lunedì 16 luglio 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LA BAMBINA FILOSOFICA, Houston abbiamo un problema, Vanna Vinci,
Rizzoli Lizard 2012

FUMETTO 

 

DOTTORE...MA SECONDO LEI GUARIRÒ?!
HO I MIEI DUBBI...
AHHH...CHE SOLLIEVO!


Ogni tanto capita di incontrarla come illustratrice, sulle copertine o all'interno dei libri, sulle mai numerose tavole. Ma Vanna Vinci il suo talento migliore mi pare lo esplichi nel fumetto. E qui siamo appunto a parlare della ormai mitica Bambina filosofica.
Mi piace.
Ragazzina dai grandi occhi dietro grandi occhiali e dai capelli a caschetto con berretto e ponpon annesso, che passa il tempo a guardare il mondo con sguardo disincantato e a leggerne certe storture con una buona dose di cinismo: questa è lei. Affiancata da Lillo il suo peluche gorilla consapevole, la sua amica e compagna di banco Angelicia che apparentemente pare sua succube, ma che invece all'occorrenza sa tirare fuori un suo caratterino e Lino Trifola, vera antitesi della protagonista, un maiale spesso all'opposizione. E poi su tutti c'è la madre. Cinica q.b., disincantata e talvolta anche un po' distratta, piuttosto autoreferenziale e non particolarmente affettuosa. Una madre che avrebbe sperato per sé un altro tipo di figlia...


A partire da quest'ultimo, conto quanti siano i punti di contatto tra la bambina filosofica e me. D'altronde io sono cresciuta leggendo Linus e ho pascolato a lungo tra i bambini filosofi, da Charlie Brown in giù. Sono pressappoco coetanea di Mafalda e quindi sono geneticamente affine al sarcasmo di questa ragazzina.
Della bambina filosofica ammiro il fatto che riesca sempre ad essere pungente e intelligente. Ogni volta è in grado di spostare la prospettiva di visione delle singole questioni messe in campo, a mischiare le carte, a spiazzare il luogo comune, a dialogare facilmente con immaginari interlocutori, tra i suoi preferiti Dio dal quale -giustamente- pretende un sacco di spiegazioni.
Dissacrante sempre, volgare mai, la bambina filosofica si sa distinguere per purezza di pensiero. La Bambina filosofica inoltre si sa muovere con grande destrezza tra filosofia e letteratura senza mai cadere nella banalità o nel luogo comune.
Si occupa di problemi quotidiani e di massimi sistemi con lo stesso piglio e con la stessa profondità di pensiero: elabora un utilissimo dizionario di insulti, maledizioni e parolacce ad uso dei bambini delle elementari, utile strumento per il corso di insubordinazione verbale. Non vorrete mica che da grandi quegli stessi bambini imbraccino subito un'arma da fuoco...ecco fatto: la bambina filosofica ha sparigliato le carte, ha messo sotto sopra il pensare comune e porta il lettore a pensare e a leggere in chiave diversa il mondo, o quanto meno una porzione di esso.
Accanto al letto della madre dormiente, la bambina si interroga e si chiede perché alla sua nascita nessuno si sia peritato di farle pervenire il foglietto illustrativo con le istruzioni per esistere... ecco fatto: la filosofia si mischia con l'esperienza di tutti i giorni, in cui ci si confronta con una sequenza di istruzioni (dal mobiletto ikea fino alla sorpresa dell'uovo kinder).
Dialoga con Dio chiedendogli se dopo aver creato l'uomo non sarebbe stato meglio non prendersi un giorno di riposo, perché abbassare la guardia non giova mai...ecco fatto: mettere il divino a contatto con l'umano per trovare un senso nelle cose. 

 
La bambina filosofica è però anche e soprattutto una bambina e come tale organizza le sue giornate e i suoi progetti: così una varicella può facilmente essere 'pompata' fino a trasformarsi in una peste bubbonica. Il progetto lunare le fa organizzare una scorta di derrate alimentari, marschmallow, per eventuali indigeni lunari, la fa allenare nella centrifuga della lavatrice, le fa costruire la navicella con la lavatrice suddetta legata a un boiler, le fa indossare i moonboot anni 70 di sua madre e la fa decollare...e quel buco nel soffitto che sarà difficile spiegare all'assicuratore, la rende davvero SPAZIALE!!
Impossibile non averlo sul comodino per leggerne passi scelti la sera e addormentarsi con un pensiero e una risata

Carla

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