venerdì 28 agosto 2015

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


IL MERAVIGLIOSO

Il meraviglioso Cicciapelliccia, Beatrice Alemagna
Topipittori 2015


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Mio padre parla cinque lingue, mia madre canta come un fringuello, mia sorella è la regina del pattinaggio e io non so fare niente.
Ma niente di niente,
In ogni caso, questo era quello che pensavo. Fino a questa mattina, quando ho sentito mia sorella che diceva: ' Compleanno-mamma-ciccia-pelliccia'. Oh, no! Avrebbe ancora regalato qualcosa di fantastico alla mamma!"

Edith, Eddie per gli amici, ha solo cinque anni e mezzo e una scarsa opinione di sé. Ora si avvicina il compleanno della mamma e lei vorrebbe essere all'altezza di sua sorella maggiore nello sceglierle un regalo altrettanto bello. Ma quella frase sentita così, tutta spizzichi e bocconi, non le è di nessun aiuto. Ciccia? Pelliccia? Che cosa sarà? 

Così decide di uscire e chiedere informazioni ai suoi cinque amici: Monsieur Jean il panettiere. Lui non ha idea di cosa sia un CICCIAPELOSO. Le regala, in compenso una buona brioche calda di forno. Lo stesso Wendy, la fioraia, non sa cosa sia un CICCIAMOLLICCIA, ma le dona comunque un quadrifoglio. Anche Mimì, padrona del negozio di moda, o Emmet l'antiquario non riescono ad aiutarla. 
Men che meno le è utile lo scorbutico macellaio. Sconsolata, Eddie, dopo aver girato in lungo e in largo per la città, al riparo dalla neve che scende sente dei rumorini...ed eccolo lì: un meraviglioso CICCIAPELLICCIA. Adorabile. Ciccione. Per nulla chic e soprattutto rarissimo. Ma purtroppo non è ancora finita l'avventura di Eddie, perché il Cicciapelliccia si infila velocissimo nel bidone della spazzatura e tirarlo fuori di lì e renderlo presentabile non sarà così facile...Ma tutto è bene quel che finisce bene. Uno spazzino compiacente e una fontana in piazza completano la missione di Eddie, ovvero portare alla mamma un regalo unico e speciale. E, se non bastasse, Eddie ora è consapevole di saper fare bene una cosa che nessun altro sa fare: trovare i Cicciapelliccia.


Eddie deve superare una prova difficile: trovare un bel regalo per la sua mamma. Come in una fiaba, la piccola Eddie fa il suo percorso di esperienze e, come in una fiaba, nel suo viaggiare riceve, di volta in volta dai suoi amici, oggetti che si rivelano utili per arrivare a una conclusione positiva. Dalla brioche, al bottone di madreperla, al quadrifoglio, al francobollo raro, la piccola Eddie colleziona e mette da parte per tempi migliori. E ogni oggetto trova un suo uso alternativo e un po' magico. Il meraviglioso, proprio come nelle fiabe. 
Anche un po' come Pippi Calzelunghe (che peraltro apre il libro con una sua riflessione indimenticabile), tutta sola in un mondo di grandi, Eddie si mette in gioco e gioca. Gioca soprattutto con il nome del suo oggetto del desiderio: da CICCIAPIUMINO a AMBARABACCICICCIOTTÒ in una serie di varianti belle e sonore. Gioca anche con la sua immaginazione perché anche lei sembra non sapere bene cosa stia cercando. La certezza di essere arrivata al traguardo la ha solo quando lo vede. 

Effettivamente è irresistibile quel creaturino un po' topetto dai peli ritti e di un rosa indimenticabile (quello stesso colore dei risguardi finali de I cinque malfatti). Il CICCIAPELLICCIA sarà molte cose assieme: cuscino, sciarpa, pianta ornamentale, pennello e cappello. Come conferma la gioia della mamma nell'indossarlo prima di uscire.


Allegra bambina sbilenca con inimitabili calze a righe, come se fossero una citazione, questa Eddie di Beatrice Alemagna è portatrice di infanzia. 

Di una infanzia gagliarda e meravigliosa, nel suo modo di muoversi nel mondo, nella sua scettica fiducia nei grandi, nella sua inventiva, nella sua caparbietà ad andare avanti, nel suo sorriso sornione, a missione compiuta. Altrettanto gagliarda è Beatrice Alemagna nell'uso dello spazio e del colore. Questo rosa indimenticabile del piumino di Eddie e del Cicciapelliccia 'salta' e si esalta per brillantezza su una paletta di colori piuttosto scuri ed è una sorta di sigla di 'leggera follia', la stessa che distingue anche Eddie. Dalle grandi architetture parigine di Un leone a Parigi (Donzelli 2009), qui siamo davanti a una panoramica di una piccola città con tanti negozi e botteghe sempre diversi con insegne e vetrine colorate, attraversate da una strada di pavet su cui si segue il lungo percorso della piccola Eddie. Compare qua e là, a interrompere il colore, il collage con la fotografia. Ogni tavola, secondo prospettive anche molto diverse, vicine o lontane, si rivela una festa di dettagli, spesso a matita, che caratterizzano i singoli negozi. Un repertorio sempre un po' sbilenco di uomini e architetture dentro cui è una gioia andare a curiosare e anche un po' perdersi.

Carla

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