mercoledì 15 maggio 2013

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


LA SCUOLA DI WONDER


Fra le possibili anomalie cromosomiche, ad August, detto anche Auggie, è toccata in sorte la più strana combinazione di geni mutanti, che ha trasformato i suoi lineamenti e l’ha costretto a subire una lunga interminabile serie d’interventi chirurgici. La sua vita fino agli undici anni è stata abbastanza complicata e lui si è già abituato, nei limiti in cui è possibile farlo, ai moti di stupore, o ribrezzo che colgono le persone che lo vedono per la prima volta.
Se questo è già difficile, immaginatevi cosa può essere andare a scuola per la prima volta, poiché fino a quel momento ha studiato con la mamma, in un’età in cui fra i ragazzini si affermano le ‘cricche’ o i gruppi, le inclusioni e le esclusioni. La prova va affrontata, ed ecco gli sguardi sfuggenti, il tavolo in mensa che resta deserto, le gomitate, le esclamazioni, le risatine imbarazzate di chi lo vede per la prima volta. Per fortuna ci sono Jack e Summer, un ragazzo e una ragazza che sanno compiere delle scelte senza farsi condizionare dai pregiudizi; c’è chi, invece, alimenta la diffidenza diffondendo la voce della ‘peste’, basta toccare Auggie per essere contagiati, anche se non si sa da cosa. Le dinamiche ‘normali’ fra ragazzini, ammettendo che i pregiudizi lo siano, si amplificano nel già difficile percorso del protagonista verso una vita normale.
Lo svolgimento di questo travagliato primo anno scolastico è raccontato in prima persona dai diversi personaggi, soprattutto Auggie, ma anche la sorella Via, combattuta fra l’affetto e il desiderio di una vita normale, l’amico Jack, la bella Summer, Justin, il fidanzato di Via, imprevisto e decisivo aiuto alla socializzazione di August, Miranda, la migliore amica di Via. Sullo sfondo, genitori più o meno smarriti, amici d’infanzia, ricordi, e la meravigliosa cagnolina Daisy. Questa struttura del racconto consente di mettere a confronto i diversi punti di vista, rendendo più comprensibili e umane le incertezze, le ambiguità, le decisioni che i diversi attori portano avanti. Sicuramente il personaggio principale spicca con tutta la sua fragilità, le sue paure e quasi la rassegnazione a essere visto come un fenomeno, ma in senso negativo. Auggie diventerà Wonder nel momento in cui, anche rischiando, sarà in grado di smontare la costruzione del pregiudizio, facendosi accettare per quello che è.
Il merito principale di Wonder, scritto da R.J. Palacio, pseudonimo di una art director americana, è di raccontare una storia con elementi drammatici, la malattia, l’esclusione, il bullismo, con leggerezza, con ironia, rendendo la lettura scorrevole, a volte divertente, altre, commovente. L’unico difetto di rilievo, un finale troppo zuccheroso, in cui tutte le cose vanno al loro posto e il bene trionfa. Sappiamo che non è così, sarebbe stato meglio conservare l’equilibrio che si riscontra nei capitoli precedenti.
Come vedete, la narrativa per i più grandi, dai dodici anni, continua a esplorare, con modalità diverse, l’entrata in società rappresentata dalla scuola media. Dal Diario di una schiappa al Bully Book, la proposta editoriale si moltiplica, come se si fosse individuato un momento topico della vita sociale dei ragazzini.
Eleonora


Wonder”, R.J. Palacio, Giunti 2013


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