giovedì 24 maggio 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

 
QUANDO IL LIBRO SI FA IN TRE

R&D, Martí Guixé, Inga Knölke
Corraini 2012

ILLUSTRATO PER MEDI (dai 7 anni)




Oggi si definisce un food ex-designer ed effettivamente Guixé ha spesso a che fare con il cibo. Disegnato o fotografato che sia. Questo suo ultimo libro, come spesso accade con i suoi titoli, lascia così tanto spazio all'inventiva personale che quasi quasi ci si perde e da un libro se ne possono fare tre.
Vado a spiegare in che senso.
In R&D, ufficialmente Research and Development, ovvero Ricerca e Sviluppo, già anche il titolo si presta ad una doppia interpretazione. Se nel primo caso abbiamo sciolto l'acronimo, nel secondo lo possiamo leggere tutto di seguito ed otteniamo la parola RED, ovvero rosso. Questa seconda ipotesi condiziona per esempio nel voler dare a questo libro una lettura 'cromatica', innanzi tutto.


Se così fosse, le piccole frecce di colori diversi che indicano porzioni particolari dei soggetti raffigurati alluderebbero al colore con cui si richiede di 'far qualcosa'.
C'è da chiedersi a cosa servano dunque i rettangoli tratteggiati di grigio che sottostanno a coppie più o meno credibili di diversi ortaggi.
Se il libro davvero lo compriamo come RED allora ai bambini gli si può chiedere di colorare secondo freccette un elemento terzo che sia il frutto delle fusione delle forme. In una prospettiva transgenica, pomodoro e carota, se debitamente 'incociati', potrebbero dare vita alla pomota, o al caroro dal sapore agro-dolce, ottimo da gustare nelle serate estive.
Il secondo - o forse già terzo?, uso che se ne può fare è quello più propriamente concernente la forma degli ortaggi, ovvero nello specchio sottostante si può disegnare un terzo oggetto che con quelle forma ha a che fare. Penso che per esempio la silhouette del pomodoro potrebbe accogliere allegramente una faccia, la zucca una nuvola, la radice di zenzero un mostro.
Terza o quarta ipotesi, ma non ultima, presumo: con l'accopiata banana e mandarino si potrebbe inventare e disegnare nello specchio apposito sottostante una meravigliosa ricetta in cui i due ingredienti si fondano per dar vita ad una rinfrescante ma vitaminica pietanza invernale.
Accanto a queste numerose vie di utilizzo di questo geniale -ancora una volta- libro del ex-designer catalano, lo stesso Guixé ne lascia aperte alcune altre e penso a quelle pagine in cui spetta direttamente al lettore trovare un compagno di accoppiata per l'ortaggio o il frutto solitario. Per esempio l'uva o la ciliegia.


Dunque in chiave transgenica, in chiave cromatica o per giastupposizione di forme questo libro è di nuovo un colpo di genio di Guixé.
Già lo avevamo visto con Food book (Corraini, 2009), un libro anche quello rigorrosamente senza parole con il quale, attraverso il gioco, abbiamo fatto ragionare torme di ragazzini.

La grandezza dei suoi libri risiede, a mio avviso, nel fatto che essi si limitano a lanciare nei termini giusti, con vincoli precisi, impulsi di autentica creatività e che tali impulsi possono poi attecchire, svilupparsi e crescere in tuttti i grandi spazi 'vuoti' da riempire che il disegno  lascia. Il vuoto cui alludo non è solo quello del grande bianco della pagina, ma anche il grande spazio mentale lasciato all'immaginazione di ciascuno.
E così per la prima volta sono qui ad incoraggiare la manipolazione 'genetica' ...

Carla

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