giovedì 30 aprile 2015

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


ELEGANTI COME GRU


Pioggia di primavera, Paolina Barucchello, Andrea Rivola

Sinnos 2015




FUMETTO PER GRANDI (dagli 11 anni)



"Fuori iniziava a cadere una fitta pioggerellina, una di quelle piogge di primavera che arrivano all'improvviso, gettano scompiglio, ma poi lasciano tutto più lucente e rigoglioso."



Sulle vite di Shu Mei, monaca guerriera, e di Chung Yu, ragazzina orfana sta piovendo. Fuor di metafora, entrambe si stanno allontanando dalla loro vita precedente e da un loro personale scompiglio. 

Shu Mei fugge dall'incendio che a tradimento qualcuno ha appiccato al monastero di Tian Shan e Chung Yu lascia la sua casa perché sua madre sta morendo e lei non ha altri al mondo che uno zio sconosciuto che vive in un villaggio sconosciuto, dove ha la sua bottega.

Lo scompiglio portato dalla 'pioggerellina' sembra passato quando Shu Mei viene ospitata in un monastero e lo zio di Chung Yu accoglie la nipotina a braccia aperte. Ma lo scompiglio, in verità, deve ancora arrivare. Ed è nel giorno in cui nella bottega di Tang Tai compare Wong La Tigre per riscuotere con la forza il tributo, che i destini delle due donne si incrociano.

Shu Mei è testimone del comportamento violento e prepotente di Wong che pretende per sé la giovane ragazza. Zio e nipote non trovano la forza di opporsi, ma la monaca guerriera sa essere di aiuto per loro. Sarà lei ad allenare Chung Yu in quel poco tempo che Wong La Tigre gli ha lasciato. Il Kung Fu, di cui lei è maestra, sarà la soluzione. Ma non saranno solo le mosse e le tecniche di combattimento che dovrà insegnarle, ma anche a trovare in se stessa la forza di reagire. Dovrà insegnarle che non è la forza fisica o la potenza quella che vince sempre, quanto di più la consapevolezza di possedere altre doti, come la leggerezza e l'agilità della gru o la velocità del serpente, a renderla vittoriosa.

Così dopo un duro allenamento (d'altronde Kung Fu vuol proprio dire abilità conquistata con fatica), e una crescita costante della stima in sé, la ragazza si prepara ad affrontare in prima persona il suo nemico. E tutto diventa lucente e rigoglioso, come dopo la pioggia di primavera, appunto.



Complice l'ennesimo ingorgo della città dovuto a una pioggia di primavera, ironia del caso, riesco a godermi una intervista di Fahrenheit che presenta Pioggia di primavera come libro del giorno. 
E, ferma e chiusa nella mia macchina, imparo un sacco di cose. 
E con gli autori del libro posso riflettere su alcuni dei temi che attraversano questa graphic novel, la quarta per questa riuscita collana di Sinnos.



Prima di ogni cosa imparo alcuni elementi cardine del Kung Fu, ovvero il significato della parola che mi pare condivisibile e applicabile anche in una prospettiva più generale. E soprattutto trasmissibile come valore anche a chi si sta affacciando all'età adulta, all'età della responsabilità. L'esercizio, la fatica, la pazienza, il provare e riprovare per poi arrivare ad una naturalezza di gesto o di comportamento, mi paiono attitudini non molto attuali. L'improvvisazione mi pare funesti più di un ambito, purtroppo. E allora ben venga il riflettere su temi quali la fatica, lo sforzo, l'obiettivo alto.

Poi imparo che anche nel Kung Fu la lealtà nei confronti dell'avversario è fondamentale. Ed è anche per questa ragione che Shu Mei si sottrae al confronto con Wong perché vede in lui un avversario molto più inesperto.

Poi imparo che nel Kung Fu è fondamentale il confronto, anche fisico, con i propri maestri. E anche in questo caso mi viene da pensare che il principio si possa applicare anche in altro ambito. Il confronto con il proprio maestro, la prevedibile sconfitta, e la crescita interiore verso un costante miglioramento, mi pare debba essere tappa di ogni percorso di crescita, di formazione.

Poi imparo che il Kung Fu si è declinato in diverse direzioni e quello di cui racconta Pioggia di primavera è uno stile, il Wing Tsung, che si basa sul principio di sfruttare a proprio vantaggio la potenza dell'avversario (cito: Liberati della forza dell'avversario. Quando il nostro aggressore tenta di usare la forza per avere la meglio, non ci opponiamo, bensì ci svuotiamo della sua energia per usarla successivamente contro di lui).



Inventato da una donna perché anche le donne più fragili dal punto di vista della potenza fisica, possano combattere e vincere.

Infine rifletto sui due temi guida che attraversano il racconto, ovvero la necessità che ognuno di noi affronti in prima persona il proprio destino, le proprie difficoltà e che lo faccia anche se sulla carta è dato per perdente.

Shu Mei, nel sottrarsi al confronto diretto con Wong diventa per quella ragazzina prima di tutto maestra di vita.

Andrea Rivola, all'asciutto fino ad ora di Kung Fu e di fumetto, si cimenta: si documenta, studia, si affatica, prova e riprova, finché non arriva anche lui a raggiungere un suo obiettivo alto. Bravo. Il maestro che Rivola si è scelto per il confronto sulle figure in movimento è Mattotti. Qui e ora i Maestri, quelli con la emme maiuscola, continuano ad essere Maestri, va da sé, ma il cammino di apprendimento è stato avviato.

Anche questo ha a che fare con il Kung Fu.



Carla

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