giovedì 13 febbraio 2014

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LA SEDIA VUOTA

Nel bosco, Anthony Browne
Kalandraka 2014




ILLUSTRATI PER MEDI (dai 7 anni)

"Una notte fui svegliato da un rumore terrificante.
La mattina dopo, era tutto tranquillo. Papà non era in casa. Chiesi alla mamma quando sarebbe tornato, ma sembrò che non lo sapesse. Papà mi mancava."


La sedia è vuota. I bigliettini messi ovunque con la frase papà torna a casa e la mamma che gli chiede di andare dalla nonna malata per portarle una torta in un cestino di vimini.
Quel bambino inquieto si mette in cammino ma, come vuole la tradizione, non segue il consiglio della madre di percorrere la strada più lunga per evitare il bosco. Al contrario prende la scorciatoia perché ha in animo di tornare presto a casa nell'eventualità suo padre possa tornare. 


Unico elemento a colori in un bosco in bianco e nero, il bambino incontra lungo il tragitto il Giacomo del Fagiolo magico in cerca di un acquirente per la sua mucca, una bambina dalle lunghe trecce bionde che forse di lì a poco andrà a occupare la casa di tre ignari piccoli orsi e due fratellini piangenti e infreddoliti in cerca dei genitori andati a far legna più in là...Il bosco via via si infittisce e i rami diventano intrico nodoso dietro cui si nascondono arcolai abbandonati, torri da cui pendono trecce. E poi comincia a nevicare. E quel cappottino rosso, un montgomery con il cappuccio, che pende da un attaccapanni fermato ad un ramo, fa proprio al caso suo. La metamorfosi è così completa: Cappuccetto Rosso è tornato. Non resta che bussare alla porta della nonna e aspettare che lei risponda. Una voce insolita lo invita ad entrare...


Ecco, come in molti dei libri di Browne, la tensione è ormai alle stelle.
Pronta a esplodere in un fascio di luce girando semplicemente la pagina...
Maestro indiscusso dell'inquietudine, Anthony Browne, in questo libro uscito per la prima volta nel 2004 per Walker Books, è di nuovo alle prese con una storia costruita sul mistero. Una vicenda semplice sulla falsariga di Cappuccetto Rosso in cui si intrecciano mille altri riferimenti fiabeschi, ottenuti attraverso raffinate allusioni, velati riferimenti. Particolari che si intravedono e che hanno il compito di confermare l'intuizione del lettore ad andare in una direzione di significato piuttosto che in un'altra. Ma niente di più. Bisogna aver già metabolizzato un bel po' del patrimonio fiabesco per poter capire gli ammiccamenti di Browne. E se così non è, ci si può far guidare dall'uso 'semantico' che lui fa del segno e del colore, o sarebbe meglio dire, del non colore e del segno. Il contesto fiabesco si distingue con grande chiarezza dalla trama reale per questo suo retino grigio costante, mentre il colore è utilizzato allo stesso modo come se fosse un tono della voce. Piatto nel momento dell'inquietudine, squillante e solare nel momento del superamento, del passaggio e della risoluzione dell'intera vicenda.
Pensiamo a Gorilla oppure a The Tunnel o ancora a Voices in the Park. Quante cose non dette, quante ombre, e quanta ambiguità generatrice di inquietudine. E poi, come sempre, i nodi per incanto si sciolgono e tutto torna ad essere chiaro e pieno di luce.
Ieri ho portato Nel bosco ad uno dei miei incontri settimanali in libreria. Letto con lentezza, rispettando il ritmo interiore del libro, ho visto bambini retrocedere verso le ginocchia accoglienti delle madri retrostanti e ho visto quelle stesse madri sgranare gli occhi ad ogni giro di pagina, ho sentito il silenzio sospeso nella sala e quindi ho visto tutti, grandi e piccoli, all'unisono riprendere fiato dopo un catartico sospiro di sollievo...


Gran libro, gente, gran libro!

Carla

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