mercoledì 28 ottobre 2015

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


SE L'ARTE SALVA LA VITA


L'arte, nel romanzo di Kim Slater, Smart, è rappresentata da Laurence Stephen Lowry, pittore britannico non fra i più noti, ma che è la fonte d'ispirazione di Kieran Woods, il protagonista. Kieran è un ragazzino 'problematico', affetto da una non meglio identificata sindrome, supponiamo dello spettro autistico, ma è anche un ragazzino 'speciale', che compensa i suoi limiti con grandi doti: è un acuto osservatore, ha un'ottima memoria e soprattutto fotografa mentalmente quello che vede, per poi riportarlo in un accurato disegno nel suo taccuino segreto.
E' anche fan di CSI, la serie televisiva dedicata alla polizia scientifica, ed è dotato di grande coraggio e determinazione. Tutto questo gli permette di portare avanti delle sue indagini personali, quando un suo amico barbone viene ritrovato morto nel fiume. Lui e Jean, un ex ostetrica e barbona anche lei, sono gli unici a non credere all'incidente e dai loro dubbi si dipana la trama che ha tutte le caratteristiche di una detective story, con tanto di pedinamenti, agguati e colpi di scena.
Il romanzo ruota però soprattutto intorno alla descrizione di un ambiente sociale, una periferia degradata in cui si aggirano miserabili e bulli, piccoli delinquenti e spacciatori; e di una cerchia familiare fra le più fragili, la mamma, rimasta vedova, che convive con un brutale spacciatore, violento e manesco; la nonna, abbandonata da sola in un ospedale. L'ambiente scolastico non scherza, con il solito coro di bulli che non può mancare. Per fortuna ci sono gli amici, pochi, e la signorina Crane, l'insegnante di sostegno, che comprende Kieran ben oltre quello che sarebbe il suo ruolo professionale.
Insomma una descrizione d'ambiente che rimanda alla tradizione dei romanzi di Conan Doyle, ma con una ventata di positività e di freschezza rappresentata proprio dal protagonista, capace, con la sua ostinazione, di invertire il corso degli eventi e modificare non solo la sua vita, ma anche quella della sua famiglia.
Il paragone più facile è con Il Mistero del London Eye, dove il protagonista, autistico, riusciva a sciogliere l'enigma della sparizione del cugino; ma qui non c'è la presa così diretta sulla 'diversità', non c'è la speciale sensibilità di Siobhan Dowd; c'è, in misura maggiore, la rappresentazione di un quadro sociale disastroso, in cui il massimo di solidarietà e di tenuta dei legami sociali può essere trovato nel mondo dei barboni. E' un mondo in cui il consumismo e la droga svuotano le vite delle persone e minano le stesse relazioni familiari.
Kieran è sicuramente un personaggio riuscito, con i suoi taccuini nascosti sotto il letto, le sue fissazioni, i disegni, la fame perenne e la paura delle botte. I lettori e le lettrici non avranno difficoltà a prenderne le parti, all'interno di quel girone infernale che è la sua vita. Può essere proposto come giallo molto soft o come romanzo a tutto tondo, con una lettura avvincente a partire dai dodici anni.

Eleonora

Smart”, K. Slater, trad. di A. Carbone, copertina di H. Crawford-White, Il Castoro 2015


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