venerdì 11 novembre 2016

FAMMI UNA DOMANDA!


FAR PARLARE LE FIGURE


Un autunno così denso di proposte, belle e interessanti, riguardanti la natura e gli animali non si era mai visto; probabilmente alcuni editori, visto il successo imprevisto di importanti testi di divulgazione, come Mappe, hanno deciso di puntare su questo ambito, per altro da sempre apprezzato da lettrici e lettori in erba.
Ecco arrivare una nuova pubblicazione, che di sicuro non passerà inosservata: La parola alla Natura, di Thomas Hegbrook, proposto dalla Emme Edizioni.
La particolarità di questo libro salta subito all'occhio: è un libro senza parole, con la sola eccezione dell'appendice finale.
Dunque, abbiamo, in un volume di grande formato, una cinquantina di pagine attraversate da 'strisce' che descrivono stati o azioni di diversi esseri viventi: predazioni, nascite, comportamenti parentali, corse, inseguimenti, tuffi. Insomma tante situazioni che si possono definire caratteristiche.


In ogni pagina le diverse strisce non sono necessariamente in relazione fra loro, ma non è escluso che la relazione la possa trovare il giovane lettore o la lettrice appassionata; e qui mi piace sottolineare che quando si ha a che fare con libri così concepiti, è grande la libertà di chi legge. Le strisce possono essere decifrate, individuando il comportamento o la situazione che quella striscia descrive e di cui, alla fine del libro, nell'appendice, sono riportate le spiegazioni. Ma nulla vieta che queste immagini, così suggestive, così evocative, non possano essere lo spunto per raccontare storie, immaginare relazioni, costruire intrecci, soprattutto nella situazione di una lettura collettiva, a casa o in classe. Un libro matrice di storie, che contemporaneamente è a tutti gli effetti un libro sulla natura.


La parola alla Natura si apre con la scena di una coppia di uccellini che costruiscono insieme il nido e si chiude con un'altra scena, in cui gli stessi uccellini allevano i piccoli, che, diventati grandi, prendono il volo. Inizio e fine di una storia, o di un episodio di essa, utilizzato per raccontare l'eterno ciclo che contiene il continuo divenire: creature che nascono, che crescono, che mettono radici o fuggono nella savana; che mangiano ed evitano di essere mangiati; che si riproducono, curando la propria prole. Le strisce diventano brevi sequenze di una storia, o di un film, che non ha mai fine, che si ripete senza essere sempre uguale. Hegbrook è un abile disegnatore, con il dono della sintesi: riesce a costruire queste sequenze con grande semplicità e chiarezza, evitando con cura le situazioni più scontate; non tutte le sequenze hanno nessi e significati evidenti, bisogna guardare con attenzione le immagini, ragionarci sopra e fare appello a quel che si sa o a quello che si può inventare.


Un libro stimolante, dai molti usi, che può piacere ai più piccoli, propensi ad una lettura più creativa, ma apprezzabile anche dai più grandicelli, che amino risolvere enigmi.
Eleonora

“La parola alla Natura”, T. Hegbrook, Emme edizioni 2016

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