mercoledì 31 agosto 2016

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


IL LAVORO DI UNA VOLTA


Giù nella miniera, di Igor De Amicis e Paola Luciani, ha un grande pregio, oltre quello, più evidente, di raccontare la tragedia di Marcinelle, la miniera belga in cui morirono, fra gli altri, 136 minatori italiani.
Il pregio è quello di raccontare, in modo non retorico, la durezza del lavoro manuale, quello che una volta assicurava la sussistenza di milioni di persone nelle fabbriche, nei campi, nelle miniere. Le ragazze e i ragazzi di oggi non hanno proprio nozione delle condizioni in cui magari i loro nonni hanno dovuto procurarsi il pane. Lo sfruttamento, la solidarietà, il sogno di farsi una vita dignitosa, proprio perché è il lavoro a renderla tale.
La storia di Marcinelle è anche una storia emblematica dell'emigrazione italiana e anche di questa i ragazzi sanno ben poco: non l'emigrazione colta dei giovani laureati di oggi che cercano diverse opportunità all'estero, ma la scelta disperata di chi sfuggiva alla miseria. Per non parlare dell'ostilità con cui i nostri emigranti venivano accolti dalle popolazioni locali, convinte ieri come oggi che i migranti siano la causa e non l'effetto delle difficoltà economiche.
Ci si augura che la lettrice e il lettore attenti siano in grado di cogliere l'evidente parallelismo con quello che accade oggi ai disperati che arrivano dal mare nel nostro Paese.
I due autori per raccontare tutto questo, che è parte importante della storia del nostro dopoguerra, utilizzano la vicenda inventata di un ragazzino, Fulvio, che insieme alla madre raggiunge il padre minatore a Marcinelle; dal sogno di una vita da signori alla realtà miserabile degli alloggi dei minatori e della vita durissima della miniera. Ma di questo, Fulvio si accorge fino ad un certo punto, preso dalle nuove amicizie, una piccola banda di ragazzini italiani che si contende il territorio con una banda di belgi, capitanati da un'intraprendente ragazzina, Paulette.
Fra agguati e scaramucce si svolge il rapporto fra i due agguerritissimi gruppi, fra invenzioni geniali e agguati, un po' come ne La guerra dei bottoni. L'ultima sfida, che coinvolge solo i due capibanda, Fulvio e Paulette, li porta all'interno della miniera, proprio nel tragico giorno dell'esplosione.
Il tono della narrazione, che intreccia la ricostruzione storica e l'invenzione narrativa, alterna il realismo dell'ambientazione all'azione movimentata che segue le fasi alterne di una contesa infantile. Mi sembra che l'obbiettivo di raccontare un pezzo di Storia in modo coinvolgente sia pienamente raggiunto, anche se continuo ad avere qualche riserva sulle storie 'a tema'.
Lettura per ragazze e ragazzi che vogliano capire qualcosa in più della storia italiana, a partire dai dodici anni.

Eleonora

“Giù nella miniera”, I. De Amicis e P. Luciani, Einaudi Ragazzi 2016


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