venerdì 12 maggio 2017

FAMMI UNA DOMANDA!


COME RACCONTARE LA NATURA


Nicola Davies è una brava divulgatrice, assai presente nelle bibliografie dedicate alla natura: ricordo Mini. Il mondo invisibile dei microbi e la collana Fili d'erba, entrambi pubblicati da Editoriale Scienza. E' una zoologa e una scrittrice, capace di usare linguaggi diversi.

 
Proprio questo è l'aspetto che vorrei approfondire, partendo da una delle ultime pubblicazioni: Tanti e diversi, pubblicato ancora una volta da Editoriale Scienza. Si tratta di un testo rivolto a bambine e bambini di sei, sette anni, non necessariamente attratti da cataloghi sistematici; qui si parla con molta semplicità di biodiversità, di relazioni fra i diversi organismi di un ecosistema, per arrivare a far comprendere la fragilità degli equilibri naturali di fronte alla capacità distruttiva umana. Se la diversità è un valore e una fonte di stupore al cospetto della bellezza e della complessità del mondo naturale, tutelarla e difenderla è un compito prioritario per noi e per le future generazioni.


Messaggio semplice, chiaro, un grande ruolo dato alle immagini realizzate da EmilySutton, illustratrice che spesso si presta ai testi divulgativi, come il sopra nominato Mini. Efficaci le sue immagini: esplicitano, rappresentano, illustrano il testo. 


Si legge e poi si guarda l'immagine che conferma e amplifica il messaggio del testo scritto. Sono belle tavole che rendono bene l'idea di quel numero così grande di varietà animali e vegetali, che pure rischiano di sparire una a una. Si comincia con una bambina, per scoprire la moltitudine, si finisce con la bambina che non vorrebbe rimanere da sola.
Negli ultimi tempi, proprio allo scopo di raggiungere bambine e bambini non ancora presi da passioni assolute e da ansie classificatorie, sono stati proposti, per esempio da Jenny Desmond, testi in cui l'intento esplicativo è sotteso a una traccia narrativa che funziona da filo conduttore. Sicuramente più accattivante anche per il lettore adulto, magari annoiato dalle esposizioni sulle virtù dei predatori, questi testi descrivono sottotraccia, mentre il lettore segue la narrazione. 


L'esito più radicale di questa tendenza, molto apprezzata dalla critica, è rappresentato dall'ultima novità della Davies, in una produzione della Walker Books, tempestivamente tradotto da Lapis: Il re del cielo, illustrato da Laura Carlin, è a tutti gli effetti un albo illustrato, che racconta le vicende di un bambino che si è trasferito in Inghilterra e che si sente straniero; l'unico amico che ha è un anziano signore che alleva piccioni viaggiatori.
 

 Qui entra la vocazione naturalistica dell'autrice, che riesce a raccontarci le straordinarie capacità di volo di questi uccelli, che noi identifichiamo con i prolifici coinquilini delle nostre città. Le vicende di un particolare piccione, delle sue imprese e del bambino che ne gioisce sono dunque la cornice per raccontare uno spicchio di mondo naturale.
Questi due esempi, oltre a rappresentare la versatilità di un'autrice, esprimono una tendenza ad utilizzare l'illustrazione come parte integrante della descrizione, così come avviene in un albo; ma, mentre nei lavori di Mizielinski e Mizielinska, per fare un esempio, l'immagine esplica, rende chiaro il significato di un testo breve, in questi casi, come nella Desmond, l'immagine ha anche una funzione evocatrice, costruisce emozioni che accompagnano e sottolineano il testo. Tanto da far perdere il confine fra un ambito e l'altro, fra narrazione e divulgazione.
Non sempre questi esperimenti funzionano al meglio, ma riescono in ogni caso ad ampliare lo spettro dei lettori potenziali. Un libro sui piccioni magari non appassiona, ma se ci costruisco una storia intorno, sì.


Se il bambino o la bambina traggano da tutto questo spunto per le proprie curiosità è questione che solo loro, in prima persona, ci possono confermare.

Eleonora

“Tanti e diversi”, N. Davies e E. Sutton, Editoriale Scienza 2017
“Il re del cielo”, N. Davies e L. Carlin, Lapis 2017




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