lunedì 20 marzo 2017

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


I FIGLI DELLE STELLE...

IL PUZZLE INFINITO, Diego Bianki (trad. Elena Rolla)
Kalandraka, 2017


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Tu mi guardi.Io ti guardo.
Tu mi parli.Io ti ascolto.
Tu sorridi.Io sorrido.
Tu sei fedele.Io sono fedele.
Tu diventi rossa.Pure io.
Tu mi indichi.Io ti indico.
Nano nano..."


Il dialogo a specchio che fino a ora ha messo in contatto le figure della pagine di sinistra con quelle di destra fa una brusca sterzata. Quel nano nano genera crisi, genera distanza. Quel nano nano insinua il dubbio che quella evidente diversità con la verde creatura generi lontananza, distacco. 


E l'essere così differenti sia la prova di una incomunicabilità non valicabile. Ma a guardare meglio, e da più vicino, come se fossimo sotto la lente di un enorme microscopio, gli atomi che ci compongono sono tutti figli di medesimi genitori: le stelle. La comune incubatrice dentro ci siamo sviluppati è la fusione nucleare di astri ormai scomparsi. Siamo tutti fatti di polvere di stelle (e in tempi non sospetti qualcuno disse che siamo tutti fatti della stessa materia dei sogni...). E come tali, nelle nostre diverse declinazioni, siamo parte di qualcosa di molto più grande che ci contiene: il mondo. E il filo che ci tiene tutti connessi è proprio l'essere tutti diversi.


La retorica è in agguato, ma Diego Bianki, alias Pequeño Editor, sguscia e non si fa acchiappare. Fuori da ogni logica didascalica e con un lessico piuttosto originale, mette sulla pagina mosche, iene, pappagalli, cani, ragazze, scheletri, alieni verdi, creandoli attraverso l'assemblaggio di scatoline di riciclo, grossomodo uguali e dipinte di colori differenti. E con questo ci dimostra una incontrovertibile verità.
Senza dir niente, la connessione che si crea immediata tra la scatolina, componente base di ogni figura rappresentata, e l'atomo figlio delle stelle, elemento costitutivo di ogni vivente, è lì per essere colta su ogni pagina.
Diego Bianki però si concede un passetto ulteriore: se siamo davvero tutti composti da singoli elementi, perché non provare, almeno sulla pagina, a ricomporre in modo 'alternativo' le figure originarie, mettendo occhi di ragazza su musi di cane e musi di cani come bocche di ragazza?


Non se ne fa cenno a parole, eppure è a disposizione di ogni mente ragionante che sfogli questo libro.
Mischiarci un po' di più ci farebbe un gran bene...
E ancora un passetto: alludere alla polvere di stelle che ci compone, non è solo un dato di fatto, a me pare sia anche un voler cogliere la poesia che spesso si nasconde nella scienza!
Poesia e scienza, entrambe invincibili, e metterle insieme fa di Puzzle infinito, titolo che pare contenerle entrambe, un libro intelligente oltre che bellissimo in senso più strettamente estetico.
Studiato in ogni dettaglio, accurato e molto efficace negli accostamenti cromatici, come nella scelta dei fondi, il libro che l'anno passato ha preso una menzione nel Braw, si apre fin dai risguardi con un campionario di personaggini colorati che popola e contrappunta le pagine a figura intera, ma fa anche di più: diventa lettering originale della doppia paginona centrale che si apre, ingigantendosi, per la gioia degli occhi. 
 

Nelle pagine che precedono, la composizione è il frutto di una giustapposizione di scatoline colorate ad hoc a formare l'uomo con il cappello, presenza costante, e i suoi interlocutori ogni volta diversi: la mosca con gli occhi composti, la iena nel suo rictus che l'ha resa famosa, il pappagallo in giacca e cravatta per alludere al suo lato 'umano'. Senza mai smettere di giocare con il lettore, Bianki sfrutta la forma della scatola in tutte le sue potenzialità.

L'aspetto di ripetibilità,cui sono dedicate le pagine finali, è quello che mi entusiasma meno, ma so che manderà in visibilio insegnanti e operatori sempre in cerca di idee creative per solleticare la fantasia dei bambini e delle bambine. Confesso però che la mia perversione per i contenitori in genere, mi ha costretto a soffermarmi sulla pagina delle scatole prima di essere dipinte e scoprire che Tres Patitos è una marca di fiammiferi, con cui accendersi le Marlboro pudicamente un po' nascoste, che le gocce del Dr. Selby sturano il naso congestionato e l'Hisradin tiene sotto controllo l'allergia e che l'infuso di boldo ha proprietà digestive...potrei continuare.

Carla

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