martedì 18 settembre 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


RIMBAMBINIRSI

LA MAGLIA DEL NONNO, Gabriella Genisi, Eleonora Marton
Biancoenero Edizioni, 2012

ILLUSTRATI PER MEDI (dai 6 anni)


"Nonno mi racconta ancora delle storie. A volte si interrompe a metà perché non ricorda come vanno a finire, ma è bello lo stesso. 'Nonno, che succede adesso?', gli chiedo. Lui mi fa una carezza, sorride e dice: 'E chi lo sa?'".

Il nonno di Ignazio, Ignazio anche lui, sta perdendo la memoria: non si ricorda più la strada di ritorno da scuola, non si ricorda come finisce quella storia, non si ricorda come si guida un'automobile. Continua a piacergli il pollo arrosto e la pasta al ragù, ma non sa più bene come si fa per mangiarli.


Tutto dipende dalla maglia della memoria: una maglia 'magica' che se la indossi ricordi ogni cosa, ma se ti dimentichi di metterla, allora tutto si annebbia. È così che il nonno Ignazio racconta e spiega al nipote cosa sta accadendo.
Fino ad arrivare al giorno in cui il piccolo Ignazio si rende conto che il nonno quella maglia non la mette quasi più.
Il nonno di Ignazio, come anche altri nonni dei suoi compagni, si stanno rimbabinendo. La loro testa non ha più voglia di cose complesse, ma solo di cose semplici, piccole. Questi nonni rimbambiniti -diventati bambini di nuovo- vanno aiutati a tavola, altrimenti mangiano con le mani, vanno aiutati la sera prima di andare a letto: 'togliti i vestiti, mettiti il pigiama, ti sei lavato i denti...'
E come i bambini, anche a loro piace fare ciò che, come un guizzo, gli attraversa la mente: cantare, per esempio, o nei libri, guardare le figure, o urlare Gol a squarciagola davanti alla tv.


Tema delicato, affrontato con lucidità, chiamando le cose con il giusto nome e raccontandole in una prospettiva, nonostante tutto, piena di serenità. 
L'urgenza di Gabriella Genisi, che ha scritto anche un libro 'da grandi' sullo stesso tema, sembra dettata dal desiderio di mettere 'nero su bianco' qualcosa che, nella vita vera, le ha toccato il profondo. 
Sebbene della vecchiaia si abbia orrore (lo testimonia il pervicace accanimento di molti a sembrare giovani quando non lo si è più), e si tenda ad evitarla, a me piacciono quelli che van controcorrente e che raccontano le cose come sono. 
Mi piace che della vecchiaia se ne parli ai bambini. E si dica loro, che invecchiare può significare anche rimbambinirsi e perdere il contatto con la realtà.
Io stessa, nel mio piccolo, dall'alto dei miei cinquantatré anni, di nonni Ignazio ne ho parecchi che mi circondano. Conosco le loro storie, sento i racconti affettuosi dei loro figli: ma se da un lato mi atterriscono, dall'altro mi inteneriscono. Io stessa, peraltro, con la memoria non ho un buon rapporto. Dimentico tanto e tutti mi prendono in giro, perché ogni occasione è buona per dire: non mi ricordo. Sembra che io lo faccia apposta. Tutt'altro, ne patisco parecchio e spesso penso che anche io da vecchia, mi rimbambinerò, come il nonno Ignazio o come tanti altri vecchietti reali. Spero solo di trovarmi circondata da bambini come quel piccolo Ignazio, che capisce che tra lui e il nonno, spetta a lui il ruolo del 'grande'. Troverò anch'io bambini che avranno la pazienza e il gusto di 'giocare' un po' con me?
 Carla


Si riconferma l'originalità della Marton, oramai illustratrice assidua nei libri Biancoenero, che vivacizza il racconto con una chiave cromatica di soli tre colori, ma che colori! che non può passare inosservata. Delicate le sue 'traduzioni' in immagini di quel testo che si intuisce, ma che le parole non dicono.



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