lunedì 25 gennaio 2016

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

IL SEME DELLA PASSIONE

3000 modi per dire ti amo, Marie-Aude Murail (trad. Federica Angelini) 
Giunti 2016


NARRATIVA PER GRANDI (dai 12 anni)

"La magia agì a scoppio ritardato. Quando Chloé descrisse alla sorellina la sala, le scene, i costumi che l'avevano meravigliata. Quando Bastien, per far ridere i suoi vecchi, imitò le smorfie dell'attore che impersonava Sganarello. Quando Neville la notte seguente si sognò nelle vesti del gran signore, uomo crudele che spezzava il cuore delle donne.
Quel momento di teatro, sangue e oro, che nasceva dal nulla, si conficcò in ognuno di noi come uno scoppio di granata nella testa di un soldato della prima guerra mondiale!
Ma all'epoca non lo sapevamo."

Come spesso accade, le passioni nascono nell'inconsapevolezza.
Tre ragazzi di dodici anni, Chloé, Bastien e Neville, che abitano in una cittadina della provincia francese sono con la loro professoressa a teatro.
E' la loro prima volta: di sera, mischiati con il pubblico adulto, dentro a questo teatro all'italiana, con tanto di palchi, amorini sul soffitto e poltroncine rosse.
Sebbene durante quella rappresentazione del Don Giovanni di Molière i tre si annoino anche un po', a casa quella sera tutti e tre e separatamente constatano che era accaduto l'irreparabile: è nata in loro una passione. All'abbassarsi del sipario tutti e tre hanno pensato la stessa cosa: io diventerò attore.
Diversi tra loro per storia - Chloé viene da una famiglia borghese, i genitori di Bastien attualmente lavorano entrambi in un supermercato, e Neville ha una madre povera, sola e asmatica - si ritrovano insieme a frequentare a scuola corsi di teatro con alterne vicende e alterni risultati, che però hanno il merito di aver fatto mettere radici nelle teste di questi tre ragazzi, il seme della passione.
Il bello deve ancora venire, perché, alla soglia delle superiori, li attende una dura selezione per entrare nell'accademia di arte drammatica della città.
Ed è lì che incontrano un maestro con la M maiuscola. Indimenticabile, il vecchio Jeanson, si rivela severo, rigoroso, imprevedibile, attento, ma soprattutto sensibile conoscitore dell'anima di ragazzi e ragazze.
La sua sconfinata passione per il teatro, nelle sale fredde e polverose di quell'accademia di provincia, fa risuonare Shakespeare, Molière, de Musset, Marivaux, Corneille, Racine e attraverso le loro parole questi tre bei ragazzi scoprono se stessi. Bastien, restio a mettere a memoria qualsiasi testo, ha una vena comica innata, Neville, il bel tenebroso, sempre sul confine del piccolo crimine, mette il teatro in cima alle sue priorità, immaginando che esso rappresenti la sua forma di riscatto nei confronti di una vita fino a quel momento piuttosto sacrificata. Chloé si misura con il doppio impegno, lo studio per l'accademia e per frequentare una scuola di élite, che la sua famiglia le impone per dovere sociale.
E Jeanson, vero traghettatore di infanzie, seppure stanco e a fine carriera, li prepara 'privatamente' all'esame per l'accademia parigina.
Grazie alle diverse personalità che attraversano nei loro copioni, i tre si conoscono, si amano in modi diversi, si cercano, si fuggono, si fanno unico corpo, composito e forte, per affrontare con la giusta energia la prova finale del concorso.

In una prospettiva molto particolare, quella del palcoscenico, della drammaturgia teatrale, ovvero spesso attraverso le parole di Cyrano, di Lorenzaccio, di Arlecchino o di Lisetta o di Nora, Marie-Aude Murail profila tre nuovi personaggi della sua galleria di umanità. Ognuno distinto, ma nel contempo parte di un trio. Sapientemente, con la consueta leggerezza narrativa che le è propria, descrive il delicato momento di passaggio tra l'infanzia e l'adolescenza e lo fa mettendo in luce una serie di snodi importanti nella vita di questi ragazzi: la passione, il sottile distinguo tra amore ed amicizia, la relazione con gli adulti.
Seguire il germogliare di una passione e raccontare, fra le righe, che essa, nella fattispecie il teatro, si rivela un'efficace modo per accrescere consapevolezza di sé; in una sorta di gioco delle parti, spesso attraverso le parole di grandi drammaturghi, verificare la complessità e le molte sfumature che l'amore, l'amicizia e il senso del gruppo può assumere tra tre adolescenti; e, last but not least, commuovere fino alle lacrime nel delineare il profilo di un piccolo grande uomo che si è assunto la responsabilità e l'impegno di portare tre ragazzi verso l'età adulta, insegnandogli la consapevolezza di sé.
Diverso per certi aspetti dalla Murail di sempre, 3000 modi non è costantemente permeato di ironia, al contrario però è pervaso da un senso di riconoscenza profonda, o di più, di amore nei confronti del teatro, e in particolare di quello della tradizione e della cultura francese: uno dei tremila ti amo è certo per lui.

Carla

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