venerdì 15 novembre 2013

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


QUEL CANE D'UN BARBONCINO


Cosa si può nascondere dietro una storia da tutti conosciuta e che è stata, più o meno sempre uguale, proposta e riproposta? La storia del diluvio universale e dell'arca di Noè si è prestata ad una infinità di rappresentazioni e anche nel panorama recente dell'editoria per ragazzi non ne sono mancate: ricordo, ad esempio, C'è posto per tutti di Massimo Caccia e Passo passo di Emilie Vast. Qui, nella fortunata collaborazione fra Nicola Cinquetti e Gek Tessaro, c'è qualcosa di diverso, una storia che reinterpreta il mito, per dar ragione di uno strano fatto: perchè Noè si è dato tanto da fare per mettere in salvo gli animali, se poi molti di questi sono destinati ad una brutta fine? E come mai alcuni di questi vivono fra gli ozi, mentre altri finiscono in padella? La domanda non è banale e il testo, rigorosamente in rima, una risposta se la dà.

Infatti, ne Quando Noè cadde dall'Arca, si immagina che, ad un certo punto della perigliosa traversata, sotto un cielo in tempesta, il patriarca cada in acqua e che la scialuppa che lo raccoglie sia travolta da un'onda gigantesca. Il povero Noè non può che chiedere agli animali rimasti sull'arca di calare una fune; una scimmia, lesta, riesce a trovarla, ma viene fermata dal saggio maiale che ricorda ai suoi consimili che destino li aspetta, quando il diluvio sarà passato e gli uomini avranno ripreso la loro vita di sempre. L'assise animale comprende che il porco ha ragione e la fune vien presto riposta, ma...sappiamo bene com'è andata a finire la storia.


Dunque una versione all'insegna dell'ironia, che ridisegna un po' i confini del mito per indurre il bambino lettore a riflettere sullo strano, si fa per dire, rapporto che c'è fra noi e il resto del regno animale; Noè tanto buono sì, e non per sua iniziativa, ma un po' corruttore, un po' ingiusto verso tutti quegli animali che nella storia umana sono stati sfruttati, mangiati, annientati.
Dietro il racconto di una delle storie più raccontate, ecco spuntare la spiegazione del perchè abbiamo soggiogato il mondo animale, approfittando della debolezza di un animale che si è venduto non per un piatto di lenticchie, ma per un cappottino.
Il testo non semplicissimo mi sembra sia adatto per bambini non piccolissimi, almeno dai cinque sei anni. Anche la scelta della scrittura in rima baciata, senza sostanziali interruzioni, senza punteggiatura, lo rende adatto soprattutto alla lettura ad alta voce, più che all'uso diretto del giovane lettore.
Le illustrazioni di Gek Tessaro sono come sempre vivacissime e piene di dettagli. Da Carle riprende ancora una volta la particolare tecnica che unisce pittura e collage, affollando ogni immagine di tanti dettagli, costruendo così questo bestiario un po' stravagante che accompagna il ritmo serrato della storia. Già si può immaginare la performance che l'ottimo Gek potrebbe trarne, per la gioia dei bambini, e dei grandi, che lo seguono.

Eleonora


“Quando Noè cadde dall'Arca”, N. Cinquetti e G. Tessaro, Lapis 2013



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