mercoledì 30 gennaio 2013

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


CUCU’



Nel panorama dei libri per i più piccoli, dove impazza la maialina d’oro Peppa Pig, su cui si scrivono articoli illuminati, vorrei segnalare due titoli privi di fama mediatica mondiale: Mamma, dove sei? e Cucciolo mio, dove sei? entrambi di Mack per l’editore olandese Clavis. La caratteristica principale di questi libri è di utilizzare contemporaneamente immagini fotografiche e disegni. 


In questo caso si tratta di libri dedicati ai piccolissimi, a partire dai diciotto mesi. Si tratta di associare l’immagine grande, che riproduce in un caso la mamma animale e nell’altro i cuccioli, in forma fotografica, con l’immagine del corrispettivo familiare disegnato sulla finestrella. 

Aprendo quest’ultima c’è la conferma di avere trovato la risposta giusta.
La cosa in sé è molto utilizzata, esistono anche i giochi di memoria o delle famiglie basati su questo meccanismo; il passaggio ulteriore è dato dall’associazione fra un’immagine realistica, la foto, e un’immagine più astratta, il disegno, impegnando così il bambino in un processo di astrazione appena più complesso.
Ben vengano le piccole idee intelligenti a costruire piccoli argini alla stupidità e alla stereotipia.



Eleonora


Mamma, dove sei?”, Mack, Clavis 2013
Cucciolo mio, dove sei?”, Mack, Clavis 2013






lunedì 28 gennaio 2013

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


PICCOLO GRANDE LIBRO

APRI QUESTO PICCOLO LIBRO, Jesse Klausmeier, Suzy Lee
Corraini, 2013


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Apri questo...Piccolo Libro Rosso e leggi la storia di Coccinella, che apre un...PICCOLO LIBRO VERDE e leggi la storia di Rana, che apre un...Piccolo Libro Arancione e leggi la storia di Coniglio, che apre..."

Avete capito il gioco? Qualcuno vi sta portando in una storia che è dentro un'altra storia e in un libro che ne ha tanti più piccoli al suo interno: una storia dentro l'altra, un libro dentro l'altro.


Una coccinella che legge di una rana che legge di un coniglio che legge di un' orsa che legge di una donna gigante blu. E ogni volta il libro diventa più piccolo. Ed è per questo che il dito della donna gigante non riesce ad aprirne le pagine. Ma i suoi quattro amici la aiutano e, seduti comodamente sul palmo della sua mano gigante blu, le leggono ad alta voce la storia contenuta nel suo libro Arcobaleno. Finita la storia i quattro amici chiudono il libro, salutano la donna gigante e poi, seguendo l'ordine inverso, ciascuno di loro va a chiudere la pagina del proprio libro e tu, lettore, che sei l'ultimo della fila devi chiudere il piccolo libro rosso...ma non perdere il vizio e vai ad aprirne subito un altro, magari di nuovo questo per ricominciare la piccola tiritera.

Quattro animali e una donna gigante, cinque colori che li accompagnano e li distinguono; animali sempre più grandi e pagine sempre più piccole che si aprono a sorpresa, nascoste fino all'ultimo dalla pagina precedente di formato maggiore.
Che meraviglia!


Una così nitida semplicità è frutto di un lungo processo di 'purificazione' nei confronti del superfluo. Questo libro, per contenuti e per forma, è così bello e così 'perfetto' perché il meccanismo che lo muove è stato messo a punto dalle autrici attraverso un gran lavoro di eliminazione di qualsiasi tortuosità. Ma senza mai cadere nella banalizzazione, anzi, ogni volta, alzando il tiro e solleticando l'acume del lettore.
Per intenderci: coccinella-rosso, rana-verde sono indizi che ci portano ad associare il colore all'animale, ma allora perché le due coppie successive sono coniglio-arancione orsa-giallo? La risposta la trovate nella copertina dei due libretti: il primo con un pattern di carote e il secondo a cellette di alveare. Tutto chiaro?
Una trama sottile e potente che ci racconta, come fosse una filastrocca, quasi uno scioglilingua, una bella amicizia tra piccolissimi, piccoli, medi, grandi e grandissimi e un bel'inno alla pratica del leggere (magari anche insieme).
Fuori da ogni retorica. I personaggi, fin dalla copertina, sono tutti ritratti con un libro in mano, ad eccezione della paginina centrale, quella dei saluti, Suzy Lee li disegna sempre nell'atto di leggere o nell'atto di tener il libro con sé e questo, nelle sedici pagine che lo compongono, capita ben più di quaranta volte.
In questo senso la pagina finale è una vera e propria apoteosi della lettura.
Ai cinque lettori inziali, per contagio, se ne sono aggiunti un bel po'.


