mercoledì 1 gennaio 2014

ECCEZION FATTA


GRAZIE, LUIS!


Se qualcuna/o di voi ancora si sta chiedendo a che servono i librai, la risposta è presto detta: a vendere, nei limiti dei possibile, buoni libri, a mettere un limite alla stupidità dilagante, a frenare l'impero del merchandising che sta invadendo le librerie con tonnellate di 'oggettini' legati a questo o quel programma dedicato ai bambini e alle bambine. Si potrebbe dire, parafrasando Marguerite Yourcenar, ad arginare il sopraggiunto inverno dello spirito.

Dove si vede la differenza? Eccola qua: mentre nelle librerie cosiddette di catena, ma non solo, si predilige la vendita facile, quella che non richiede la mediazione di un libraio/a, o si organizzano gli spazi espositivi affittandoli a grandi gruppi, in altre librerie ancora è possibile vedere all'opera libraie/i, che magari cercano di costruire e consolidare lettori, scelgono libri, alcuni ne rifiutano o, in ogni caso, ne limitano l'esposizione, promuovendo, magari, quella di altri titoli, altri editori, resistendo alle sirene del libro autovendente.

Per fortuna ci sono libri che ci aiutano nel nostro lavoro, libri 'facili', perché trainati dal nome del loro autore e dall'ampia leggibilità, ma che hanno una storia da raccontare e sanno come raccontarla; sono libri che fanno argine alla marea di prodotti mediocri se non infimi, spinti solo dalla pubblicità e dai programmi televisivi, oggetti che del libro hanno solo l'aspetto. Per questo ringrazio Luis Sepúlveda, perché col suo ultimo libro, Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza, ha ancora stracciato, nella libreria in cui lavoro, le Violette e le Peppe, relegate al ruolo che dovrebbero avere. La storia della lumaca, infatti non è solo in testa alla classifica dei più venduti, fra i libri per ragazzi, del mese di dicembre, tanto da entrare nella classifica generale, ma è anche il libro per ragazzi più venduto del 2013, seguito a ruota dal Diario di una schiappa nelle sue diverse versioni. Violetta. Diario di un successo, che credo abbia spopolato nelle rilevazioni ufficiali, non va oltre il ventesimo posto, mentre il fenomeno del maialino grufolante si sparpaglia su alcuni libri e tanti meravigliosi e inutili oggettini. Anche il topo Stilton nel mese di dicembre è ricomparso, sospinto da letterine di Natale inconfutabili.
Ma le nostre vendite hanno anche premiato libri come Il mistero del London Eye, per il secondo anno consecutivo, o L'indimenticabile estate di Abilene Tucker, i bellissimi Mappe e Zoottica, l'intramontabile Libro selvaggio, il sognante Una splendida notte stellata. Piccoli editori e grandi editori, novità fresche di stampa e long seller, narrativa, divulgazione, libri illustrati.

Quindi tanta fatica, nell'andare ostinatamente contro corrente, è stata premiata; ancora una volta, in una grande libreria indipendente, abbiamo dimostrato che si può essere indipendenti per davvero, facendo il nostro lavoro al meglio.
Non posso che ringraziare Alba, la magica libraia che a tutto resiste, ringrazio Carla per il fondamentale aiuto nel proporre 'letture diverse', ma ringrazio anche tutti gli autori e illustratori di libri buoni, discreti, ottimi, gli autori di capolavori mai dimenticati, perché loro sì, ci aiutano davvero a crescere nuove generazioni di lettori. Storie incantate, viaggi avventurosi, scoperte straordinarie che arricchiscono e allargano orizzonti. Immagini suggestive e raffinate, che fanno crescere bambini e bambine nella bellezza.

Mentre aspettiamo con gratitudine l'arrivo del nuovo Greg e il suo nuovo Diario di una schiappa, altro nemico mortale delle Violette, chiediamoci però il vero motivo per cui carta malamente stampata, personaggi stereotipati, storie inconsistenti e tanto glitter facciano presa soprattutto su bambine e ragazzine. Il bicchiere mezzo vuoto sta proprio nell'incredibile risposta che proposte 'editoriali' di tal fatta trovano ancora . Sappiamo bene che per molti librai, i libri che si vendono da soli, che non richiedono grande lavoro, che fanno entrare in libreria anche i non lettori, sono una manna dal cielo, anche se nessuno lo ammetterebbe mai pubblicamente. C'è solo un particolare: chi cresce con la sola proposta avvilente e stereotipata dei prodotti commerciali, difficilmente andrà ad ingrossare le schiere di coloro che tengono in piedi l'intera catena della produzione editoriale, i lettori e le lettrici.
Per costruire lettori ci vogliono buoni libri, anche libri difficili, come dice Beatrice Masini nella sua bella intervista.
I buoni libri dobbiamo individuarli, apprezzarli, sostenerli, proporli, difendendo la trincea della qualità.
E, cari amici editori, care lettrici e lettori, le libraie e i librai, quando sono messi in grado di espletare il loro difficile mestiere, fanno ancora la differenza.

Eleonora


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