martedì 27 maggio 2014

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

CI SON PIU' COSE IN CIELO E IN TERRA...


Ambientare il secondo romanzo d'avvenura ancora nel Parco Nazionale d'Abruzzo è per Giuseppe Festa una bella scommessa. Abituati come siamo a percepire il mondo intorno a noi come un fondale di plastica o come un parco giochi, stentiamo a credere che si possa vivere un'avventura nello stile Into the wild a pochi chilometri da Roma.
Come nel precedente romanzo, Il passaggio dell'Orso, anche in L'Ombra del Gattopardo protagonisti sono i giovani volontari che affiancano i guardiaparco nel loro lavoro di vigilanza e di tutela nel Parco; questa volta capitano proprio nel momento in cui avvengono misteriose predazioni, che fanno riemergere dalla memoria la leggenda del gattopardo, detto anche lupo cervino, un felino di grandi dimensioni di cui si afferma la presenza nei racconti dei vecchi pastori.
Cercarlo è il compito del giovane guardiaparco Sandro, incaricato dall'ambizioso direttore del parco di individuare e fotografare questo raro esemplare. Per affinare le tecniche fotografiche il guardiaparco effettua un viaggio in Finlandia, presso un famoso fotografo naturalista. Fra sconfinamenti, fughe precipitose ed un panorama abissalmente diverso, va a buon fine la 'cattura fotografica' di una maestosa lince.
Nel frattempo, nel Parco d'Abruzzo continuano le indagini per individuare il predatore che è in grado di abbattere vittime di grandi dimensioni. I ragazzi coinvolti nelle attività di tutela vivono a contatto della natura come non avrebbero mai pensato fosse possibile.
Al ritorno di Sandro dalla Finlandia riprende la caccia al felino misterioso, con esiti imprevedibili e con una morale della favola ampiamente condivisibile, anche se non molto popolare.
Pensare agli animali selvatici in termini sensazionalistici o, all'opposto, disneyani, è del tutto fuorviante; rispettare la natura e far sì che possa continuare ad esistere nelle sue molteplici manifestazioni vuol dire anche saper fare un passo indietro, rispettare un ambiente anche a costo di restarne al di fuori. Non tutto può essere 'consumato' in termini turistici, ci sono situazioni in cui ci si deve accontentare di uno sguardo fugace o di un unico scatto rivelatore. Vi ricordo, a riguardo, il bel libro sui lupi d'Appennino (qui).
E se deve essere leggenda, che leggenda sia.
Mi sembra che in questo secondo romanzo Festa riesca a dare una chiave ancor più avventurosa alla sua narrazione, riuscendo davvero nel miracolo di portarci il mito dell'altrove selvaggio a un passo da casa. E' indiscutibilmente una lettura avvincente, per niente retorica, per ragazze e ragazzi coraggiosi a partire dai dodici anni, ma direi anche un invito a vivere in prima persona l'esperienza del contatto vero con la natura. Ma se i giovani lettori decidessero davvero farsi conquistare dal sapore dell'imprevedibile impatto con il selvaggio, che si affidino all'esperienza e alla passione di chi questa natura la conosce e la difende.
Se invece, per ragazzi decisamente più grandi, l'avventura dovesse avere una chiave più intima ed esistenziale, consiglio di inspirarsi alla vicenda di Paolo Cognetti, che la racconta in Il ragazzo selvatico. Quaderno di montagna, edito da Terre di mezzo.

Prendetevi 11 minuti di pausa e godetevi questo video:
 

Se avete solo 3 minuti godetevi questo:

 

Eleonora

“L'ombra del Gattopardo”, G. Festa, salani 2014


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