venerdì 2 gennaio 2015

ECCEZION FATTA!

LAVORARE ONESTAMENTE
E' rivoluzionario. L'ho detto tante volte, in questi anni, da provocare fenomeni di rigetto nelle persone che mi stanno vicino. In realtà avevo ragione ben oltre le mie stesse intenzioni. E' uno slogan, mi rendo conto, e non si riferisce solo all'ovvio comandamento di non commettere scorrettezze e reati nel compiere il proprio lavoro, ma nell'espletarlo dando il meglio di sé, praticando, nei limiti del possibile, quella virtù rara che si chiama onestà intellettuale.


Poiché sono una artigiana della cultura, un'operatrice che fa sì che un libro esca dagli scaffali della libreria per essere letto da bambini e bambine, ragazze e ragazzi, l'onestà intellettuale si esprime nel non spacciare un libro per quello che non è, nel cercare di interpretare le diverse esigenze di lettura per farle convogliare su uno o più testi, nell'individuare percorsi di lettura; senza pregiudizi, se possibile, e senza il dio denaro come faro; non per un'idea romantica di purezza della cultura, che non condivido affatto, ma per la fondata convinzione che non si crescono lettrici e lettori con libri mediocri, prodotti commerciali legati a qualche idolo posticcio del momento; non lo si fa seguendo passivamente le mode, ma cercando di cogliere ogni volta il meglio che c'è. Senza stigmatizzare le scelte dei ragazzini, semmai suggerendo alternative.
E' un lavoro di lenta costruzione, di costanza e di chiarezza degli obbiettivi, che spesso incontra ostacoli e non produce risultati immediati.
Ma posso dire, con un certa soddisfazione, che hanno vita breve le maialine e le violette, mentre il topo continua a resistere nelle letterine natalizie, ma solo in quelle. E' stato un finale di anno di soddisfazioni, nonostante tutto, con tanti libri belli e bellissimi finiti sotto l'albero metaforico che riunisce tutte le nostre lettrici e i nostri lettori. Stupefacente vedere il successo di Roald Dahl, o di collane storiche come gli Oscar junior della Mondadori e le Storie e Rime della Einaudi ragazzi. Tanti gli illustrati venduti, a cominciare da Lindbergh e Mappe, Animalium, Prima e Dopo, L'incredibile viaggio di Shakleton. Perfino un libro 'difficile' come la Vita segreta delle piante ha incontrato l'interesse dei giovani scienziati. Grande successo per il secondo anno di Sono soltanto un cane e La prima volta che sono nata , nonché per l'esordiente La signorina Euforbia. La lista è ben più lunga di questi pochi titoli, ma servono comunque a sottolineare che si può, potrei dire si deve, coniugare la necessaria quantità di vendita e la qualità dei libri venduti.
Era questo l'obbiettivo e questo è un risultato ormai consolidato, e tutto questo è stato il frutto di un duro, difficile lavoro 'controcorrente', cominciato con la stagione eroica delle letture in libreria. L'immagine che riporto è la sintesi perfetta di ciò che è stato, del senso di comunità, della condivisione di un lavoro con le persone che hanno contribuito a realizzarlo, a cominciare da Carla e da Alba, senza le quali tutto questo non sarebbe stato possibile. Ma ringrazio ancora una volta gli autori, gli editori, tutti quelli che hanno avuto la pazienza di sostenerci e di credere nel nostro lavoro.
Ma come in tutte le vere rivoluzioni, nulla è acquisito per sempre, nulla può essere dato per scontato, bisogna saper ricominciare, anche mettendosi in discussione.
Mi piacerebbe pensare che si stiano affacciando sul mercato tanti e tante giovani capaci di trasformare positivamente questo mestiere, ma le tendenze generali, negli indici di lettura dei più giovani e nella gestione delle librerie, fanno pensare a scenari difficili e complicati, in cui dovremo trovare probabilmente strumenti diversi per raggiungere e coinvolgere la generazione 2.0, quelli che considerano il libro un oggetto superato, che pensano di trovare tutto quello che è necessario nella rete. Questa, ritengo, sia la nuova frontiera che ci aspetta, su cui vorremmo progettare nuovi percorsi.
Lavorando onestamente.

Eleonora

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