Un libro costruito su un'idea geniale, perfetto nel suo design, pieno di colori, pieno di dettagli e riferimenti da scoprire, pieno di suggerimenti e aperture verso nuovi spunti immaginativi.
Un libro sorprendente sotto molti aspetti: primo fra tutti una Suzy Lee coloratissima rispetto al consueto. Ancora una volta il suo grande talento si esprime al meglio e in Apri questo libro si potenzia al fianco della giovane esordiente e già molto talentuosa Jesse Klausmeier che questo libro se lo porta nel cuore già dall'età di cinque anni.
Un oggetto, un albo illustrato, di grande piacevolezza per gli occhi e per la mente.
Ogni bambino dovrebbe averlo.

Carla

Noterella al margine. Ringrazio -a nome dell'intera categoria- Jesse Klausmeier per aver voluto un'orsa e non il suo ormai logoro omologo maschio!

sabato 26 gennaio 2013


LA CIPOLLA
La cipolla è un'altra cosa.
Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
fino alla cipollità.
Cipolluta di fuori,
cipollosa fino al cuore,
potrebbe guardarsi dentro
senza provare timore.


In noi ignoto e selve
di pelle appena coperti,
interni di d'inferno, violenta anatomia,
ma nella cipolla-cipolla,
non visceri ritorti.
Lei più e più volte nuda,
fin nel fondo e così via.

Coerente è la cipolla,
riuscita è la cipolla.
Nell'una ecco sta l'altra,
nella maggiore la minore,
nella seguente, la successiva
cioè la terza e la quarta.
Una centripeta fuga.
Un'eco in coro composta.

La cipolla, d'accordo:
il più bel ventre del mondo.
A propria lode di aureole
da sé si avvolge in tondo.
In noi - grasso, nervi, vene,
muchi e secrezione.
E a noi resta negata
l'idiozia della perfezione.

(La cipolla, Wisława Szyborska)

FRITTELLINE INDIANE DI CIPOLLE E PAPRIKA
(Petits beignets indiens d'oignons et de paprika da Une cuisine grande comme un jardin, Rue du monde 2004)

Mi piace tessere trame tra libri. Riparto ancora una volta dalla Szymborka (mio livre de chevet dal 1 febbraio dell'anno passato, ora fanno 361 giorni) e approdo a questa ricetta di un libro illustrato francese per bambini e grandi.


INGREDIENTI (per 4 persone)
tre grandi cipolle
150 gr di farina
2 uova
25 cl di birra
olio evo
paprika piccante
sale e pepe

Per prima cosa sbucciate le cipolle (devono essere o dorate ma di accertata bontà o rosse), quindi tagliatele a fettine sottili 3 millimetri e 'smontate' le fette in singoli anelli.
Buttateli per 2 minuti in una pentola di acqua che bolle. Scolateli bene e metteli ad asciugare su un canovaccio pulito.
Mentre son lì che asciugano, dedicatevi alla pastella.
In una grande ciotola mettete la farina il sale, il pepe, un cucchiaino da caffè di paprika e i rossi d'uovo, versateci a 'piccoli sorsi' la birra e in ultimo aggiungete un cucchiaio di olio evo. Montate a neve gli albumi e incorporateli delicatemente nella pastella. Versate nella suddetta pastella soffice gli anelli che da leggermente lessati, si sono ammorbiditi.


