venerdì 20 novembre 2015

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


ELOGIO DELL'ONESTÀ


Che ne sanno i più giovani di Mani Pulite? Ovviamente non mi riferisco ai bambini, ma ai ragazzi e alle ragazze più grandi, che frequentano la scuola media o le superiori. In ogni caso, la risposta è niente, o giù di lì. E capisco bene come uno dei protagonisti di quella drammatica stagione della vita politica italiana, Gherardo Colombo, senta il bisogno di raccontare e di spiegare, cosa che per altro fa già da anni, andando nelle scuole.
Lettera a un figlio su Mani Pulite è in primo luogo una puntuale ricostruzione storica dei fatti, operata da uno dei protagonisti delle indagini giudiziarie che portarono al disvelamento di un esteso sistema di corruzione e di finanziamento occulto dei partiti della cosiddetta Prima Repubblica. Vengono raccontati gli esordi del pool, con Antonio Di Pietro e Piercamillo Davigo, alla procura di Milano, sotto la guida di Borrelli; le diramazioni delle indagini, gli esiti anche drammatici.
Se magari può sembrare anche troppo dettagliato questo resoconto, ci si rende conto con il procedere della narrazione quanto invece sia necessario ricostruire i passaggi che portarono agli arresti di noti personaggi della politica e della finanza. Col il risultato ultimo di determinare la parziale e momentanea uscita di scena di un intero ceto politico. Alcuni partiti furono letteralmente spazzati via dall'ondata di arresti e dallo scandalo conseguente.
Il secondo aspetto è, secondo me, ancora più interessante, perché nel raccontare le difficoltà incontrate, i depistaggi e le delegittimazioni, si arriva a definire un bilancio, a confermare una scelta, quella del rispetto della legge, all'apparenza smentita dai fatti.
Se l'entusiasmo e l'appoggio popolare si sono via via esauriti, a partire dal '94, quello che è seguito non è stato altro che una prosecuzione con altri mezzi dello stesso sistema corruttivo. E la cronaca recente ha mostrato quanto la corruzione sia penetrata nel sistema economico e politico italiano. Quanto pervada, in alcuni casi, ogni aspetto della cosa pubblica.
Dunque il messaggio della legalità, del rispetto delle regole, quel La Legge è uguale per tutti sono principi definitivamente sconfitti? Non posso e non voglio crederlo. Continuo a pensare, come credo faccia ancora l'autore, che la nostra ostinata resistenza, la denuncia del malaffare, il rifiuto di ottemperare alle leggi non scritte delle mafie e combriccole di varia natura, siano l'unico modo a nostra disposizione per riaffermare la nostra dignità, la dignità del nostro onesto lavoro. Senza questo, consegneremmo alle nostre figlie, ai nostri figli un'eredità negativa, senza speranza.
Quindi il ricordo, la storia, le connessioni che permettono di denunciare chi sapeva e non ha fatto, sono elementi indispensabili per la ricostruzione di una coscienza civile. A partire dai più giovani.
Per questo motivo invito non solo i ragazzi e le ragazze, ma anche i genitori e gli insegnanti a leggere questo piccolo, denso e importante libro.
Leggere per ricordare, leggere per spiegare.

Eleonora

Lettera a un figlio su Mani Pulite”, G. Colombo, Garzanti 2015


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