mercoledì 4 aprile 2012


UN ALBERO IN TERRAZZO

Penso che avere un terrazzo sia uno dei grandi piaceri della vita. In questi primi giorni di primavera è bello trascorrevi la domenica pomeriggio svuotando vecchi vasi, aggiungendo nutrimento nelle piante che in questo periodo mettono fuori rami e foglie nuove, ricoprendo di terra semi di pomodori, belle di notte e ipomee.
Avere qualche piccolo albero in terrazzo è un vero lusso.
Oggi ho finalmente raccolto i bergamotti: 19 palline gialle per 1220 gr di peso.




Ho pensato di trasformare in marmellata questi agrumi troppo amari per farne delle spremute.
Ho lavato i frutti e con un coltello affilato li ho pelati a vivo senza lasciare alcuna pellicina bianca. Ho eliminato i semi e li ho fatti a pezzetti.
Al temine dell’operazione, lunga e un po’ noiosa, ho nuovamente pesato la polpa: erano 600 gr.
Dopo aver aggiunto 700 gr di zucchero, ho messo il tutto in una pentola di acciaio.
Ho fatto cuocere per 20 minuti dall’ebollizione, dopodiché ho spento il fuoco e ho fatto intiepidire.
Ho quindi passato al setaccio il composto perché comunque le pellicine interne mi parevano piuttosto spesse. Ho rimesso sul fuoco per un’ora circa fino a quando la marmellata era pronta (anzi si è pure un po’ caramellata perché nel frattempo entravo e uscivo dal terrazzo). La maniera per capire il giusto punto di cottura è sempre la stessa: occorre far scivolare su un piattino, precedentemente raffreddato, una goccia di marmellata: se rimane compatta senza scorrere lungo le pareti la marmellata è pronta.
Dopo aver fatto bollire in pentola per dieci minuti due vasetti di vetro li ho riempiti con il fluido bollente, li ho sigillati e fotografati:



All’assaggio il sapore della preparazione è lievemente amaro e profumatissimo. Secondo me è la marmellata di bergamotto è adatta per essere addolcita con la ricotta la mattina a colazione (la mia destinazione preferita), o con formaggi grassi.

Lulli

Nota a margine:
La soddisfazione di vedere quei due vasetti nei quali sono andati a finire un anno di annaffiature, un anno di lupini spezzati messi come concime, un’estate di lotta contro la cocciniglia con bastoncini imbevuti di alcol mi riempie di felicità (in effetti ci vuole poco...).

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