martedì 10 maggio 2016

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


TESTONI E CODE A MANETTA

Pinna Morsicata, Cristiano Cavina, Laura Fanelli
Marcos y Marcos 2016



NARRATIVA PER GRANDI (dai 12 anni)

"'Non sei felice? gli chiese a un certo punto.'Di cosa?' disse Pinna Morsicata, sorpreso. Spigolo era una di quelle creature che avevano un modo tutto loro di fare domande capaci di prenderti alla sprovvista.
E le domande fatte all'improvviso sono le più difficili da ignorare, anche per un delfino che vorrebbe starsene per i fatti suoi."

E Pinna Morsicata è un delfino che vuole starsene per i fatti suoi. È un delfino restio alle regole del branco. Ma è soprattutto un delfino che sta scappando dalle proprie malinconie. Ma il giorno che decide di farla finita inabissandosi ben oltre il limite concesso ai delfini - le novanta pinnate - in un'acqua oscura e pesante sui suoi polmoni, incontra Spigolo. 
Spigolo non è il suo vero nome, ma è difficile chiamarlo diversamente questo strano pesce che di fianco pare una valigia tutta angoli e di fronte una sottile busta di plastica.
Spigolo, in fondo al mare, ci precipita invece perché ha un guasto alle code e appena si appisola, va a fondo, piomba dabbasso.
Negli abissi, anche in quelli della disperazione, i due si incontrano. Ma a un delfino che si sta crogiolando nella propria tristezza, che ha solo occhi per se stesso nella sua vena depressiva, non puoi chiedere un aiuto, un aiuto per tornare verso la superficie. Questo lo coglie alla sprovvista, scombussola i suoi piani, le sue prospettive. Ma tant'è. Quell'incontro inaspettato sul fondo del mare lo distoglie dai suoi pensieri funesti e ribelli e lo costringe a tornare a galla, in tutti i sensi.
Quello che sembrava un breve diversivo nel suo originario programma di farla finita con il mare, con il branco e con i suoi simili diventa invece una quotidiana abitudine. Spigolo, con il suo problema di inabissamento, ha bisogno di un sostegno costante. E Pinna Morsicata, suo malgrado, lo diventa. A tutti gli effetti.
Diversi per carattere e distanti anche nel modo di 'leggere' il mondo marino, i due inevitabilmente e inesorabilmente divengono amici. Un'amicizia fatta di diversità: l'uno scontroso, l'altro solare; l'uno silenzioso, l'altro ciarliero; l'uno egocentrico, l'altro altruista; l'uno corroso dai sensi di colpa, l'altro torturato dai rimpianti; l'uno senza meta, l'altro con una destinazione precisa, l'uno mammifero, l'altro pesce; l'uno amante della profondità; l'altro terrorizzato dall'abisso. Insomma due perfetti amici con una cosa sola che li accomuna: entrambi serbano per sé un grande e pesante segreto.
Mi fermo qui.

Come in uno specchio, il mondo di sopra si riverbera in quello di sotto. Metafora acquatica per raccontare un bel po' di cose intorno all'amicizia, ai rimpianti, alla lealtà, alle bugie, alla solitudine. Tutte cose che hanno parecchio a che fare con il diventare grandi. Insomma, nella leggerezza che sostiene chi nuota, sul pelo dell'acqua dove è visibile il mondo di sopra e quello di sotto, Cavina, uomo di collina, ci convince una volta di più in questo romanzo a metà ittico e a metà di formazione.
Sono una sostenitrice di Cavina fin dalla prima ora. Alla grande! letto e riletto anche ad alta voce in una estate a due ragazzette che avevo sotto mano.
Di Cavina scrittore convincono varie cose che si ritrovano anche in Pinna Morsicata. In primo luogo la capacità di saper leggere aspetti anche complessi dell'animo umano e di saperli tradurre in un lessico quotidiano. E ancora la leggerezza nel mescolare mondi distanti, anche attraverso una buona dose di ironia. Partiamo da questo secondo aspetto: la vena di sottile sarcasmo che si ritrova per esempio nella complessa nomenclatura del libro, vero atlante del mondo marino, fa da spina dorsale (o dovrei dire da lisca) all'intero racconto e ne stempera talvolta gli aspetti più introspettivi e profondi. Così si mescola il sorriso e il divertimento con il flusso di coscienza. E da un lato è proprio l'introspezione profonda che racconta le intemperanze di un adolescente e il suo rammarico tardivo per aver perso tutto, così come dall'altro la saggezza di chi ha visto un po' di mondo, la serenità interiore di chi ha fatto la cosa giusta che confermano il fatto che Cavina sia un attento narratore della vita, quella vera.

Carla

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