mercoledì 22 febbraio 2017

FAMMI UNA DOMANDA!


DENTI AGUZZI E PINNE



L'uscita di un bel libro dedicato agli squali, Matti per gli squali, mi consente di mostrare i diversi approcci stilistici ai testi di divulgazione, come ho più volte cercato di sottolineare.
Il testo in questione, del bravo Owen Davey, è pubblicato in Italia da White Star kids ed è un bell'esempio, ovviamente non l'unico, di attenzione al testo, con la supervisione scientifica di Helen Scales, coniugata a uno stile illustrativo raffinato. Non si ricorre alla fotografia per rendere conto della realtà naturale, e questa è una tendenza forte di questi ultimi anni, ma l'immagine svolge un ruolo fondamentale, esplicativo.



Lo squalo è un animale dalla storia antichissima e come tutti i grandi predatori, affascina e spaventa nello stesso tempo; e dunque il testo di Davey ne racconta la storia, descrive le diverse caratteristiche di pesci dalle dimensioni più varie e dalle diverse abitudini alimentari; l'approccio è scientifico, di rara chiarezza didattica nello spiegare anche argomenti complicati. 



Un esempio è la riproduzione: alcuni squali sono vivipari, cioè partoriscono piccoli squali, altre sono ovipari, cioè depongono uova nel cosiddetto borsellino della sirena, altri coniugano le due strategie riproduttive. Testo e immagine ci spiegano tutto questo con semplicità: il testo d'altra parte in sé è ridotto e un grande ruolo lo giocano le didascalie delle immagini. L'insieme delle informazioni riesce sicuramente a meravigliare il giovane lettore e la giovane lettrice, che non possono che incuriosirsi di tante particolarità, di tante spettacolari differenze del mondo marino.



La spettacolarità è la chiave anche di Squali. I più feroci predatori del mare. Scritto dal biologo marino Ben Hubbard, è pubblicato in Italia da Ideeali. Come racconta la copertina, e non potrebbe farlo più chiaramente, l'approccio, pur corretto nei reali contenuti, è sensazionalistico, punta sull'impatto visivo immediato, dato dalle foto che accompagnano il testo. L'obbiettivo è catturare quell'interesse, spesso esplicitato dai più giovani, verso i grandi predatori. Come dicevo, il testo è in sé corretto, ma l'insieme di fotografie, impaginazione e didascalie fanno pensare all'impianto di una rivista, in cui tutto sommato è importante soprattutto avere un'idea d'insieme.
Entrambi questi libri sono frutto della rigogliosa editoria britannica, che in campo divulgativo riesce ad offrire prodotti diversissimi. Sono entrambi recenti, ma sembrano appartenere a due mondi diversi e in un certo senso rispondono a domande diverse, comunque le si voglia giudicare. Da una parte libri più accurati, concepiti con grande attenzione al rapporto fra testi e immagini, consentono di affrontare anche argomenti complessi. Dall'altra libri che puntano all'impatto emotivo, all'immagine d'effetto, pur senza perdere rigore scientifico.

Quello che mi sembra al momento carente è l'utilizzo, nella divulgazione per ragazzi, di fotografie d'autore.


Basta pensare alla straordinaria bellezza dei reportage fotografici del National Geographic, per capire che esiste un grande repertorio che sarebbe bello mettere più frequentemente a disposizione di bambini e bambine. Acquisizione di informazioni, sviluppo delle curiosità ed educazione al bello non sono certo in contraddizione e abbiamo molti esempi, anche nelle pubblicazioni recenti, a conferma di questa tesi.
Se il testo di Hubbard piacerà soprattutto ai giovani scapestrati amanti delle avventure estreme, quello di di Davey mi sembra parli ad un pubblico più vasto di giovani scienziate e scienziati o semplici curiosi.

Eleonora


“Matti per gli squali”, O. Davey, White Star kids 2017
“Squali. Per conoscere i più feroci predatori del mare”, B. Hubbard, Ideeali 2016

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