mercoledì 18 aprile 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


TI STAVO ASPETTANDO...

L'ISOLA, Marije Tolman e Ronald Tolman
Lemniscaat, Il Castello 2012

ILLUSTRATI

Scendere da una nuvola con una scaletta di corda e atterrare in un'isola piena di pulcinelle di mare, non è da tutti. Infatti è un pacifico orso bianco il protagonista di questa prodezza e dell'intera storia. Nuotando tra pellicani a fior d'acqua, tartarughe marine, delfini, meduse e grandi onde come quella ben più famosa di Hokusai, l'orso si avventura verso una seconda isola, questa volta non solida come la precedente, ma piuttosto leggera, quasi aerea. Sembra, visto da lontano, il profilo di una palafitta su cui si è adagiato il sole. Su questa seconda e strana isola sono di passaggio vari altri animali: una famiglia di scoiattoli, un lento bradipo, un pavone e un cormorano. In basso in basso si distingue un armadillo il cui sguardo si perde nel guardare verso l'orizzonte. L'orso arriva, la percorre, preceduto da un dodo e una sottile e instabile pedana e quindi se ne allontana nuovamente alla volta di un'altro strano approdo. Un'isola su cui è costruita una sottile quanto instabile pedana affiancata da una sorta di relitto di una enorme foglia di banano. Qui l'orso sempre sorridente incontra un gruppo di cicogne e un rinoceronte. 


Sulla groppa di quest'ultimo si avventura versa la terza isola. Anche questa ricorda per tipologia l'instabile costruzione precedente. L'abitante solitario è un procione violinista che sembra aspettarlo da sempre.
L'ultima immagine che li vede insieme vale l'intero libro.
E' un viaggio, un continuo incrocio di traiettorie, una ricerca e alla fine un incontro. 


Questo libro racconta questo e lo fa con le sole immagini.
Marije Tolman e suo padre Ronald vinsero con un libro non troppo distante da questo, La casa sull'albero, il Bologna Ragazzi Award due anni fa. Anche quello era un silent book e anche quello raccontava con una grande poesia di solitudini e di incontri, di arrivi, di partenze.
Ne L'isola pervade ogni cosa un senso di sospensione, di equilibrio precario, di vuoto e di pieno, di solitudine e di compagnia che si alternano. E tutto ruota intorno al grande significato che l'isola rappresenta nel nostro immaginario.
Io che sono una grande appassionata di isole penso che da un'isola è difficile andarsene, che lei è capace di tenerti con sé, ti cattura. Mi piace pensare, in armonia con la Tolman, che l'isola sia un punto di arrivo, un luogo di attese, un punto di approdo in cui fermarsi a guardare l'orizzonte lontano, aspettando con i piedi nell'acqua che qualcuno a qualcosa finalmente compaia...

Carla

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