lunedì 18 marzo 2013

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

IL FRUSCIO DELLA PAGINA

INDOVINA CHI VIENE A CENA? Eva Montanari
Kite edizioni, 2013

ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)

"La signora Olga cucinava tutto il giorno.
A casa sua non c'erano orologi, ma lei sapeva perfettamente quend'era ora di cena perché aveva un udito finissimo, il migliore di tutta la città. Con l'orecchio appoggiato alla porta, la signora Olga ascoltava i suoi ospiti incamminarsi, arrampicarsi, saltellare, incespicare su per la collina, e così sapeva che era ora di buttare la pasta."


La signora Olga è cieca e ogni sera apre la porta a un personaggio diverso che, in cambio di una buona cenetta, racconta la propria storia. Omini di latta, baroni rampanti, uomini in barca, fanciulle turchine, balene bianche, si avvicendano alla sua tavola. Ognuno di loro, soddisfatto da tanto buon mangiare, non prima di essersi accertato che la signora Olga dorma tranquilla nel suo letto, se ne torna a casa a pancia piena.
Ma dietro Don Chisciotte, dietro Gulliver, o dietro Dorian Gray si nasconde l'affettuosa nipote Nina che, ogni giorno in biblioteca, legge i libri che alla sera diventeranno narrazioni.



Di questo delicato racconto scritto ed illustrato da Eva Montanari mi piacciono alcune cose: prima fra tutte questo incedere lento dei singoli personaggi che si disvelano agli occhi, o forse dovrei dire alle orecchie, del lettore attraverso piccoli particolari o allusioni che te li richiamano alla memoria. Mi piace scoprire, nello scorrere con gli occhi i disegni, mille altri personaggi, non detti a parole, ma che punteggiano la grande pagina disegnata.
Mi piace anche l'idea che chi è cieco abbia qualcuno che gli faccia 'vedere' qualcosa al di là delle palpebre. Mi piace anche lo scambio che percorre l'intera storia: cibo contro narrazione, e viceversa. Un piatto di minestrone per sentire come andò a Cosimo. E con questo si dimostra che tanto le storie quanto il cibo sono nutrienti fondamentali per crescere.



Le cose che mi piacciono di meno sono altre: i disegni di Eva Montanari, e, soprattutto, il concetto secondo cui leggere è meno evocativo di raccontare. Perché la nipote Nina deve evitare il fruscio della pagina?
Che cosa c'è di meno vero e ammaliante in un Tom Sawyer letto rispetto a un Tom Sawyer raccontato? Perché la zia non deve sentire la pagina che gira? Che cosa c'è di male? La Sirenetta sarebbe meno struggente se si usassero le parole di Andersen al posto delle nostre?
Mi spiace: non sono d'accordo. Difendo qui la categoria dei libri letti, dei testi scritti, degli autori e anche, modestamente, dei lettori, dei lettori ad alta voce che, se con un minimo di capacità, hanno l'ardire di sparire dietro le pagine di un libro per illuminare solo la storia. Così capita al grande Marc Roger che tanto era bravo nel farlo che una volta, dopo aver letto un libro con la tecnica della lettura a viso nascosto, una bambina gli si avvicinò e gli chiese perché se ne fosse andato durante la lettura...
E queste sono soddisfazioni!


Carla

Nessun commento:

Posta un commento