Mettete nella padella o nel tegame o nella friggitrice abbondante quantità di olio (ognuno avrà selezionato con l'esperienza il proprio olio preferito). Quando è bollente con due dita o con una forchettina 'pescate' uno ad uno gli anelli e metteteli a friggere (non più di cinque o sei per volta) avendo cura di girarli con una forchetta pulita. La frittura di ciascuno dura pochissimo quindi si procede celermente anche con pochi anelli alla volta.
Di solito il fritto a casa mia non arriva mai a tavola, me lo mangio/ce lo mangiamo dopo un minuto di posa su carta assorbente a bruciare la dita e la lingua...e anche questa volta è andata così.


Carla

venerdì 25 gennaio 2013

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


CHE BELLA NOTIZIA! Malika Doray
Gribaudo, 2012


ILLUSTRATI PER PICCOLISSIMI (dai 2 anni)

"Gli orsi hanno impacchettato i regali, i gufi si sono alzati, sono accorsi tutti (o quasi) i topolini, gli elefanti hanno raccolto mazzolini di fiori, i coccodrilli si sono spazzolati i denti...."

Se tra gli animali c'è così tanto fermento, ci sarà un buon motivo.
Passeri, caimani, koala, lupi, conigli, e persino i moscerini stanno tutti convergendo verso un unico luogo, dove la gioia è grande. 


A mamma e papà ranocchio è arrivato un piccolino! Una dozzina di animali diversi, per provenienza, colore e misura si riuniscono tutti intorno all'allegra famiglia di ranocchi. Chi porta fiori, chi un regalo, nessuno (o quasi) si presenta al lieto evento a mani vuote.


Questo è il sottilissimo filo che dà la trama di questo libro che ha la sua grande novità soprattutto nella forma. Sette pagine doppie su un lato e sette pagine doppie sull'altro, che da chiuse ricordano due ante di un armadio. Esse si aprono sul paginone centrale, doppio anch'esso ma in senso orizzontale per nascondere fino all'ultimo il pop-up finale, ovvero la sorpresa della famiglia felice per il nuovo nato. Grazie a una bandella posteriore che tiene le sette pagine doppie ancorate alla pagina di fondo, il libro, tenuto su un piano, non può spaginarsi. la bellezza di essere doppio lo rende leggibile con tempi e modalità differenti da due lettori contemparaneamente. Ma, se messo in verticale, su un pavimento, eccolo aprirsi e squadernarsi per diventare una fisarmonica lunga, se non ho fatto male i conti, ben cinque metri e dodici. 

 In questo libro a soffietto, da un lato ritroviamo tutta la processione verso i tre ranocchi centrali, con il breve testo che li accompagna, mentre dall'altro lato delle pagine, che a libro chiuso risultano invisibili, spariscono le parole e assistiamo a una allegra compriccola di animali che tra gli alberi del bosco, giocano, si fanno scherzi, chiacchierano e raccolgono i frutti dagli alberi, forse per fare merenda. 
Gli animali che illustrano le pagine di testo aiutano il giovanissimo lettore a concentrarsi verso il centro del libro, lo fanno con la loro postura e con lo sguardo: grandi occhi ammiccanti ci guidano fin dalla copertina. 
I diversi animali, seppure semplificati in una stilizzazione formale per niente banale, tutti vestiti sul busto che ha spesso la forma del quadrato, sono tuttavia identificabili per alcuni particolari inequivocabili: i colori dei loro manti, i musi, i becchi, i nasi allungati, le orecchie a a punta...
Da qualche mese Che bella notizia! giace sulla cima della pila dei libri e quegli occhi ammiccanti del gatto nei confronti del coniglio mi tengono spesso compagnia. Dietro quello sguardo dei due animali della copertina c'è forse un gioco di 'vorrei inseguirti ma non posso' oppure 'vorrei fuggire ma non posso': sono infatti entrambi 'bloccati' sulla copertina.Del libro avevo già avuto notizia nella sua edizione originale in francese segnalata nelle Letture di Biblioragazzi. Contenti di poter finalmente aggiungere un altro titolo allo scarno repertorio di libri di qualità per piccolissimi, vi anticipiamo che nello srotolare questi 5 metri e passa di cartoncino non è solo il ranocchio ad essere nuovo nuovo al mondo. Ora a voi scoprire chi è l'altro n(uovo) arrivato...

