martedì 4 agosto 2015

ECCEZION FATTA!


DEDICATO AI BAMBINI IN CAMMINO


La cronaca di questi ultimi mesi non ci ha risparmiato una rassegna di orrori che sembra veramente senza fine e senza limiti: dal bimbo palestinese morto nella casa incendiata dai coloni israeliani, che si contendono la terra con i palestinesi nel nome di un dio; ai morti sui barconi della disperazione, dal grande naufragio di quest'inverno allo stillicidio quotidiano, la cui cronaca, fra le righe, cita spesso bambini e adolescenti; ai bambini e alle bambine che in questi viaggi vengono separati dai genitori e di cui spesso si perdono le tracce; all'uso dei bambini e delle bambine come bombe umane, destinate a straziare il proprio e l'altrui corpo, secondo i dettami di neri califfati e jihadisti assetati di sangue.


Ce n'è per inorridire un po' ogni giorno, così per difesa, forse, o per impotenza, ogni giorno dimentichiamo qualcosa o qualcuno.
Così, in un giorno di memoria, come è il 2 agosto per tutti noi, dedico questa piccola recensione a tutti i bambini e le bambine che stanno scappando dalla guerra, dalla fame, dai soprusi; e la dedico anche alle nostre coscienze pigre, che s'indignano a giorni alterni, a seconda del messaggio mediatico cui sono state esposte.
Il libro di cui vi parlo è Akim corre, di Claude K. Dubois, illustratrice belga, pubblicato alla fine del 2014 da Babalibri. Il libro, un piccolo illustrato, è stato pubblicato nel 2012 da L'école des loisirs in collaborazione con Amnesty International.


Racconta di un bambino che vive la sua vita tranquilla in un anonimo villaggio, fino al giorno in cui questo viene bombardato. Nella confusione che ne deriva, case distrutte, morti, feriti, Akim perde il contatto con i suoi genitori e comincia a scappare insieme agli altri superstiti. Si rifugia in una casa, dove viene aiutato da una mamma con un bimbo piccolo; trova un piccolo giocattolo, un orsetto di pezza. Ma la consolazione dura poco, arrivano i soldati di un esercito occupante che lo prendono per andare in cerca di acqua nei pozzi; poi di nuovo la fuga, l'arrivo in un campo profughi, dove finalmente viene accolto e curato e dove ritrova la madre.


Storia semplice, esemplare, valida per tutte le guerre, che dilagano nel mondo e producono questa grande ondata migratoria che preme ai confini dell'algida Europa; quell'Europa che si considera culla di civiltà e che si barrica, disperatamente e inutilmente, dietro muri e divieti e regole che sono fatte per essere ignorate.
È un libro a tema, una storia che vale per tutte le storie non raccontate e che non conosceremo mai, le storie degli Akim palestinesi, siriani, sudanesi, curdi e così via.


Lo stile illustrativo ricorda moltissimo quello di Gabrielle Vincent: poco testo, a chiarire qualche passaggio, il resto è affidato al disegno, semplice, esplicativo, sui toni del grigio e dell'ocra, appena accennato.
Per chi avesse voglia di approfondire, ricordo il bel libro, curato da Dave Eggers, Erano solo ragazzi in cammino, la biografia di uno dei ragazzi che ce l'ha fatta, arrivando in America dal Sudan, Valentino Achac Deng.
Un modo per esprimere solidarietà è sostenere le organizzazioni umanitarie che, senza retorica e con molto sacrificio, accolgono, curano difendono.


Eleonora

“Akim corre”, C.K. Dubois, Babalibri 2014



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