lunedì 10 novembre 2014

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


TAPPI QUADRATI PER BUCHI TONDI
Macchine e invenzioni bizzarre, William Heath Robinson
Elliot 2014


ILLUSTRATO PER MEDI (dagli 8 anni)

"E' possibile giocare a tennis da un balcone all'altro? E come preparare un bagno rilassante in pochissima acqua o impiegare dieci uomini e un macigno per spremere un singolo limone? Ma potrebbe anche essere necessario estirpare una verruca, e allora non c'è niente di meglio che utilizzare un orologio, un filo, due libri, un innaffiatoio e qualche tazzina da tè."


Soluzione per guadagnare spazio: un tavolo allestito con un banchetto di nozze che si solleva sopra la testa degli invitati (perché forato ad hoc) per permettere loro di conversare senza le stoviglie in mezzo. Palestre per topi di appartamento, in cui i ladri possano esercitarsi alla difficoltosa salita tra i comignoli. Macchinetta molto simile a tosaerba per tagliare i capelli in serie ai bambini di una intera classe. Soluzione magnetica per assistere pattinatori sul ghiaccio senza essere visti. Utile sistema di depistaggio per bombe nazi che prevede lo spostamento in verticale del villaggio preso ad obiettivo.


Divise in cinque macro categorie -casa, lavoro, scuola, tempo libero e guerra- sono circa ottanta le tavole di William Heath Robinson che compongono questo insolito libro. Ogni tavola consta di una didascalia che prende molto sul serio se stessa e il contenuto dell'immagine sovrastante. E già in questo si comincia a percepire lo spirito del libro e, più in generale, lo spirito che mosse Heath Robinson a disegnare per un quarantennio le sue Contraptions.
Contraption è marchingegno, aggeggio, apparecchiatura, congegno, affare, insomma 'macchinario non convenzionale, solitamente lontano da ogni tipo di produzione seriale, spesso complicato, indaginoso, macchinoso e, di solito, molto divertente soprattutto per la sua completa inutilità".


L'essere para-inutile e l'essere para-irrealizzabile, l'essere pensato secondo una scala dimensionale sovrastimata, l'essere caratterizzato da una complessità meccanica anch'essa esagerata rispetto alla funzione fa sì che questo genere di oggetti sia in primo luogo esilarante.
Sorge spontanea la relazione tra questi aggeggi e le macchine impossibili e i marchingegni assurdi visti nel mondo dell'animazione cui Ilaria Tontardini nella prefazione allude, citando Wallace & Gromit di Nick Park, o il più recente Galline in fuga (a questi aggiungerei gli stranissimi arnesi -made in ACME- che ancora prima Chuck Jones disegnava per Wile E. Coyote perché riuscisse a catturare l'imprendibile Road Runner). Tutti loro ci hanno sempre fatto molto ridere.
Ma nel caso dei Contraptions di Heath Robinson si ride non tanto per la complessità dei marchingegni, anzi essi ci appaiono tutto sommato esili nel loro essere fatti essenzialmente di corde e carrucole, pesi e contrappesi, quanto per l'aspetto umano legato a detti oggetti, ovvero per la loro funzione, molto più che per il loro funzionamento. È sottile ma implacabile l'ironia, tutta britannica, di Heath Robinson che si fa beffe dei suoi stessi compatrioti che sentono la necessità di accendersi il sigaro con macchine infernali oppure costruirsi impalcature complicatissime per svegliarsi la mattina, piuttosto che utilizzare un semplice accendino o una comune sveglia. Sarebbe da veri parvenu.


E ancora più crudele e cinica è l'ultima sezione del libro, vertice di un crescendo costante, quella dedicata alla guerra; a mio parere la parte più bella del libro nel suo humour 'glaciale'.
Una per tutte: camouflage contro camougflage, nella sua tagliente ironia, 'fotografa' in un solo disegno ciò che abbiamo appreso sull'assurdità della guerra, dopo aver letto pagine e pagine di letteratura.



Carla

Noterella al margine. I britannici, coerenti al loro proverbiale sense of humour, non hanno serbato 'rancore' a questo stigmatizzatore di costumi, anzi gli hanno conferito l'onore di finire nel dizionario: Heath Robinson in inglese significa proprio marchingegno complesso e piuttosto inutile. Oxford Dictionary docet








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