lunedì 22 giugno 2015

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


LIBRI E LIBRAI(E)

Ho letto con attenzione il libro di Grazia Gotti Ne ho vedute tante da raccontar, il cui filo conduttore è l'intreccio strettissimo fra vita personale e professionale.
L'autrice, insegnante e poi fondatrice, insieme a Simona Pomelli, Tiziana Roversi, Silvana Sola e Giampaola Tartarici, della libreria per ragazzi di Bologna, Giannino Stoppani, e poi della scuola di perfezionamento per librai e giocattolai Accademia Drosselmeier, ci racconta il suo percorso di vita e di lavoro attraverso le tappe segnate da una sorta di mappa ideale della letteratura per l'infanzia. I libri letti al figlio, i libri studiati sono i punti di riferimento di una bibliografia esistenziale, che nello stesso tempo descrive una sorta di lista di libri indispensabili.
Almeno questi, sembra suggerire l'autrice, devono diventare capisaldi nel percorso professionale di ogni buon libraio/a per ragazzi. Nel racconto della Gotti si susseguono autori come Carle e Lionni, Munari e Rodari, Sendak, Browne, Altan e molti altri, che hanno popolato l'infanzia di suo figlio di personaggi e di storie straordinari.
Questo libro, organizzato in brevi ed efficaci capitoli dedicati a un autore, a un genere letterario o a una casa editrice, è indiscutibilmente uno strumento di lavoro per chi volesse avvicinarsi al mondo dell'editoria per ragazzi e a quello delle librerie specializzate.
In tempi di approssimazione e di superficialità, questo richiamo alla professionalità e all'approfondimento mi sembra davvero importante. E' un approccio metodologico serio e appassionato, ben difficile da trovare in un mercato segnato da tutt'altri criteri.
Quello che più di tutto mi ha colpito, però, è l'intreccio profondo fra la vita professionale, di maestra e di libraia, e quella familiare, con le tante letture ad alta voce che l'hanno arricchita. Mi riconosco pienamente in questa osmosi fra una dimensione e l'altra, il leggere per il o i figli, e riportare in libreria quell'esperienza, e anche al contrario portare a casa i libri più belli per condividerli con il nostro pubblico più severo.
Si costruisce così, negli anni, una sorta di repertorio personale, ricchissimo di richiami affettivi, di grandi e piccoli capolavori, di libri, di film, di storie e di ricerche che si sono susseguite negli anni, assecondando e segnando la crescita comune, fra madre e figlio o figlia.
Sono grata a Grazia Gotti per aver condiviso il suo.
Una cosa però non riesco a condividere, l'incrollabile ottimismo verso il futuro del mondo delle librerie, almeno per come le abbiamo concepite finora.

Eleonora

“Ne ho vedute tante da raccontar. Crescere con i libri”, G. Gotti, Giunti 2015


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