domenica 19 febbraio 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


IL MIO VICINO E' UN CANE, Isabel Minhós Martins, Madalena Matoso
La Nuova Frontiera Junior 2012

ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)

"I vicini si sono affacciati tutti alla finestra e hanno visto entrare scatole, scatoline e scatoloni...alcuni dalla forma proprio strana!
Il giorno dopo, alla fine, è arrivato il nostro vicino..."



Davanti ad un grande palazzo di una grande città si ferma un grande camion. Grande è la curiosità tra il vicinato. Chi verrà ad abitare nell'appartamento vuoto?

Il nuovo vicino è un cane. Un cane dai modi gentili che fuma la pipa, suona il sassofono e ogni giorno porta il giornale agli altri. Alla bambina pare simpatico. Di parere diverso sono i suoi genitori: è strano, lascia il pelo sulle scale e si gratta in modo insolito...Quando, poco dopo, un altro appantamento si svuota, e si affaccia il nuovo arrivato, la storia si ripete. Anche i due elefanti hanno qualcosa che non va: lenzuola troppo grandi e proboscidi intrecciate in modo insolito. Ma alla bambina paiono simpatici e gentili, visto che che hanno messo a disposizione le loro 'pompe' per dare una lavatina alle auto del vicinato. E cosa succede quando scopri che il terzo vicino è un coccodrillo? 
 
Ah, come è difficile essere accoglienti! In un microcosmo come è quello di un palazzo di una grande città si vive gomito a gomito e i nuovi arrivi non passano inosservati. Accanto alla curiosità, nasce subito il sospetto e dopo un minuto il pregiudizio. Vale poco agli occhi dei condomini giudicanti, per chi è nuovo mostrarsi gentile e disponibile. Il marchio di strano, estraneo, straniero è ormai attaccato alla tua schiena e non sarà facile scollarlo.
Accade come nei cerchi concentrici nell'acqua di un lago: la diffidenza nei confronti degli ultimi arrivati la riscontriamo nelle scale del palazzo, nell'atrio o nel cortile, per le strade della città, lungo i confini di un paese, tra il nord e il sud del mondo...
Tra le ali di un palazzone, chi odia i cani critica chi ama i cani, chi detesta lo schiamazzo dei bambini in cortile non capisce chi lo apprezza, chi annaffia la sera non tollera si annaffi al mattino... La chiave sembra essere nella parola vicino. Essere vicini non significa solo essere dirimpettai e condividere 45 secondi di imbarazzo al giorno nel viaggio comune in ascensore, essere vicini dovrebbe voler dire molto di più. Ma se la nostra intolleranza la alleniamo così tanto e lo facciamo quotidianamente essa non fa che irrobustirsi e le conseguenze, purtroppo, le abbiamo sotto gli occhi e le vediamo aumentare ogni giorno.
Va da sè che si può essere a un passo dalla scelta giusta. Basta coglierla in un gesto, in un sorriso, nell'apprezzamento di ciò che non conosciamo, che non ci appartiene (ancora). La soluzione è lì a portata di mano, pare dire la bambina che racconta questa storia. Ma come sempre la difficoltà è nel decidere da che parte stare. Sto dalla mia? o sto dalla nostra? Lei ha scelto.



Carla

Noterella sulla luminosità dei libri di Planeta Tangerina. Chi li conosce lo sa: i loro libri si vedono a distanza siderale e anche dalla Luna si riconoscono. Il loro modo di scegliere i colori, di accostarli e di campirli sempre in modo che almeno da lontano sembrino vivaci macchie indelebili sulla tua retina, è davvero inconfondibile. Un senso del colore così allegramente proposto e così perfettamente e originalmente giustapposto sulla carta, non so se derivi dalla luce del Portogallo o se venga da sapiente scelta alchemica. A me piace pensare da entrambe.

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