Carla

 

Noterella al margine: Malika Doray, giovane e brava autrice francese meriterebbe maggiore attenzione al di qua delle Alpi. Ha scritto e illustrato con grande profondità e leggerezza libri davvero interessanti.

mercoledì 23 gennaio 2013

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

SEGRETI E FOBIE



Non avrei mai creduto che il condominio diventasse il luogo perfetto, lo sfondo ideale per una crime story; se vi ricordate la vicenda di Rico ed Oscar, di cui vi ha già parlato Carla (vedi qui), si svolge all’interno di un palazzo ed anche in Segreti e Bugie lo spunto di partenza è il trasloco di una famiglia in un nuovo appartamento, i cui vicini di casa sono del tutto sconosciuti. Qui il taglio è molto più ancorato alla realtà di oggi, con la crisi che imperversa: genitori che perdono il lavoro, difficoltà economiche, perdita di status. In questo caso, il padre del protagonista perde il lavoro e questo comporta il trasferimento in un appartamento più piccolo: come in altre narrazioni, il cambiamento porta con sé molte insicurezze e nuove conoscenze.

Nel condominio in cui si è trasferito con la famiglia, padre architetto in cerca di clienti e madre infermiera, costretta, almeno pare, ad estenuanti doppi turni, Georges (nome dato in omaggio al pittore Seurat) conosce Safer, un suo coetaneo, dog sitter e spia per passatempo. Safer è un personaggio chiave, con la sua stravagante insistenza riesce a coinvolgere il nostro Georges, con la ‘s’ finale, nella curiosa indagine su un coinquilino sospetto, con tanto di appostamenti e di presunte effrazioni. Fin qui niente di particolarmente nuovo: la descrizione delle mattine a scuola, con condimento di immancabili bulli, e dei pomeriggi passati a spiare il misterioso MrX, portano il lettore a pensare che ci sarà un colpo di scena, che si scopriranno segreti inconfessabili; in effetti, è così, ma non nel senso che ci si aspetta. I messaggi che Georges e la madre si scambiano usando le tessere di Scarabeo forniscono degli indizi fin dalle prime pagine. In questa storia niente è come sembra, tutti i personaggi hanno qualcosa da nascondere. La spy story diventa un romanzo di formazione in cui l’ammissione delle proprie debolezze e delle proprie paure è il punto di partenza per crescere, affrontando anche realtà difficili e, soprattutto, i propri limiti.

L’autrice americana Rebecca Stead, già pubblicata da Feltrinelli kids, dimostra una grande sensibilità nel raccontare, anche se un po’ estremizzate, le paure tipiche di adolescenti alle prese con la durezza della vita vera: una madre ammalata, le difficoltà economiche, che richiedono anche di lasciare la tana sicura rappresentata dai luoghi dell’infanzia; la paura di affrontare il mondo, facendosi travolgere da una serie di fobie. Alla fine crescere è anche accettarsi per come si è, accettare le proprie imperfezioni e, qualche fortunata volta, trasformarle in punti di forza. Crescere è anche saper perdonare, comprendere le altrui debolezze e costruire la rete di solidarietà che consente alle amicizie di diventare adulte. Non vi svelo la trama, val la pena farsi sorprendere dalle rivelazioni che danno una svolta ad un romanzo solo apparentemente prevedibile. Posso aggiungere che sono descritti con sensibilità e intelligenza i rapporti familiari delle due famiglie ‘anomale’, quella di Georges e quella di Safer. Le stravaganze magari non sono tali, semmai un modo speciale di essere presenti; le scelte sconcertanti in fondo sono atti d’amore.

Lo sguardo dell’autrice si modula fra la complicità e l’ironia, raccontando con mano leggera la grande fatica di diventare grandi.

Feltrinelli kids continua l’interessante programmazione editoriale, indirizzata in particolare, come questo libro, ai ragazzi con più di dodici anni, uno dei settori in cui riscontriamo un maggiore interesse negli editori specializzati.


Eleonora



“Segreti e bugie”, R. Stead, Feltrinelli Kids 2013






lunedì 21 gennaio 2013

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

VISIONI DALL'ALTO

CHE COSA È SUCCESSO A BARNABY BROCKET?, John Boyne
Rizzoli 2012


NARRATIVA PER GRANDI (dagli 11 anni)

"Barnaby annaspò mentre la sabbia continuava a svuotarsi: era come una clessidra umana. Capitano W.E. Johns balzò su ficcò il naso nella sabbia per un istante, prima di guardare in alto verso il suo padrone in preda al panico, mentre i piedi di Barnaby iniziavano a sollevarsi da terra. 'Mamma!' gridò. 'Mamma! Aiuto! Sto volando via!'"

