venerdì 5 ottobre 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


A COME APPRENDERE


LA STORIA DEL LEONE CHE NON SAPEVA SCRIVERE, Martin Baltsheit, Marc Boutavant
Mottajunior, 2012

ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Un giorno il leone incontrò una leonessa. Era bellissima estava leggendo un libro. il leone si stava avvicinando per baciarla, quando si fermò a pensare: una leonessa che legge è una vera signora; e a una vera signora prima bisogna scrivere una lettera d'amore, e solo dopo le si può dare un bacio."


Questa storia della lettera d'amore il leone l'aveva appresa da un missionario che, prima di essere divorato, aveva avuto l'opportunità di spiegargli qualche rudimento di galanteria.
Ma tra il dire e il fare c'è un abisso, perché il leone non sa scrivere. Ah, se quella volta avesse risparmiato la vita del missionario, magari ne avrebbe ottenuto in cambio qualche lezione di scrittura... ma purtroppo per il leone e per il missionario le cose andarono diversamente.
A ben vedere nella foresta solo il leone non sa scrivere. Scimmie, ippopotami, mosche e giraffe e coccodrilli sono tutti alfabetizzati. Ma nessuno è in grado di mettere per iscritto il pensiero del leone. Chi scrive di banane e chi di profumate collezioni di cacche.
Il leone è davvero esasperato e anche un po' disperato e nella notte ruggisce nel vuoto le parole che avrebbe tanto voluto dirle... Ma quel vuoto non è così vuoto e tanto slancio e tanto amore non può andare sprecato....

Sebbene tutto concorra a far riflettere il lettore sul fatto che sapere scrivere rappresenti una marcia in più nella vita (il libro è stato segnalato dall'Agenzia nazionale francese per la lotta contro l'analfabetismo), mi pare che i noccioli di senso siano anche altri.
Primo: ogni creatura ha un suo centro di pensiero e quindi ognuno legge il mondo secondo geografie molto personali e relativizza sul proprio punto di vista. Per questo la scimmia scrive di banane e l'avvoltoio di cadaveri freschi...
Secondo: nella vita ciò che conta è la motivazione. Senza di quella, si fa poca strada. Il leone senza l'amore, sarebbe rimasto un perfetto ignorante...


Terzo: saper riconoscere i propri limiti, può solo giovare. È nella verità che si conquistano i cuori...

Rigirandomi questo libro tra le mani ho avuto netta la sensazione di averlo già incontrato. Ma dove? Scavando nell'archivio polveroso della mia memoria spesso fallace, mi sono ricordata di averlo letto -ma con altri disegni- in una Fiera di Bologna di diversi anni fa tra i libri di una casa editrice svizzera che amo molto: Bajazzo. Le illustrazioni dello stesso Baltscheit non mi avevano colpito, mentre queste di Marc Boutavant lo hanno fatto: mi pare abbiano il merito di saper valorizzare la vena ironica che attraversa l'intera storia.
Forse val la pena di ricordare un altro bel libro di Baltscheit, Die geschichte vom Fuchs, der den Verstand verlor (Bloomsbury, 2010).
E il caso vuole che sia ancora un libro che ragiona di vecchiaia e rimbambinimento. Lo dovrò prendere come un segno?

Carla


Nessun commento:

Posta un commento