domenica 23 dicembre 2012


KITCHEN THERAPY

Di solito dicembre mi sfugge dalle mani. I giorni prima di Natale si rincorrono così veloci che non mi ricordo mai che cosa effettivamente ho fatto in questo mese pieno di luci.
Quest’anno è stato diverso. Mi sono ritrovata senza lavoro e per fortuna la mia reazione è stata positiva: ho fatto tutto quello che non sono mai riuscita a realizzare: acquisto di regali ponderato, intreccio di piccole ghirlande per decorare i doni, intreccio di una grande ghirlanda per la porta di casa, ma soprattutto ho avuto a disposizione il tempo per cucinare insieme ad amiche vecchie e nuove. Susanna propone di chiamare quest’attività kitchen therapy. Non so se sia una vera terapia ma vi assicuro (l’ho scritto già molte volte) che fa stare meglio.
Come ho preannunciato nell’ultimo post abbiamo preparato insieme il pangiallo che penso sia l’unico dolce natalizio del Lazio. È una preparazione antica come dimostrano gli ingredienti fondamentali: mandorle, noci, nocciole, miele, cioccolato, cibi dell’inverno ricchi di calorie per scaldare il corpo.
Noi l’abbiamo preparato seguendo la ricetta del Cucchiaio d’argento, il popolare libro di cucina pubblicato nel 1950. Ora è possibile consultare il sito internet: http://www.cucchiaio.it/.
Si tratta della versione del pangiallo tipica di Palestrina, paese nelle vicinanze di Roma, che abbiamo modificato eliminando gli ingredienti che non avevamo già in casa: pinoli e buccia di arancia candita.

Per ottenere dieci panetti abbiamo usato:
375 gr di uvetta
375 gr di zucchero
375 gr di miele
la scorza grattugiata di 2 arance
375 gr di mandorle
375 gr di nocciole
375 gr di gherigli di noci
100 gr di cioccolato fondente
300 gr di farina tipo 0

La kitchen therapy in questo caso è consistita nello sbucciare insieme mandorle, nocciole e noci. Eravamo in quattro e ognuna di noi ha preparato 10 panetti quindi abbiamo ottenuto un totale di 4500 gr di frutta secca, anche se qualcuno ha schiacciato e mangiato in contemporanea...



Abbiamo messo l’uvetta ad ammorbidirsi in una ciotola (o meglio in 4 ciotole) di acqua tiepida.
Nel frattempo abbiamo schiacciato la frutta secca e, una volta pronte le mandorle, le abbiamo stese in un vassoio e messe in forno molto caldo (200° C) per farle tostare (per 15 min). Lo stesso abbiamo fatto con le nocciole. Abbiamo frullato le tavolette di cioccolato (che erano state precedentemente in frigo) lasciando però dei pezzi grossi.

Poi ognuna di noi ha curato il suo impasto personale. A due per volta abbiamo messo in una capiente casseruola lo zucchero, il miele, la bucce grattugiate delle arance.
Una volta messo sul fuoco, abbiamo portato il tutto a ebollizione girando costantemente con il cucchiaio di legno.
Quindi abbiamo aggiunto le mandorle e, dopo alcuni minuti, le nocciole. Alla fine abbiamo unito le uvette, le noci, il cioccolato e la farina.
Il tutto ha cotto per cinque minuti.
Con un mestolo abbiamo suddiviso l’impasto in dieci porzioni e con le mani bagnate l’abbiamo modellato a forma di palla e leggermente infarinato.
Ognuna aveva portato la placca del forno e quindi vi abbiamo disposto i panetti per farli asciugare. Sono tornata a casa in metropolitana con il mio prezioso bottino nascosto dentro una grande scatola. Nel tragitto si sono un po’ aperti ma li ho nuovamente modellati dando loro una forma a cupola.
I miei 10 pangialli hanno riposato ancora per quattro ore, poi li ho cotti a 170° C per venti minuti. Una volta intiepiditi ho migliorato ancora la forma (è un grande piacere toccare i pangialli) e li ho lasciati su un tagliere per alcuni giorni.
Li ho avvolti in carta oleata e poi rivestiti a festa come potete vedere nella foto.
Auguri a tutti.

Lulli

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