venerdì 12 aprile 2013

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

ORECCHIO ATTENTO
Il pirata e il farmacista, Robert Louis Stevenson, 
Henning Wagenbreth    
Orecchio acerbo, 2013

ILLUSTRATI PER MEDI (dai 7 anni)

"Venite, porgete orecchio attento
alla tragica storia che vi racconto
del farmacista Ben e di Rob il pirata
sui fati diversi cui l'umanità è destinata.
Al fondo della più verde valle
annidata lungo la costa del Galles
con il mare che in lontananza freme,
Robin e Ben crebbero insieme..."

Condivisero l'infanzia, ma il destino li separò poco dopo.

Rob, sfrontato e sventato, e anche un po' turbolento, per scappare da una rapina di troppo, fugge per mare e diventa pirata. Mani d'acciaio, cuore di pietra, coraggio, temerarietà sono le doti che gli procurano fama indiscussa sui sette mari. Mentre lui mette a rischio la vita nel saccheggiare i velieri e mercantili, il suo amico e compagno d'infanzia è restato a casa. Ben non è un bandito, ma anche lui ruba: lo fa con destrezza: per esempio in chiesa la domenica mentre canta nel coro.
Servile, ruffiano, con chi è più potente di lui, si fa largo nella vita con il sotterfugio, con l'imbroglio.
Divenuto farmacista, gode ora di una posizione rispettabile dietro la quale si nasconde un bieco figuro.
Passano gli anni e anche il pirata vuole godersi gli agi di una 'onesta' pensione e decide di tornare a casa. Nonostante le ricchezze che ostenta, nessuno vuole condividere con lui il tavolo alla taverna. 
L'unico che sembra rallegrarsi del suo ritorno è il vecchio amico Ben.
Davanti a un buon biccchiere, è tempo di fare bilanci. E Ben critica il suo amico che ha accumulato a costo di grandi incerti e a suon di coraggio, rischiando la pelle ogni volta, un gruzzoletto che, messo a confronto col suo, guadagnato con la frode e l'inganno, è davvero poca cosa.
E così parte la filippica al pirata da parte del farmacista: 
"Dopo tutto quel tremendo trambusto
ti trovi con un guadagno modesto.
Invece di unirti alla filibusta
dovevi fare il farmacista!" 
Perché chi si sa organizzare, può rubare comodamente dalla poltrona di casa. I denari di un pirata finiscono in alcol mentre quelli del farmacista sono investiti in banca. Moglie ricca, bei vestiti e soprattutto rispettabilità: ecco il suo bottino. 

Ma qual è la chiave di questo successo? Ruba poco, ma ruba ogni giorno. Questo è il manifesto di tale onesto e integerrimo cittadino. Saper usare la propria rispettabilità 'a scopo di lucro' è ciò che Ben teorizza. Ma un pirata, seppure rude, ha un suo codice d'onore e al sentire l'ultimo imbroglio del farmacista non resiste e...
...giustizia è fatta.


Oggi in una classe ho presentato L'isola del tesoro come uno dei 25 libri imperdibili che un ragazzo deve leggere per forza se vuole diventare grande. Stevenson aiuta a crescere.
Dicevo ai ragazzi che L'isola è il perfetto romanzo di avventura, perfetto come un orologio svizzero. E proprio in Svizzera, tra le montagne intorno a Davos, dove Stevenson cerca di curarsi la tubercolosi, è stata scritta questa altrettanto perfetta ballata. 
Stevenson quando ha scritto queste storie in rima, i Moral Emblems, passava gran parte del suo tempo con il figlio maggiore della sua consorte americana: Lloyd, un ragazzo dodicenne. Condivideva passeggiate e giochi di carte e mi piace immaginarlo  lì intento a fornirgli sulle pagine scritte due o tre punti di riferimento utili per una 'rotta sicura' verso l'età adulta. Ed è per questo che penso che questo libro andrebbe letto nelle scuole, nelle biblioteche, alla radio, in tv, nei parchi, agli incroci stradali, dai pulpiti delle chiese, tra le seggiole dei bar, sui campi di pallone, insomma dovunque passi un ragazzo in crescita.

Carla

Noterella al margine: illustrato da Wagenbreth con una potenza cromatica e di immagine che colpisce l'anima, Il Pirata e il farmacista è alla sua prima edizione italiana, dalla penna felice ed arguta di Damiano Abeni.


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