giovedì 4 settembre 2014

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


CHI HA IL CORAGGIO DI RIDERE, 
è padrone del mondo. (G. Leopardi, Pensieri)

28 storie per ridere, Ursula Wölfel, João Vaz de Carvalho
Kalandraka 2014


ILLUSTRATI PER MEDI (dai 6 anni)

"Il moscone se ne stava seduto su una vecchia lattina a pulirsi le ali con le zampe posteriori. Slup! La rana tirò fuori la sua lunga lingua cercando di catturare il moscone. Ma quello era già volato via. Se ne stava seduto su un fiore a pulirsi la testa con le zampe anteriori. La rana saltò dietro di lui. Slup! Tirò fuori la sua lingua cercando di catturare il moscone. Ma quello era già volato via."

Ben altre volte lei cercò di catturarlo con la sua lunga lingua, ma senza successo... Senza successo fu anche la sortita del topo del negozio che dovette andarsene a bocca asciutta, vittima solo della sua indecisione.


Molto decisi sono stati invece i tori nel cercare di far colpo sulle mucche. Ma a suon di sbruffonate si mette in mostra solo una gran stupidità che alle 'ragazze' di solito non piace. Altrettanto stupido fu l'uomo che rubò un cammello intelligente o quello che fotografò venti volte l'acqua e mai una volta un ippopotamo. Furbo fu invece il cagnolino che, tra i due litiganti, si mangiò l'osso e altrettanto sveglio di dimostrò l'asino che a tutti i costi voleva mangiare l'erba al bordo del ruscello.


Ventotto racconti da una pagina ciascuno con protagonisti uomini, donne e bambini, ma soprattutto animali di ogni tipo: dal pappagallo analfabeta al maiale igienista, passando per la scimmia, ossessionata dalle pulci.
Ventotto racconti per ridere. Risate che nascono, come nella vita vera, dalla goffaggine, dalla sbadataggine, ovvero da una sana 'leggerezza' nel prendere la vita. 
Ridere, un po' almeno, dei propri guai e dei propri limiti può essere salutare, come dimostra quel bambino che, con il nonno, si fa grandi beffe della pioggia che gli cade sulla testa e gli scola nel cappello o di quell'altro suo coetaneo che, distratto, compra trenta panini e tre francobolli, invece di tre panini e trenta francobolli... anche se, in tutta onestà, resta sempre il dubbio che lo scambio non sia stato solo per sbadataggine, quanto piuttosto per golosità.
Ma la grande generatrice di risate è sempre e comunque lei: la stupidità. La stupidità umana.

Una carrellata di stupidi così non si vedeva da tempo. Partendo dalla cretina salterina fino alla gallina inconsapevole passano davanti agli occhi le mille sfumature che l'assenza di pensiero provoca nell'umanità. A parte rare eccezioni, in questo libro si 'immolano' a far brutta figura al posto degli uomini tanti animali, dai criceti alle foche. Ed essi si sono prestati allo scherzo solo per benevolenza nei confronti della razza umana. Gli animali, nella vita vera, non sono mai stupidi perché agiscono guidati dall'istinto, che di rado imbroglia.

Al contrario, sono gli uomini i veri portatori di grandi difetti; infatti dietro la foca si nasconde la tipologia classica di mamma apprensiva, dietro il criceto e l'uccello si celano, invece, quelle persone così tanto ingorde da diventare accumulatrici compulsive. Ognuno di noi potrebbe citarne nomi e cognomi...


Delle 28 storie solo una non mi ha fatto ridere. Al contrario ho riso, anche sonoramente, ventotto volte guardando le illustrazioni.

Carla

Noterella al margine.
Ancora una volta va reso onore al merito a chi pubblica libri del genere. Libri che per struttura narrativa (racconti brevi e succosi), per accuratezza compositiva (formato, caratteri tipografici), per qualità illustrativa (si commenta da sé) colmano il profondo vuoto -abitato prevalentemente da topi con il nome da formaggio- che soprattutto la grande editoria  dimostra di aver scavato intorno ai bambini che sono alle prime armi nel loro mestiere di lettori. Lunga vita a Kalandraka!







Nessun commento:

Posta un commento