venerdì 7 febbraio 2014

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


LA MIA BANDA SUONA IL ROCK


Ovvero, giovani e musica, musica e redenzione. 
Il nuovo romanzo di Benedetta Bonfiglioli, My bass Guitar, come dice il titolo, entra nella vita di un gruppo di ragazzi, membri di una band, come ce ne sono tante. Tanta dedizione, qualche talento e tonnellate di sogni. In realtà la vita di questo gruppo di ragazzi, del protagonista in particolare, non può che essere complicata da vicende personali e familiari al limite: Noah non ha conosciuto il padre e la madre si è precocemente ammalata di alzheimer; il ragazzo, non ancora maggiorenne, vive da solo sotto la supervisione di una zia comprensiva. E' un musicista di talento, un ragazzo in gamba, ma troppo segnato dalla solitudine. Con l'arrivo di una nuova compagna di scuola, Lisa, si aprono nuove e complicate prospettive di vita, con l'affacciarsi dell'amore e con il desiderio di ritrovare in qualche modo la madre. La chiave per affrontare i propri sentimenti sarà la musica, capace di comunicare e di trasformare.
Anche questa volta l'autrice, come nel precedente romanzo Pink Lady, per inoltrarsi nel territorio complesso dell'adolescenza, sceglie la strada delle situazioni estreme, in cui i giovani protagonisti devono confrontarsi con la perdita di una persona cara; in questo caso, la solitudine, il senso d'abbandono, il dover ricercare, soli, una via di ricostruzione di un rapporto, quello con la madre, apparentemente perduto. L'amica Lisa è figlia di divorziati con tutto il dolore, le frustrazioni e le incomprensioni che questo spesso comporta.
Ben descritte le complicate relazioni amicali e sentimentali, tutto sommato la trama tiene e porta il lettore, dai dodici in su, a seguire il percorso di rinascita del protagonista. Resta, secondo me, l'impressione di una sommatoria di componenti narrative, atte a 'drammatizzare' le situazioni in cui si muovono i personaggi e non sempre funziona. È la vita così com'è, magari anche banale, ad esser piena di misteri, di silenzi ininterpretabili, di parole di troppo, di dubbi. È crescere che è complicato, lo è cambiare, fare delle scelte, essere capaci di costruire relazioni importanti. 
Anche senza elaborate tragedie.

Eleonora


My bass guitar”, B. Bonfiglioli, San Paolo edizioni 2014



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