martedì 20 ottobre 2015

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

LE TRE LEGGI DELLA ROBOTICA



In effetti le ha inventate Asimov e le ha esplicitate in Circolo vizioso, ma penso che tutti le conoscano per l'antologia Io, robot, più volte ristampata anche grazie alla versione cinematografica.
Sicuramente a questo caposaldo della letteratura fantascientifica ha pensato Tommaso Percivale scrivendo Human, romanzo pubblicato da poco dall'editore Lapis. Ma non solo. In questa storia che parla di androidi e umani, di mondi travolti da infinite crisi ecologiche e demografiche, di scenari decadenti e iper tecnologici nello stesso tempo, non si può non rintracciare Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, il capolavoro di Philip Dick cui si è ispirato Ridley Scott nel film Blade Runner.
Infatti, lo scenario disegnato da Percivale è quello della lotta per la propria libertà da parte degli androidi, sempre più sofisticati, talmente intelligenti da porsi pericolose domande sulla loro stessa natura.
La protagonista di Human si chiama, sarà un caso, Cassandra ed è 'figlia' di una coppia di umani, uccisi in un attentato terroristico. Viene inserita in una squadra di androidi, uno più 'anomalo' dell'altro, comandata da un umano pieno di dubbi: la squadra Devasto, una sezione della polizia destinata ad avere a che fare con la feccia di questa società stratificata socialmente e fisicamente. Cassandra, detta Cass, in realtà vuole condurre anche le sue indagini, per scoprire gli assassini dei genitori e non smette di interrogarsi su quelle parti di sé che non conosce. Il suo obbiettivo personale coincide con il compito della squadra: sgominare la formazione terroristica che si batte per la libertà degli androidi.
Non entro di più nella trama, che merita una lettura attenta: tanti sono i rimandi alle tematiche della fantascienza classica, come l'immaginare un futuro spaventoso, segnato dai disastri ecologici e da società autoritarie. Questo è uno degli aspetti più interessanti, il futuro pensato come espansione perversa di alcuni aspetti del nostro presente. Come in uno specchio deformante, siamo costretti a interrogarci su alcune tendenze delle società tecnologiche, compreso il controllo dei comportamenti individuali; e sul confine, che può diventare molto labile, fra umano e non umano.
La scienza e la tecnologia, che ci caratterizzano in modo così forte, individuano delle frontiere etiche, quel ricorrente noi e loro che di solito è foriero di ingiustizie e di violenze.
Come si vede, questo è un testo che può essere preso come un adrenalinico romanzo di avventura futuribile, dal ritmo serrato e dai molteplici colpi di scena; può essere, anche, lo spunto per riflessioni sul nostro presente, sui confini e sui limiti del sapere e della scienza.
Consiglio caldamente la lettura a ragazze e ragazzi che abbiano voglia di cimentarsi con lo sterminato mondo di romanzi e di film di fantascienza, a partire dai dodici anni.

Eleonora

“Human”, T. Percivale, Lapis 2015

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