E così il bambino Barnaby, otto anni, nel cielo di Sidney comincia a fluttuare nell'aria.
Fluttuare nell'aria per lui è normale, perché fin dalla nascita non ha mai ubbidito alla legge di gravità. Ma adesso è la prima volta che lo fa senza essere ancorato a terra e senza un soffitto o un tetto che gli freni in qualche modo il volo.
Quello zaino che Barnaby porta sempre con sé per rimanere con i piedi per terra perde sabbia perché qualcuno lo ha forato con l'intento di liberarsi di lui...


Nato in una famiglia di 'normali', questo bambino 'diverso' è scomodo. Così la pensano i suoi genitori che fino al momento delle sua nascita sono riusciti nel loro intento di condurre una vita del tutto normale. Alla normalità hanno educato anche i due precedenti figli, Henri e Melanie. Lavoro normale, casa normale, vita normale. Fino a quel momento nessuno scossone. Poi è arrivato Barnaby che, appena uscito dalla pancia, si è librato nella sala parto, fino a raggiungerne il soffitto. E nulla è stato più come prima per quella famiglia che tanto ama la 'normalità'. 
Ma verrebbe da dire: Solo perché la tua versione di normale non coincide con quella di un altro, questo non significa che tu sia fatto male...
Ma per Barnaby non è così facile. Due genitori che non lo sanno accettare per quello che è, due fratelli che lo amano nonostante tutto, un solo amico speciale come lui e un cane che lo elegge a suo unico padrone. Questi sono i pochi punti di riferimento di questo ragazzino 'disubbidiente' che cerca con tenacia di trovare un suo posto in un mondo di 'normali'. La sua vita terrena però è ogni giorno più difficile perché le persone che dovrebbero amarlo e accettarlo lo considerano invece una vergogna di cui liberarsi al più presto.
E allora il volo, senza più corde che lo tengano ancorato al suolo. E questa è una seconda vita che si propone al piccolo Barnaby: dal volo in mongolfiera in Brasile, fino a un giretto su un'astronave passando per grattacieli e gli scantinati di New York. Spostamenti continui in quota per poi atterrare tra persone davvero speciali che lo capiscono, lo amano e lo aiutano. E nonostante tutto il desiderio di tornare in famiglia. 
Attraverso i cieli della terra fino ad arrivare nel Geospazio per poi tornare al punto di partenza, ovvero la periferia di Sidney dove lo aspetta la soluzione per poter diventare finalmente un bambino qualsiasi, con i piedi per terra.
Ma è davvero questo il destino di Barnaby? O quel lucernario che si apre proprio sopra il suo lettino di ospedale è la possibilità che ha per essere sé stesso per sempre?

Un romanzo che, come il suo giovane protagonista, fluttua leggero in un mondo distante, guardando dall'alto la pochezza del mondo dei normali. Un vero e proprio apologo che cerca di dimostrare fin dalle prime pagine che la normalità non esiste o, per meglio dire, che ne esistono tante quante sono le persone sulla terra. E quindi siamo testimoni di una carrellata di personaggi che spaziano dagli orribili genitori, vittime dei condizionamenti dei benpensanti, per i quali essere normali significa essere uguali agli altri e non farsi notare fino ai meravigliosi accompagnatori che, al contrario, sono spiriti liberi. In un vorticoso, anche se macchinoso quanto prevedibile, avvicendarsi di emozioni e sentimenti, questi ultimi dimostrano, attraverso le loro storie personali talvolta belle ma talaltra amare, al giovane Barnaby che la vita va vissuta per quello che si è. Personaggi tutti questi che come lui non rientrano nei canoni convenzionali. Lontani da ogni ipocrisia, nel bene e nel male, nella sofferenza come nella gioia di vivere accompagnano il ragazzo per un tratto di esistenza, e quasi inconsapevolmente, gli indicano la strada per la felicità. E questa lo è veramente solo se condivisa, magari con il proprio cane accanto.

