mercoledì 14 ottobre 2015

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


NUNCA MAS


La storia ci dice che Nunca Mas, mai più, fu il titolo della relazione della commissione ufficiale, La Comisiòn Sabato, sui crimini commessi dalla dittatura argentina negli anni fra il il 1976 e il 1983. Quella commissione indagò sui trentamila desaparecidos, sui voli della morte, sulle torture, sui bambini rapiti e venduti a famiglie benestanti.
Questo è lo sfondo di Carta Forbice Sasso, il gioco che si fa con le mani e che dà il titolo a questo sorprendente romanzo. Che è, a tutti gli effetti, un romanzo d'amore.
La storia inizia qualche anno prima dell'affermazione della giunta militare e fotografa l'amicizia fra tre giovani: Alma, la protagonista che ci racconta la storia in prima persona, e i suoi più cari amici, Carmen e il fratello Marito. Passano i fine settimana nelle case in riva al Paranà de las Palmas, un fiume della provincia di Buenos Aires. Sono tre ragazzini, appena alle soglie dell'adolescenza e, anche se appartengono a ceti sociali diversi, condividono tutto, i giochi, le esplorazioni, le scoperte.
Crescendo, i loro destini si dividono: Alma è costretta a frequentare ragazze di 'buona famiglia', Carmen si innamora di un ragazzo, Emil, e passa molto tempo con lui. Marito va in città a cercare lavoro. Alma si rende conto di amarlo e di esserne ricambiata, anche se non sa ancora dare un nome e un corpo ai sentimenti confusi che prova. Si vergogna della sua amicizia con Carmen, perché dozzinale agli occhi delle sue nuove amiche, e la tradisce più per inerzia che per convinzione. Per questo non viene a sapere delle attività che Carmen ed Emil svolgono nelle favelas per aiutare i bambini, per insegnargli a leggere e scrivere.
Nella vita della protagonista ricompare Marito, anche lui pieno di segreti; l'amore non fa in tempo a sbocciare che la realtà, quella dei rastrellamenti, delle sparizioni, delle intimidazioni, prende il sopravvento. Marito scompare, Carmen, incinta, scompare. Lo zio viene ucciso per strada e così tanti altri. Ad Alma resta il ricordo, il dovere della memoria, la consolazione di rivedere Marito negli occhi di Ariel, il figlio di Carmen, rintracciato, come tanti altri, anni dopo grazie alle attività delle abuelas de Plaza de Mayo.
E' un bel romanzo, intenso, che riesce ad accordare il racconto di una giovinezza come tante alla tragedia di un'intera generazione, falcidiata dalla ferocia del regime militare, che si è accanito proprio contro i giovani insegnanti, gli studenti, quella che chiameremmo la meglio gioventù.
L'autrice, Inés Garland, giornalista argentina, è riuscita a portarci le immagini di questa giovinezza spensierata, della libertà, delle curiosità, dell'intimità di questi tre ragazzi, con la leggerezza e il profumo di tanta narrativa sudamericana.
Riesce a descrivere i sentimenti, l'amicizia, l'amore, la scoperta del sesso con sensibilità; con la stessa sensibilità e misura racconta l'indicibile, quel precipizio di orrore che ha attraversato l'Argentina negli anni Ottanta.
Vale la pena leggerlo, questo romanzo, e farlo leggere, non solo alle ragazze, facendo scendere la nostra meglio gioventù dall'empireo del mondo virtuale alla cruda realtà della storia. Vale la pena ricordare anche agli adulti smemorati o indifferenti che tutti siamo stati testimoni di questa vicenda; i ragazzi di quegli anni meritano il nostro ricordo, affinché quell'orrore non si ripeta più. Nunca mas.
Nell'epilogo c'è una citazione del Subcomandante Marcos, vale la pena di leggere anche quella.

Eleonora

Carta Forbice Sasso”, I. Garland, Feltrinelli kids 2015

Nessun commento:

Posta un commento