giovedì 14 gennaio 2016

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


OCCHI ROSSI



Ancora animali in pericolo, ancora ragazzi o ragazze coraggiosi, ancora avventure e ancora un'immagine del mondo non proprio edificante.
Ma se In pericolo, da poco recensito, l'ambientazione è duramente realistica, in L'ultimo branco selvaggio ci immergiamo in una dimensione fantastica.
L'incipit del romanzo di Piers Torday, giovane autore inglese, ha i toni distopici del classico racconto del 'day after': qui, dopo una epidemia mortale che ha contagiato tutti gli animali, tranne le blatte, troviamo il protagonista rinchiuso in una sorta di prigione, Spectrum Hall, in quanto ragazzino difficile e muto. Qui avviene il primo colpo di scena: Kester scopre di poter parlare con uno scarafaggio, che si definisce Generale. Seguendo i suoi consigli riesce a evadere, grazie a uno stormo di piccioni, miracolosamente sopravvissuti.
A questo punto il racconto vira verso una ambientazione tipicamente fantasy: il ragazzo raggiunge un bosco in cui si sono riuniti gli animali che sono riusciti a sopravvivere, fra cui un maestoso cervo che lo invita ad aiutarli a trovare una cura per la terribile malattia degli occhi rossi. A questo scopo, Kester deve assumersi la responsabilità di condurre il composito branco alla salvezza. L'unica possibilità è raggiungere il padre, importante ricercatore e veterinario. Per farlo, però, bisogna attraversare terre sconosciute e fare i conti con ex contadini affamati e l'orribile Skuldiss, l'onnipresente mercenario che insegue il branco per conto della Facto, la misteriosa e onnipotente società che gestisce le poche città rimaste.
Ritmo incalzante, avventure che si susseguono nel corso del viaggio verso la città in cui vive il padre di Kester, personaggi animali che via via si aggiungono al corteo, tutto questo rende il romanzo godibile anche da giovani lettori e lettrici ai primi approcci con il romanzo vero e proprio. D'altra parte, la tematica del ragazzo o ragazza predestinato all'impresa salvifica e dotato di poteri particolari è una componente di sicuro successo delle saghe fantasy. La presenza di una schiera così nutrita di animali molto umanizzati rende la storia estremamente accattivante anche per quella parte di pubblico che ricerca proprio storie in cui gli animali sostengano i ruoli principali.
Tutto questo, naturalmente, va in parte a scapito dell'originalità con cui il romanzo si presenta nei suoi primi capitoli; non per questo, d'altra parte, la narrazione è meno avvincente e credo che molti lettori e lettrici, attratti anche dalla bella copertina, accoglieranno volentieri i due volumi che completano al trilogia. Sullo sfondo, ma molto sfumate, le tematiche ambientali, dalla ricerca scientifica sfruttata solo per profitto, agli animali la cui soggettività viene negata dallo sfruttamento da parte dell'uomo; forse pensando a un'ipotetica umanità in grado di ripensare il rapporto con la natura in termini nuovi.
Per chi ama gli animali e le avventure mozzafiato, a partire dai dodici anni, è una lettura di sicuro coinvolgente e appassionante.

Eleonora

“L'ultimo branco selvaggio”, P. Torday, Salani 2015

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