martedì 13 maggio 2014

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LA POESIA CHE C'È IN UNA STELLA-SCIMMIA
Mia mamma è un gorilla, e allora? Frida Nilsson
Feltrinelli Kids 2014


NARRATIVA PER GRANDI (dai 10 anni)

"Ogni automobile che arrivava all'orfanotrofio veniva presa d'assalto dai bambini: tutti si spintonavano e davano gomitate per arrivare prima e farsi vedere, nella speranza di potersene andare. Eh, già, quanto desideravamo una vera casa, con una vera mamma, di quelle belle, con i capelli raccolti sulla nuca e una nuvola di profumo intorno a sé."

Eppure la persona che scese quel giorno da quel catorcio di macchina non rispondeva molto ai canoni estetici dei bambini dell'orfanotrofio perché era un gorilla. Al cento per cento.
Janna, la protagonista, impietrita davanti a quella visione, viene scelta tra gli altri cinquanta bambini da quella mamma scimmione.
Terrorizzata e convinta di finire presto tra le sue fauci, Janna non può fare altro che seguirla nella nuova casa che assomiglia molto a un capannone ed è nella periferia industriale della città. La gorilla, di professione robivecchi, vive nel disordine e con uno standard di igiene piuttosto basso, ma a suo modo sa prendere per il verso giusto quella ragazzina che dal primo giorno di vita nessuno ha mai voluto con sé.
Tra molte piccole truffe e molte grandi letture serali, quelle due imparano ad intendersi, a volersi bene, diventando inseparabili. Nonostante le insistenze di un imprenditore senza scrupoli che vorrebbe comprare il terreno dove sorge la strana casa della gorilla e di Janna, quelle due riescono a superare trappole e raggiri che trovano sul loro cammino e rimangono insieme perché entrambe sanno farsi guidare dalla stessa stella.


Una grande poesia, un grande senso di libertà, l'assenza del pregiudizio, certa schiettezza nei rapporti affettivi, e altrettanta asciuttezza di situazioni e di stile narrativo, così come la complicità crescente tra le due protagoniste rendono questa storia rara e piuttosto bella.
La prima circostanza a disorientare il lettore è la gorilla stessa; per molte pagine ci si aspetta che essa sia un espediente narrativo della Nilsson per raccontare, sotto metafora, una donna in cerca di figlia. Invece no: in cerca di maternità è un vero gorilla che però conduce una, seppur strampalata, vita da umano, con tutte le difficoltà del caso: guidare una macchina, avere una motilità fine, ma anche con alcuni impagabili vantaggi, come per esempio la capacità di cambiare una ruota a una roulotte senza ricorrere al crick...
Libertà di pensiero, autonomia di azione, affettività senza smancerie (la prima carezza arriva a circa metà del libro) sono ad evidenza retaggio di una cultura nordeuropea e potrebbero risultare quanto meno insolite ad un lettore autoctono. Tuttavia esse offrono così tanti e interessanti spunti di riflessione sulla relazione genitori-figli, che sarebbe un peccato giudicarle troppo frettolosamente estranee al nostro modo di sentire.
Affetto e complicità sono sentimenti che si costruiscono con il tempo e con impegno, costanza e cura da ambo le parti: nella storia della Nilsson questo si percepisce molto bene, laddove Janna e la gorilla imparano a capirsi e a volersi bene solo attraverso il loro vivere la vita. E tutto accade con il sorriso sulle labbra che, spesso e volentieri, si trasforma in una gran risata.

Carla

Noterella al margine. Il titolo scelto dall'editore italiano non fa onore al poetico titolo svedese che si riferisce a quella stella-scimmia che, nella temporanea separazione tra bambina e gorilla, ha il compito di guidarle verso il loro destino comune.


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