Carla

Noterella al margine. Come a volte mi capita, sono stata attratta da questo libro non tanto per la fama dello scrittore, John Boyne, ma perché trovo irresistibili i disegni di Jeffers. Sua è infatti la bella copertina, suo l'inconfondibile lettering, e sue le tavole in b/n che punteggiano il romanzo.
I suoi bambini sono sempre poetici, piccoli e indifesi, goffi e geniali e spesso sopraffatti dalla perfezione del mondo degli adulti. 
Barnaby è uno di loro.


sabato 19 gennaio 2013


MUFFIN SALATI

Siamo tutti reduci, chi più chi meno, da aperitivi, pranzi e cene varie legati a festeggiamenti rituali o semplicemente amichevoli. Questo clima mi spinge in genere a cucinare di più e a cercare novità da introdurre sulle varie tavole, ed in questo siamo molto aiutati dal sempre crescente proliferare, ovunque, di proposte e ricette. Ormai se ne trovano ovunque.
Tra i consigli culinari di un supermercato ho trovato una ricetta che mi ha spinto a provare a fare i questi 'dolcetti salati'.
Non so ben per quale ragione, ma ho iniziato a riscuotere qualche successo come cuciniera sul fronte dolce, e da allora continuo ad essere più portata a preparare, ma soprattutto anche inventare, ricette dolci. Mi danno più soddisfazione. Mi sento più in famiglia, qualcosa di simile a quello che ho provato quando a ben sette mesi di gravidanza mi è stato detto chi aspettavo, ed era una bimba. Fino ad un attimo prima ero stata convinta che maschio o femmina sarebbe stato lo stesso, ma la felicità con cui ho accolta la notizia, mi ha dimostrato che preferivo avere a che fare con un nuovo essere appartenente al mio stesso sesso, forse proprio perché mi sentivo di poter agire in un campo più familiare.
Tornando ai muffin salati, trovo che siano una splendida incursione del mondo dolce nel salato. Non solo, trovo apprezzabile anche la loro accessibilità e maneggevolezza (per questo consiglio di usare i pirottini di carta). Hanno la dimensione di due morsi, ottimi da degustare anche in poltrona con il famoso libro in mano. 

 
La ricetta che ha fatto da stimolo era con le zucchine, e benché in genere, cerchi di rispettare la stagionalità della frutta e della verdura, ogni tanto faccio qualche strappo, e anche se siamo in inverno, le ho usate anche io per la prima prova.
E visto che sono venuti bene, ho provare a stretto giro di forno, anche altre due varianti prendendo come base la zucca (nel mio caso specifico un avanzo di vellutata fatto due sere prima) a cui ho aggiunto della catalogna saltata in padella con olio, aglio e sale per un tipo e delle cipolline borretane cotte in padella con olio, foglio di alloro, uvetta, pinoli, un cucchiaino di zucchero di canna, acqua e sale.
La ricetta è sempre la stessa (qui a seguire vi metto la versione zucchine) a cui basta cambiare la parte delle verdure.
Data l'esperienza immagino che ci possano essere moltissime altre varianti.
Ognuno inventi la sua.


Gli ingredienti per 12 muffin sono:
  • 2 zucchine medie
  • 100 gr di farina
  • 1 uovo
  • 80/90 dl di latte
  • 130 gr ricotta
  • 50 gr parmigiano
  • 8 gr di lievito istantaneo per impasti salati
  • sale q.b.

Dopo aver lavato la zucchina, con un pelapatate ricavate almeno 6 strisce che terrete da parte.
Affettare il resto della zucchina e fatela saltare in una padella con un po' di olio e sale.
A cottura ultimata, unite la ricotta, il latte e l'uovo.
In una ciotola a parte mescolate la farina con il lievito (controllate sulla bustina se vi consigliano anche di aggiungere un po' di zucchero), il parmigiano grattugiato e il sale, a cui aggiungere poi il composto con le zucchine.
A questo punto potete trasferire il tutto negli stampini, con pirottini (consigliati appunto) se preferite, o semplicemente imburrandoli e infarinandoli.
La quantità dovrebbe bastare per riempire fino a poco più della metà 12 stampini.
Su ognuno stendete la metà di una delle striscioline di buccia tenute da parte. Dovete semplicemente adagiarle sopra senza premere. In forno verranno portate in alto insieme alla lievitazione, e riportate in giù quando, raffreddando, i muffin si risiederanno un po'.
Il risultato lo vedete nelle foto.



