mercoledì 23 luglio 2014

CORTESIE PER GLI OSPITI (libri preferiti da altri)


DITELO COI FIORI


La Calle del Puchero, Charo Pita, Massimiliano di Lauro
OQO editora 2014






Un libro a svolgimento circolare scoppiettante e dinamico, un girotondo di piccole catastrofi che principia dal pianto a dirotto di un bimbetto pel di carota. Nella Calle del Puchero – che suona come la Via del Broncio – gl’irrefrenabili singhiozzi del piccolo s’innestano nella complessa rete di azioni e di suoni che caratterizza il vicinato urbano. Quello che più mal sopporta è il maestro di musica che abita al piano inferiore, stizzito batte nervoso il piede a terra e, non volendo, pesta la coda al gatto. Il gatto dal dolore vola dalla finestra e cade in strada… in testa al postino, che capitombola e – per la prima volta nel corso della sua onorata carriera - perde una lettera dalla pesante cartella. Da sventura nasce sventura. La portiera anche questa settimana, a quanto pare, non avrà una lettera che pure attende con ansia, dunque si rivolge in malo modo al fruttivendolo ambulante a cui urla con voce sgraziata “Dammi sette arance!”.



Il fruttivendolo s’innervosisce e facendo retromarcia per poco non spiaccica al suolo una piccola rana. La guardia che osserva la scena cerca di evitare il peggio suonando il suo fischietto con tale impeto da cadere all’indietro nell’ubertoso giardino del signor Romero. Il serafico Romero allora chiede che è successo, porgendo alla guardia un mazzo di variopinti fiori esotici, la guardia gli spiega tutto… e da questo momento s’innesca il circolo virtuoso. La matassa si riavvolge, basta che la guardia vada dal povero fruttivendolo, gli faccia dono dei fiori e gli chieda come sta. Uno dopo l’altro, tutti ricevono in consegna i fiori e li porgono con garbo a chi li ha preceduti nella catena degli eventi.



Sarà felice la portiera, che ancora spargeva lagrime per il mancato recapito della sua misteriosa lettera… Riceve i fiori dal fruttivendolo, a sua volta li passa al postino e con lui la cerca – e la trova! - tra le panchine e i piccioni. Felicità.



Spettatore sornione, il gatto precipitato dalla finestra osserva e capisce tutto al volo, prende i fiori, li porta al maestro di musica e mitiga il nervoso per il pianto incessante del bimbo al piano di sopra. Ma non può finire lì. I fiori devono pur salire un piano nella palazzina di Via del Broncio e consolare chi più di tutti ha bisogno di… di che cosa? Perché piange il moccioso? Perché strepita a volte un bambino? Perché si sente solo. Di una solitudine davvero troppo severa da sopportare, la peggiore, che non consiste – badate bene - nel non avere compagni di gioco, ma nel non avere una buona storia da ascoltare! Dunque sedete accanto a lui e cominciate a raccontargliene una… sapendo che se si tratta di una storia come questa, lui per certo vi chiederà di raccontarla ancora, ancora e ancora…  


Un libro davvero simpatico e vivace, tenuto insieme dalla bravura di Massimiliano di Lauro che dissemina i personaggi in inquadrature dal taglio molto dinamico, capace così di accompagnare con immagini veloci e fluide la sarabanda degli accadimenti. Il suo è un tratto sottile, direi… elegantemente grafico, che tuttavia convoglia armoniosamente fiotti di colore animando la pagina. Un giovane illustratore italiano con uno stile maturo e personale, duttile e vibrante, pulito e divertente…



Daniela (Tordi)


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