giovedì 9 ottobre 2014

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

LIA E LA LIBRAIA


L'ultimo romanzo di Fulvia degl'Innocenti, La Libraia, è molte cose insieme: un racconto di redenzione, quello dell giovanissima Lia, la protagonista; però è anche il racconto della redenzione di chi l'accoglie, giustappunto la libraia dagli oscuri trascorsi; è un discorso sulla lettura che salva la vita, o che quanto meno la reindirizza verso diversi approdi; infine, è un'ode al mestiere del libraio, almeno per come veniva interpretato qualche decennio fa.
Dunque, seguiamo Lia, ragazzina dalla madre inaffidabile, da una comunità all'altra, con qualche breve periodo in famiglie affidatarie; ferita dal precoce abbandono, la ragazzina è la quintessenza della ribellione, preda delle più pericolose suggestioni. L'ultimo approdo è, naturalmente, quello che dà una svolta alla sua vita: quasi maggiorenne viene affidata ad una libraia, che riesce a domare la fame di vita della ragazzina e a mostrarle un futuro diverso.
Questa libraia, simile per certi versi alla signorina Euforbia, dispensa tisane e libri come aspetti diversi della medesima terapia dell'anima; coglie i desideri o i problemi nascosti di ciascun cliente e ne trova la risposta letteraria. Anche lei ha un percorso di redenzione da una giovinezza in balia della tossicodipendenza, con tutto quello che può comportare.
L'autrice scandisce il procedere del rapporto fra le due donne con citazioni, opportunamente esplicitate alla fine del libro, dimostrando come sia vera l'osmosi che spesso si crea fra narrazione e vita. Efficace la descrizione del percorso di vita di Lia, la solitudine, la seduzione esercitata su di lei dai miti del successo e dell'apparire, mostrando quanto può essere fragile la difesa degli adolescenti nei confronti delle sirene dello spettacolo e dei media.
Come libraia non posso che apprezzare l'immagine quasi sacrale del personaggio della libraia; ma non posso non trovarlo avulso dal tempo in cui viviamo.
Certamente esistono librerie che sono anche punti di riferimento culturale, libraie e librai capaci di entrare in sintonia con il lettore errante, in cerca di consigli anche di vita.
Ma il nostro lavoro è assai diverso oggi, più tecnologico, più attento ai dati economici, più succube delle tendenze e delle mode, come ho già detto, alla ricerca perenne del Libro Perfetto, quello che si vende da solo e riempie le librerie di non lettori.
Mi piace pensare, se tanta poesia si è dissolta sotto la pressione del mercato, che ci siano rimaste, a noi libraie e librai resistenti, la professionalità e l'onestà intellettuale, il desiderio e la volontà di dire anche di no, di sconsigliare caldamente quello che proprio ci risulta indigesto.
E poi ciascuna/o di noi si porta come prezioso bagaglio quei pezzetti di gratitudine che i lettori, quelli più giovani soprattutto, ci regalano.

Eleonora

La libraia”, F. degl'Innocenti, San Paolo Edizioni 2014

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