Cuocere a 180°per 30/40 minuti, devono essere ben cotti, ma ancora morbidi.
Servire tiepidi.

Gabriella

venerdì 18 gennaio 2013

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

LA CIPOLLA È UN'ALTRA COSA
La cipolla è un'altra cosa.
Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
fino alla cipollità.
Cipolluta di fuori,
cipollosa fino al cuore,
potrebbe guardarsi dentro
senza provare timore.
(da La cipolla,
--> Wisława Szyborska)
PRIMAVERA ESTATE AUTUNNO INVERNO, Pittau e Gervais
Topipittori, 2011



ILLUSTRATI PER MEDI (dai 6 anni)

Ogni stagione si annuncia con il disegno di un ramo, un ramo di un melo. A primavera con il fiore rosa pallido. In estate con il frutto verde e acerbo, in atunno con una bella mela rossa e in inverno lo stesso ramo appare spoglio, solo due foglie accartocciate che al primo vento si staccherano.
Ecco, dopo il ramo nudo che annuncia l'inverno arriva lei: la cipolla. 
Al centro della pagina, della varietà ramata di Montoro. Perfetta, simmetrica quasi un astratto.


L'aletta si alza e ora si vede la cipolla all'interno, dove la perfezione e la simmetria continuano a regolarne la forma.
Con gli occhi riesci a sentire il liscio della buccia, il peloso dei barbigli, ovvero le sue radicette superficiali e senti anche la fragilità della buccia al colletto.
Nella pagina accanto compare la neve, macchiette azzurre irregolari su una pagina bianca. Alzi l'aletta e scopri un mondo di asterischi di cristallo, come vuole la norma: ognuno diverso dall'altro.
Ieri qui ha quasi nevicato, il cielo da grigio che era è diventato giallino e chicchi di ghiaccio che sembravan grandine hanno cominciato a scendere lenti come fiocchi di neve, ma non mi sono fermata a raccoglierli per vedere il loro intreccio interno. Ho solo cercato di rimanere in sella alla moto e di portare in salvo le penne.
Torniamo all'amata cipolla che ritrovo anche in I frutti della terra (Florence Guiraud, Judith Nouvion, Gallucci, 2012).


Di nuovo una cipolla dorata, che si disvela nella grande immagine di destra su un fondo che allude alla carta kraft (ovvero quella robustissima carta marroncina con cui si fanno i sacchetti per incartare la verdura). 
 
Nella pagina bianca di sinistra apprendo che il fiore della cipolla ha la forma di una sferetta e che probabilmente è una pianta arrivata dall'Asia e che in America la importò Colombo.



L'applicazione e l'uso della cipolla li trovo su Une Cuisine grande comme un jardin (Alain Serres, Martin Jarrie, Rue du monde, 2004). Accanto alla tavola dipinta con una grande cipolla rossa leggo la ricetta dei petit beignets indiani di cipolla e paprica. Per questa dovrete attendere il fine settimana...

Tre libri di età, di formato, di autori diversi, Ma tre bellissimi libri per parlare dei frutti della terra e del loro tempo.
Il primo, Primavera estate autunno inverno, è quasi silenzioso, poche parole accompagnate dal meraviglioso cigolio che fanno le pagine rigide che scorrono intorno alla grande spirale della rilegatura (un suono di altri tempi...). E per me che sono cresciuta sfogliando ogni giorno il libro disegnato dai bambini di San Gersolè, un vero incanto. Sfogli con lentezza le pagine e vedi il tempo che scorre, l'avvicendarsi di animali, piante, colori. E allora crei collegamenti mentali, impari, ricordi e ti godi delle immagini emozionanti a tal punto da avere oltre al colore anche l'odore di ciò che raffigurano.
Nel libro I frutti della terra l'intento è meno poetico e meno suggestivo, ma più assertivo. Informazioni prese da fonti diverse: la scienza, la cultura popolare, la storia. Poche informazioni che hanno il merito di fissarsi nella mente del lettore. Lo stupore del grande frutto che disvela per intero nel suo interno si ripete per quaranta pagine e ogni volta è un'emozione.

