giovedì 15 maggio 2014

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)


 AMICIZIE BATTAGLIERE


Può il confronto, e lo scontro, con la realtà far crescere solide amicizie o insorgenti amori? Ci sono due libri per ragazzi che scelgono questa chiave narrativa per raccontare il mondo e, nello stesso tempo, raccontare i ragazzi che questo mondo attraversano con passi incerti.
Dedicato a lettrici e lettori dai nove anni in su, La signorina Euforbia, di Luigi Ballerini, racconta di una strana signorina, maestra pasticcera, e della sua onorata bottega, capace di sfornare mirabili dolcetti su misura, progettati intorno agli stati d'animo e ai desideri degli appassionati clienti. Profumo d'altri tempi, con la dimensione artigianale che rasenta l'arte se non la magia. Questo luogo delle meraviglie rischia di essere sfrattato per far spazio, è facile immaginarlo, ad un centro commerciale. A difenderlo a suon di pasticcini sono due giovani allievi di Euforbia, Marta, la protagonista, e Matteo, ripetente in terza media e balbuziente. Prima l'esperienza della scuola di pasticceria, poi quella di lottare per aiutare un'insegnante tanto speciale, l'amicizia fra i due ragazzini cresce e si rafforza, superando timidezze e difficoltà.
In Euforbia ciascuno di noi può riconoscere quei personaggi che nello svolgere il loro lavoro danno molto di più, lo si potrebbe magari dire, e spesso è stato fatto, a partire da La storia infinita, dei librai che insieme ai libri porgono risposte o magari nuove stimolanti domande. E qui c'è l'evidente sottolineatura del contrasto fra una dimensione 'antica' di relazioni sociali e il nuovo, distruttivo e disumano, che avanza.


Se il tono di Ballarini è leggero, quasi favolistico, nel delineare comunque uno sfondo urbano contemporaneo, quello di Zita Dazzi è più immediatamente realistico: in Bella e Gustavo abbiamo ancora una coppia di ragazzi, Petra e Nino, appena all'inizio dell'adolescenza, tirati dentro ad una vicenda più grande di loro. Petra, cocciuta ragazzina amante dei cani, aiutata da un riluttante quasi fidanzato, Nino, avvicina uno strano barbone, che cita a memoria le Memorie di Adriano della Yourcenar: la ragazza vorrebbe avere il suo cagnolino e poterselo portare a casa, per la disperazione dei suoi genitori. L'apparire e sparire del vecchio barbone Gustavo e del suo cagnolino, Bella, spingono Petra ad indagare sulla sua storia, fino a quando un evento drammatico, il pestaggio da parte di un gruppo di teppisti, non li costringerà ad occuparsi veramente di questo vecchio misterioso, portatore di una storia fantastica.
Basato su un episodio realmente avvenuto, il romanzo intreccia il racconto avventuroso all'analisi di quel groviglio oscuro e contradditorio che è la nascita dei primi sentimenti d'amore; nello stesso tempo, descrive una realtà metropolitana in cui si muovono schiere di invisibili, di uomini e donne che non esistono per le istituzioni, ma solo per i volontari che se ne occupano; vivono nel nostro mondo, come facessero parte di una scenografia degradata.
Raccontare queste vite perdute può aiutare a comprendere quali percorsi umani possano portare a un così eclatante rifiuto del mondo.
La storia cui si fa riferimento nel libro finisce bene, ma nella maggioranza dei casi non è così. Importante comunque parlarne e accendere i riflettori su aspetti della vita che i ragazzi e le ragazze spesso ignorano. Per quanto già detto, la lettura è indicata a partire dai dodici anni e andrebbe accompagnata da attente spiegazioni sull'universo umano che popola soprattutto le grandi città.

Eleonora

“La signorina Euforbia”, L. Ballerini, San Paolo 2014
“Bella e Gustavo”, Z. Dazzi, Il Castoro 2014


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