momento di scrivere di pasta frolla, una delle mie preparazioni preferite.
L’occasione è la preparazione di 100 biscotti rettangolari che ricordano (o vorrebbero ricordare) la pagina di un libro. Con Carla ed Eleonora abbiamo pensato di preparare un segnalibro di Lettura candita e per la sua prima uscita abbiamo voluto addobbarlo a festa mettendogli vicino un biscotto speciale.
Il segnalibro è stato pensato da Carla e realizzato da Gisella, insieme abbiamo deciso come vestirlo e stamattina io ho preparato le pagine.





Della pasta frolla esistono molte versioni differenti sia per la sequenza in cui gli ingredienti vengono uniti, sia per la presenza o meno del lievito sia per l’uso di aromi differenti. La ricetta che utilizzo da anni e che dà risultati ottimi, proviene dalla rivista La cucina italiana che è stata, per me, una fonte fondamentale per la precisione e la chiarezza delle spiegazioni.
Ecco gli ingredienti per ottenere una quarantina di biscotti:

250 gr di farina 00
150 gr di burro
100 gr di zucchero
2 tuorli d’uovo
un pizzico di sale
scorza di limone o di arancia (preferisco quest’ultima versione) grattugiata; totalmente bandita la vanillina!

In una ciotola (o sul ripiano del tavolo) mettete la farina e il burro (non molto morbido) tagliato a pezzetti piccoli. Con le mani unite i due elementi facendo delle briciole.
Fate una fontana con l’insieme ottenuto e mettete al centro i tuorli, lo zucchero, il sale e la scorza del vostro agrume preferito.
Iniziate a premere il tutto con la punta delle dita, vedrete che piano piano le varie parti cominceranno a unirsi. E’ fondamentale non toccare troppo l’impasto che non si lavora come la pasta di pane bensì in punta di dita.
Quando avrete ottenuto un insieme compatto, fatene una palla e ponetela, avvolta nella pellicola trasparente, in frigo per mezz’ora.
Ora staccatene un pezzo e con il mattarello leggermente infarinato stendete la pasta a 2-3 mm di spessore. Se avete un tagliapasta rettangolare usatelo, altrimenti fate delle strisce con il coltello per ottenere i rettangoli.
Per la cottura: forno a 180° per una ventina di minuti.

E ora la glassa reale. Anche questa ricetta proviene dalla mitica rivista citata sopra.
Occorrono:
250 gr di zucchero a velo
1 albume
1 cucchiaio di succo di limone

Mettete l’albume in una tazza capiente e aggiungete la metà dello zucchero setacciato per evitare grumi. Lavorate il tutto con un cucchiaio di legno.
Aggiungete il succo di limone e quindi il resto dello zucchero, un cucchiaio alla volta. Mettete quello successivo solo quando il primo sarà completamente inglobato.
Mescolate ancora fino ad avere un glassa bianchissima e lucida.
A questo punto preparate un cornetto di carta da forno, ottimo sostituto economico della sac à poche. Trovate qui le istruzioni: http://fantes.com/parchment-triangles.html.
Riempitelo per due terzi della sua capienza e poi, premendo con delicatezza, disegnate le righe o i disegni (magari anche di argomento natalizio) sui biscotti. Solo con l’esercizio riuscirete a ottenere dei disegni accettabili.

Lulli