Il libro francese, parte di una serie più ampia, un albo di enorme formato, composto da tavole dipinte su legno, in cui il colore e la forma del frutto o dell'ortaggio sono l'aspetto dominante. Ad esso si affianca la pagina 'applicativa', ovvero le ricette, tutte profumate e molto esotiche.
Una vera meraviglia.




Carla

mercoledì 16 gennaio 2013

OLTRE IL CONFINE (libri dall'estero)

A LEI PIACEVA TUTTO DEI LIBRI
L'ODORE, POTERLI TOCCARE ...

DOG LOVES BOOKS, Louise Yates
Random House, 2010

ILLUSTRATI per PICCOLI (dai 3 anni)


"Dog loved books. He loved the smell of them, and he loved the feel of them. He loved everything about them. Dog loved books so much that he decided to open his own bookshop."

A lui piaceva tutto dei libri: l'odore, poterli toccare. Aprire una libreria tutta sua avrebbe significato per quel cagnetto bianco vivere gran parte della giornata circondato dai suoi amati libri. E così la decisione è presa. Una sana pubblicità preventiva e poi l'allestimento. Scatoloni pieni di libri da spacchettare


e poi da ordinare sugli scaffali. Ed ecco il gran giorno dell'apertura. Bagno con shampoo, pulizia approfondita del naso e... si apra la porta! Nessuno. Nessuno, proprio nessuno all'inaugurazione. Il cane non si perde d'animo e si trova qualcosa da fare, come per esempio bere una tazza di tè. In tutto il giorno due soli clienti entrati per sbaglio. Ma non sarà questo il cane che si fa sopraffare dallo sconforto. Scaletta, scaffale, libro e comincia ancora una volta la amata lettura. E si sa, quando si legge tutto quanto ciò che si ha intorno sparisce. Ci si dimentica di essere in attesa di qualcuno che forse non verrà più, ci si dimentica di essere soli, ci si dimentica di essere in una libreria. 

E finita una storia, se ne può cominciare subito un'altra finché ecco che entra la prima cliente: una ragazzina. Il cane sa subito cosa consigliarle.
Lui ama i libri ma soprattutto ama condividerli!

Io non so se quel giorno la scelta è stata casuale da parte di Cristina, non so se questo libro è finito insieme agli altri per inciampo e per sua volontà. Ma fin da subito questo libro per me ha avuto il sapore di una dedica.
Mi piace pensare che quel giorno Cristina lo abbia scelto per dirmi, attraverso le poche parole del testo e attraverso il disegni acquarellati di LouiseYates, lo regalo proprio a te perché anche tu ami i libri e soprattutto ami condividerli, perché questo cagnetto bianco sembri proprio tu.
Cristina ha tanti pregi (e, sospetto, anche qualche difetto).
Tra i pregi le ascrivo quello di essere una valente bibliotecaria, quello di essere rigorosa, intelligente, seria. A miei occhi, però, lei ha avuto anche e soprattutto, il merito di aver 'scommesso' su di me, già ormai più di una dozzina di anni fa.
A quel tempo, facendo un azzardo, chissà, mi ha lasciato fare e così facendo ha permesso che io i libri li potessi condividere.
Davanti a una classe di ragazzi, seduta sulla cattedra con le gambe penzoloni, oppure appollaiata su una seggiolina ormai troppo piccola per il mio gran sedere con i bambini in biblioteca, o ancora in una piccola libreria contornata da tenaci ascoltatori, o ancora davanti a genitori o insegnanti aspitanti lettori, davanti a un monitor, quasi ogni notte, a scrivere di storie e di figure per più di 67000 affezionati visitatori del blog, ecco con tutti loro ho condiviso libri.
Tutto questo è arrivato dopo ed è soprattutto farina del mio sacco: studio, impegno, passionaccia, tanta fatica e un po' di faccia tosta.
Ma, onestamente, senza di lei, io oggi forse non sarei qui.




Carla