venerdì 6 dicembre 2013

LA BOSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


MANIFESTI, MANIFESTI, MANIFESTI!
Attacchino, Bruno Tognolini, Gianni De Conno
Gallucci 2013


ILLUSTRATI PER MEDI (dai 7 anni)

"Piero Colla, Carlo Tacca, Mario Piccia in quella giornata fecero cose straordinarie.
Se nelle fiabe si incontrano tipi che messi alla prova sanno arare e seminare e raccogliere tutto in un giorno, loro in quel solo unico giorno fecero molto di più.
Taglia e incolla, strappa e attacca, appiccica tutto e via!
Strade e piazze, muri e pali, facciate, vetrate, inferriate, avanti avanti!"


Tre attacchini che lavorano alacremente ad appiccicare sui muri della città residui e pezzi di poster di passate pubblicità. Loro che, invece, per contratto sono chiamati ad essere precisi e minuziosi nel far combaciare immensi lenzuoli di carta con pezzi di automobili o porzioni di faccioni... Ma la gravità della situazione lo richiede: il figlio di 11 anni dell'attacchino Piero Colla, Giovanni, è andato via di casa. Ha lasciato un biglietto con scritto basta ed è sparito. Voleva due piccioni da allevare, ma i genitori hanno detto no, voleva dei pantaloni larghi alla moda ma i genitori gli hanno detto no. Alla gita con la scuola hanno detto no, al computer hanno detto no. Troppi no, e allora basta!
La madre in ansia e la polizia che lo cerca, ma lui ha preso la sua decisione: almeno per tre giorni a casa non si torna. Non ha fatto però i conti con quell'inaspettato sistema di comunicazione che ha messo in piedi suo padre. 


"Prosciutti e profumi, cieli e computer, orti e vallate, fresche fragranze, donne spogliate, viaggi e vacanze, vecchi sereni, medici onesti...manifesti, manifesti, manifesti!" questi sono gli attrezzi da lavoro di Piero Colla, questo il lessico che nella città si usa per parlare, questo è il modo che suo padre sa essere efficace. E così Piero Colla e i suoi due colleghi 'costruiscono' un discorso con le parole dismesse della pubblicità per rendere grandi, anzi, più grandi, grandi come facciate di palazzi, i desideri di quel ragazzo. E desiderio dopo desiderio, sogno dopo sogno, Giovanni -con il naso per aria a guardare ciò che i tre avevano usato per incartare la città- si lascia convincere da quella pubblicità senza parole, si lascia condurre come per magia a tornare sui suoi passi, sui suoi passi ... verso casa.


Ah, che bella idea. Tognolini ancora 'ronza intorno' al tema della pubblicità (Manifesti, Franco Cosimo Panini 2011), per raccontare una bella storia di padri e figli. Una storia di incomprensioni e di chiusure che poi diventano aperture e avvicinamenti.
Che bello far partire tutto dalla poesia di questo mestiere 'nascosto' che sta proprio nell'essere invisibile rispetto alla vistosità del suo risultato. E Tognolini, come anche a me è capitato più volte, deve essersi soffermato a guardare con ammirazione il certosino lavoro di uomini armati di secchi di colla, spazzoloni e grandi fogli di carta sottile, lì comporre con precisione estrema figure e immagini di misura esagerata. Quelle figure ci guardano e ci chiedono di essere guardate al nostro passaggio in quel preciso punto del nostro percorso.


E che bello organizzarci intorno una storia di difficili relazioni tra genitori e figli, con un padre che finalmente capisce il disagio del figlio e cerca di fargli sapere che lui è dalla sua parte, che lui condivide i suoi desideri di ragazzo, che lui gli vuole bene.
E che bello affidare una storia così delicata a un illustratore, tre i miei prediletti, così onirico e poetico come è Gianni De Conno.
Suggestive come sempre sono le grandi tavole che, tuttavia, a mio parere, nella parte centrale del racconto non riescono ad eguagliare le 'immagini' della parola scritta.
Veri e propri cammei in rima si incastonano nella narrazione come a volerci ricordare una cosa importante da sapere nella vita: Tognolini, di mestiere, fa il poeta.


Carla

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