mercoledì 8 agosto 2012

OLTRE IL CONFINE (libri dall'estero)

UNA SERIE DI SFORTUNATI EVENTI: GOREY (II)

LA NIÑA DESDICHADA, Edward Gorey
Libros del zorro rojo, 2010



ILLUSTRATI PER GRANDI (dai 10 anni)

"Había un vez una niñita llamada Charlotte Sophia.
Sus padres eran bondadosos y acomodados.
La niñita tenía una muñeca a la que llamaba Hortense.
Un día a su padre, coronel del ejército, lo destinaron a África."



E da qui cominciarono tutti i suoi guai.
Carlotta Sofia era una bambina molto fortunata perché aveva due bei genitori, ricchi ed eleganti, che la riempivano di doni, e per di più possedeva una bella bambola di nome Ortensia.
Con la chiamata alla guerra in Africa del padre colonnello, la vita in quella casa cambiò radicalmente. Sfortunatamente, pochi mesi più tardi, sua madre ricevette la notizia della morte del marito avvenuta in una rivolta popolare e ancora più sfortunatamente la notizia ferale la portò rapidamente alla morte. La povera Carlotta Sofia sfortunatamente diventò dunque orfana. Fortunatamente aveva uno zio che si prese cura di lei, ma sfortunatamente anch'egli morì per la caduta accidentale di un pezzo di cornicione sul capo. Fortunatamente, però, l'avvocato di famiglia si occupò di lei, ma sfortunatamente decise di mandarla in un orfanotrofio, dove sfortunatamente la maestra la castigava per cose che non aveva commesso e dove sfortunatamente le sue compagne le rubarono l'amata bambola e gliela ruppero. 



Ma fortunatamente Carlotta durante il giorno restava nascosta, ma la notte sfortunatamente la passava piangendo e piangendo. Fortunatamente riuscì a fuggire dal collegio ma perse i sensi e sfortunatamente un uomo le rubò il medaglione che portava al collo con le fotografie dei suoi genitori morti e ancor più sfortunatamente un altro uomo la rapì e la vendette a un ubriacone malvagio che la obbligò a fabbricare fiorellini artificiali. 




Sfortunatamente a lavorare giorno e notte la sua vista calò rapidamente. In quel mentre, fortunatamente il padre tornò dall'Africa, perché in verità non era morto e fortunatamente si mise subito in cerca della figliola perduta, guidando la sua macchina, per le strade avanti e indietro, con l'intento di ritrovarla. Carlotta Sofia fortunatamente riuscì a fuggire, ormai quasi cieca, dalle sgrinfie del mostro che la sfruttava, e a correre in strada, ma sfortunatamente...



Ecco ancora uno dei migliori Gorey che racconta una serie di sfortunati eventi, capitati alla cara Carlotta Sofia.
Il ritmo è perfetto. Laddove sia possibile, Gorey a sventura aggiunge sventura, ma nel contempo sa anche essere perfido nell'aprire inaspettati spiragli di speranza che hanno l'unico scopo di rendere ancora più precipitosa la caduta verso l'ennesimo baratro di sfortuna.
Questo gioiello di immagini e testo, prezioso in ogni sua parte, rimanda alla grande letteratura ottocentesca di Dickens o certa tradizione di fiaba classica, in cui i bambini erano orfani, sfruttati, maltrattati, abbandonati, uccisi...
Gorey, Tim Burton nelle sue meravigliose poesie (La morte malinconica del bambino Ostrica, Einaudi 1998), ma anche altri autori di successo, come il misterioso scrittore che si nasconde dietro lo pseudonimo di Lemony Snicket nella sua fortunatissima serie dal titolo Una serie di sfortunati eventi (Salani, dal 2000), raccontano questa infanzia.
Pollicino, Hansel e la piagnucolosa Gretel, il piccolo Oliver, o l'intraprendente Pip sono i più fortunati tra gli sfortunati: loro ce l'hanno fatta. Gorey racconta, invece, di tutti gli altri.
Per la gioia di coloro che, ci auguriamo, non proveranno mai nulla di simile e perché è buona norma aver consapevolezza che la sfortuna è sempre lì dietro ad un angolo di strada...

Carla



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