giovedì 13 novembre 2014

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


TREVOR


Leggerezza è la parola chiave del libro di James Lecesne, Trevor. Non sei sbagliato: sei come sei. Leggerezza che non è sinonimo di superficialità, al contrario è il passo delicato che consente di entrare in punta di piedi nel terreno 'scandaloso' dell'identità sessuale. O, se vogliamo dell'identità in generale.
Trevor è un ragazzo di tredici anni, con una famiglia normalmente sballata, genitori assenti e una routine prevedibilissima. E' un ragazzo speciale, entusiasta, fan di Lady Gaga e animatore dello spettacolo teatrale della scuola. Nel suo diario descrive i suoi progetti, le vecchie e nuove amicizie e mai e poi mai fa riferimento al suo orientamento sessuale.
Questo, secondo me, è il passaggio più intelligente del testo: non è, dunque, una precisa identità sessuale a stare al centro della narrazione, ma l'ambiguità tipica di una fase di passaggio. C'è chi reagisce alla difficoltà di diventare grandi enfatizzando le caratteristiche del proprio genere e quindi si identifica spesso con i modelli di cartapesta dei mass media. E chi semplicemente segue le proprie inclinazioni, a quella età ancora piuttosto incerte. Il problema nasce dal mondo circostante, dai pregiudizi, dai clichè che affibbiano una volgare etichetta al desiderio di essere semplicemente se stessi.
E' quello che succede a Trevor, isolato, deriso, svilito nella sua esuberante creatività. Fino a quando tenta il suicidio, con le aspirine. Ed è bene dire che questo per lui sarà un nuovo timido inizio.
Giusto, sacrosanto parlare dell'emarginazione legata ai ruoli sessuali: l'autore ha meritevolemnte organizzato un Trevor project, che assicura sostegno agli adolescenti gay; ha fatto di questa storia un cortometraggio, che ha ricevuto diversi premi.
Ma quello che mi sembra ancora più importante è aver acceso i riflettori sui dubbi, le ambiguità, le incertezze che possono fare di tanti ragazzi e ragazze altrettanti Trevor, al di là dell'orientamento sessuale. Possiamo pensare a stili di vita, socialità, modalità espressive considerate 'non conformi'. Per essere diversi, in qualunque senso lo si voglia intendere, bisogna essere forti, essere capaci di affermare se stessi contro le regole della maggioranza. E i ragazzi spesso non lo sono. Aiutarli a gestire questa fragilità sarebbe compito di famiglie e scuola, che spesso però sono cieche ed indifferenti di fronte al disagio giovanile.
Dato l'argomento trattato, direi che è una storia adatta alle ragazze e i ragazzi delle superiori, ma non escludo una lettura guidata anche con i più giovani.
Lo consiglierei vivamente a genitori ed insegnanti a contatto con gli adolescenti.

Eleonora

Trevor. Non sei sbagliato: sei come sei”, J. Lecesne, Rizzoli 2014

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