venerdì 17 aprile 2015

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


L'OCCHIO DI SHAUN TAN

Regole dell'estate, Shaun Tan (trad. Beatrice Masini)
Rizzoli 2015


ILLUSTRATI PER MEDI (dai 7 anni)

"Questo è ciò che ho imparato l'estate scorsa: Mai lasciare un calzino rosso appeso ad asciugare. Mai mangiare l'ultima oliva a una festa. Mai lasciar cadere il barattolo. Mai lasciare aperta la porta sul retro di notte."

Due fratelli, in una estate assolata australiana. E alcuni fatti insoliti che accadono. 


Li vediamo che si fanno coraggio, rannicchiati contro un muretto di recinzione, guardando il calzino rosso rimasto appeso ad asciugare, perché percepiscono che dietro di loro incombe il Grande Coniglio, rosso come il calzino. Anche mangiare l'ultima oliva non è cosa da farsi, perché gli occhi indagatori di innumerevoli rapaci alle loro spalle li stanno per incenerire. E quando, con il retino, si sale sul serbatoio dell'acqua per catturare pesci volanti che attraversano l'azzurro del cielo occorre ricordarsi di legare al collo il barattolo, altrimenti precipiterà al suolo. E se si commette l'errore di lasciare aperta la porta sul retro della casa, la mattina dopo il soggiorno sarà pieno di insolite creature.


Altre regole da non dimenticare: non pestare le lumache, né dare ad estranei le chiavi di casa. Potresti trovarti spazzato via da una tromba d'aria o rimanere relegato al di là della finestra, mentre in televisione passa un bel film e sul divano, accanto a tuo fratello, un enorme gatto sta mangiando i popcorn che erano per te.

Diciassette fondamentali norme da conoscere. In caso contrario, l'estate di quei due ragazzini, fratelli, si rivelerà mozzafiato, piena di emozioni e di incognite. Esattamente come dovrebbe essere ogni infanzia e ogni estate.
Fin dal principio, sfogliando le pagine del libro, siamo testimoni increduli di situazioni che avvengono in un mondo che assomiglia al nostro ma non lo è (e non solo perché l'Australia è dall'altra parte del globo): conigli e gatti giganti, sottomarini in città, muri altissimi che tengono al di là l'estate e ancora altri muri che tengono nello scuro chi vorrebbe raggiungere la sua porzione di vita luminosa, ma non ricorda la parola d'ordine per accedervi.


Ecco a voi l'immaginario di un bambino.
In un silenzio apocalittico, rotto solamente dal clangore di creature di latta in parata, robot giganti con la carica a chiave sulla schiena che attraversano campi assolati di grano maturo, succedono cose mai viste. Una città deserta (sono tutti partiti?) talvolta grigia, talaltra abbacinata da un sole potente, è lo scenario delle azioni di questi due fratelli, che seppur non parlandosi, raccontano attraverso l'eloquenza dei gesti la loro relazione reciproca: una soggezione del più piccolo rispetto al maggiore, come di norma, carismatico agli occhi del fratellino. Fin dai risguardi si notano le loro due velocità: un grande che pilota sicuro un siluro spaziale a qualche metro dal suolo e uno più piccolo che lo insegue a terra con una cartella in mano che ne rallenta la corsa tra l'erba alta.
E' una storia di fratelli: c'è l'emulazione, la protezione, la complicità, l'indifferenza, la perfidia, la lotta, la prevaricazione, l'inesperienza e l'esperienza. Ma soprattutto c'è un indissolubile legame che li tiene insieme, nonostante tutto.


È una storia d'estate, ovvero di quella meravigliosa porzione dell'anno in cui ai ragazzini è dato modo di assaporare il proprio tempo e la propria libertà. Ci sono i colori, il gusto, la luce, l'atmosfera di quella stagione.


Ma è anche e soprattutto una storia di infanzia: un inno all'immaginario sconfinato che è nella testa dei piccoli e a cui quel grande e unico occhio in copertina si rivolge.
È l'occhio di Shaun Tan.

Carla

Noterella al margine. L'aria che si respira dentro Regole dell'estate è la stessa che ricordo in uno dei libri più cari che ho, Storie di periferia, che Rizzoli ha messo ormai fuori catalogo. Per i cultori di Shaun Tan, un vero sacrilegio.

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