lunedì 21 gennaio 2013

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

VISIONI DALL'ALTO

CHE COSA È SUCCESSO A BARNABY BROCKET?, John Boyne
Rizzoli 2012


NARRATIVA PER GRANDI (dagli 11 anni)

"Barnaby annaspò mentre la sabbia continuava a svuotarsi: era come una clessidra umana. Capitano W.E. Johns balzò su ficcò il naso nella sabbia per un istante, prima di guardare in alto verso il suo padrone in preda al panico, mentre i piedi di Barnaby iniziavano a sollevarsi da terra. 'Mamma!' gridò. 'Mamma! Aiuto! Sto volando via!'"

E così il bambino Barnaby, otto anni, nel cielo di Sidney comincia a fluttuare nell'aria.
Fluttuare nell'aria per lui è normale, perché fin dalla nascita non ha mai ubbidito alla legge di gravità. Ma adesso è la prima volta che lo fa senza essere ancorato a terra e senza un soffitto o un tetto che gli freni in qualche modo il volo.
Quello zaino che Barnaby porta sempre con sé per rimanere con i piedi per terra perde sabbia perché qualcuno lo ha forato con l'intento di liberarsi di lui...


Nato in una famiglia di 'normali', questo bambino 'diverso' è scomodo. Così la pensano i suoi genitori che fino al momento delle sua nascita sono riusciti nel loro intento di condurre una vita del tutto normale. Alla normalità hanno educato anche i due precedenti figli, Henri e Melanie. Lavoro normale, casa normale, vita normale. Fino a quel momento nessuno scossone. Poi è arrivato Barnaby che, appena uscito dalla pancia, si è librato nella sala parto, fino a raggiungerne il soffitto. E nulla è stato più come prima per quella famiglia che tanto ama la 'normalità'. 
Ma verrebbe da dire: Solo perché la tua versione di normale non coincide con quella di un altro, questo non significa che tu sia fatto male...
Ma per Barnaby non è così facile. Due genitori che non lo sanno accettare per quello che è, due fratelli che lo amano nonostante tutto, un solo amico speciale come lui e un cane che lo elegge a suo unico padrone. Questi sono i pochi punti di riferimento di questo ragazzino 'disubbidiente' che cerca con tenacia di trovare un suo posto in un mondo di 'normali'. La sua vita terrena però è ogni giorno più difficile perché le persone che dovrebbero amarlo e accettarlo lo considerano invece una vergogna di cui liberarsi al più presto.
E allora il volo, senza più corde che lo tengano ancorato al suolo. E questa è una seconda vita che si propone al piccolo Barnaby: dal volo in mongolfiera in Brasile, fino a un giretto su un'astronave passando per grattacieli e gli scantinati di New York. Spostamenti continui in quota per poi atterrare tra persone davvero speciali che lo capiscono, lo amano e lo aiutano. E nonostante tutto il desiderio di tornare in famiglia. 
Attraverso i cieli della terra fino ad arrivare nel Geospazio per poi tornare al punto di partenza, ovvero la periferia di Sidney dove lo aspetta la soluzione per poter diventare finalmente un bambino qualsiasi, con i piedi per terra.
Ma è davvero questo il destino di Barnaby? O quel lucernario che si apre proprio sopra il suo lettino di ospedale è la possibilità che ha per essere sé stesso per sempre?

Un romanzo che, come il suo giovane protagonista, fluttua leggero in un mondo distante, guardando dall'alto la pochezza del mondo dei normali. Un vero e proprio apologo che cerca di dimostrare fin dalle prime pagine che la normalità non esiste o, per meglio dire, che ne esistono tante quante sono le persone sulla terra. E quindi siamo testimoni di una carrellata di personaggi che spaziano dagli orribili genitori, vittime dei condizionamenti dei benpensanti, per i quali essere normali significa essere uguali agli altri e non farsi notare fino ai meravigliosi accompagnatori che, al contrario, sono spiriti liberi. In un vorticoso, anche se macchinoso quanto prevedibile, avvicendarsi di emozioni e sentimenti, questi ultimi dimostrano, attraverso le loro storie personali talvolta belle ma talaltra amare, al giovane Barnaby che la vita va vissuta per quello che si è. Personaggi tutti questi che come lui non rientrano nei canoni convenzionali. Lontani da ogni ipocrisia, nel bene e nel male, nella sofferenza come nella gioia di vivere accompagnano il ragazzo per un tratto di esistenza, e quasi inconsapevolmente, gli indicano la strada per la felicità. E questa lo è veramente solo se condivisa, magari con il proprio cane accanto.

Carla

Noterella al margine. Come a volte mi capita, sono stata attratta da questo libro non tanto per la fama dello scrittore, John Boyne, ma perché trovo irresistibili i disegni di Jeffers. Sua è infatti la bella copertina, suo l'inconfondibile lettering, e sue le tavole in b/n che punteggiano il romanzo.
I suoi bambini sono sempre poetici, piccoli e indifesi, goffi e geniali e spesso sopraffatti dalla perfezione del mondo degli adulti. 
Barnaby è uno di loro.


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