mercoledì 30 aprile 2014

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)


QUELLI CHE NO

Ci sono dittature e dittature, oppressioni e oppressioni, c'è violenza e violenza e bisogna saper distinguere. Bisogna anche avere il coraggio di chiamare le cose con il loro nome: vi propongo oggi una carrellata di storie di persone che in contesti anche molto diversi hanno saputo chiamare dittatura la dittatura, violenza la violenza, razzismo il razzismo. E hanno saputo dire no.

Vi ricordate Cattive Ragazze,il bel libro della Sinnos dedicato alle biografie di alcune donne contro corrente? 


Lo stesso editore ci propone Pesi massimi, di Federico Appel, primo volume della collana Leggimi!Graphic e dedicato a sportivi che nella loro carriera agonistica non hanno fatto solo sport, ma hanno testimoniato con coraggio il loro dissenso; a partire dal grande pugile Muhammad Alì, una sorta di Virgilio che accompagna il ragazzino protagonista della graphic novel nella scoperta delle biografie di questi protagonisti dello sport del secolo passato: Jesse Owens come John Carlos, che insieme a Tommie Smith e Peter Norman segnò con il pugno chiuso sul podio le Olimpiadi del 1968. O come il calciatore cileno Carlos Caszely, la cui storia è forse meno nota: campione indiscusso, ebbe la sfortuna di vivere l'affermazione della dittatura di Pinochet, con il suo tragico percorso di violenze e di sopraffazioni; e forse l'essere un grande campione lo salvò dalla sorte destinata ad altri oppositori del regime, fino alla caduta dell'odiato generale con il referendum del 1988.

Un altro calciatore, ma degli anni Trenta, è protagonista di Fuorigioco, scritto da Fabrizio Silei con le illustrazioni di Maurizio Quarello. 


Nel clima cupo dell'annessione dell'Austria alla Germania, alcuni resistenti vorrebbero convincere Matthias Sindelar, grande campione, a non giocare la partita fra Germania e Austria. Le cose non andranno così e Sindelar prenderà parte all'evento, portando però la sua squadra alla vittoria, come estremo atto identitario, e si rifiuterà di salutare Hitler, segnando così il suo destino. Siamo nel '38 e da lì a poco l'Europa precipiterà nel baratro della Seconda Guerra Mondiale e dell'Olocausto. Quello di Sindelar è stato dunque un gesto simbolico che nulla poteva nei confronti dell'infernale macchina da guerra rappresentata dal Terzo Reich. Ma è anche l'immagine di chi, forte della propria popolarità, come nel caso dei velocisti neri alle olimpiadi di Città del Messico ben trent'anni dopo, fa di se stesso una bandiera, un simbolo capace di smuovere le coscienze. Qualche volta il gesto di una persona assume un valore inestimabile proprio per la capacità di esprimere, a nome di tutti, quel no che in tanti, per paura, non hanno il coraggio di pronunciare.



Gli stessi autori avevano già firmato insieme un'altra storia di ribellione civile, quella di Rosa Parks, la donna afroamericana che nel '55, rifiutandosi di cedere il posto ad un bianco sull'autobus che la portava a casa, diede il via ad una delle proteste più clamorose contro la discriminazione razziale negli Stati Uniti. Ne L'autobus di Rosa, libro pluripremiato, questa storia è raccontata immaginando un nonno, testimone di quell'episodio, che lo racconta a un nipotino del tutto ignaro delle violenze e delle sopraffazioni subite dai neri d'America.

Le storie esemplari corrono spesso il rischio di scivolare nella retorica o quanto meno nel racconto edificante che può lasciare indifferenti i giovani lettori, abituati a pensare l'eterna lotta fra il bene e il male come scontro di supereroi e superpoteri. Ma credo che questi libri evitino abilmente il rischio, dimostrando come il coraggio possa abitare nelle vite di persone qualunque e che in ognuno, ognuna di noi ci sia la possibilità di dire no. Messaggio che mi sembra di inquietante attualità.

Non posso non sottolineare, in chiusura, la qualità delle illustrazioni di Quarello, capace di cambiare stile, adattandolo alla storia che racconta, e di riempire le illustrazioni di citazioni figurative mai banali.


Eleonora



Pesi massimi”, F. Appel , Sinnos 2014

Fuorigioco”, F. Silei e M. Quarello, Orecchio Acerbo 2014

L'autobus di Rosa”, F. Silei e M. Quarello, Orecchio Acerbo 2011





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